MEMOBUS SCUOLE MEDIE \\ LA MEMORIA SIAMO NOI

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Fonti storiche e testimonianze dirette per ricostruire la storia del Novecento e trasmetterne attivamente la memoria

MEMOMEDIE

“La memoria siamo noi” si propone di introdurre gli studenti delle classi seconde e terze medie alle vicende storiche della Shoah, e più in generale del periodo dei totalitarismi, attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi, i testimoni e le loro memorie individuali.

Un percorso didattico “lungo”, che non si limiti alle commemorazioni legate alla Giornata della memoria, ma muova dalla consapevolezza della tragicità per giungere alla comprensione degli avvenimenti.
Caratteristica peculiare del percorso proposto è l’approccio rigorosamente storico ma anche giocosamente interattivo: a partire da alcune narrazioni mediali (libri, film, fumetti e albi illustrati), i ragazzi verranno introdotti alle principali problematiche relative alla Seconda guerra mondiale (e ai suoi prodromi) e alla persecuzione e sterminio di ebrei, rom, sinti, omosessuali e oppositori politici.

“La memoria siamo noi” si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi alle drammatiche vicende del primo Novecento: superando lo stadio emotivo – esperienza imprescindibile per potersi accostare a tali questioni – vogliamo accompagnare gli studenti nel graduale percorso di comprensione delle dinamiche politiche, economiche e socio-culturali che resero possibile l’avvento dei fascismi in Europa.


 

LE TEMATICHE

Le repressione delle diversità
«La questione ebraica»
La persecuzione dei diritti e delle vite
Le «zone grigie»
Le Resistenze
Il sistema concentrazionario

MemoMedieSanSabbaIl progetto intende coinvolgere i ragazzi in un dibattito che, partendo dallo sguardo sul passato, consenta loro di ragionare sui temi della colpa, della zona grigia e della responsabilità personale. Attraverso l’analisi di episodi storici e atteggiamenti individuali di segno diverso – delazioni, omertà, indifferenza, ma anche solidarietà, assunzione del rischio, opposizione ai regimi – cercheremo di decifrare il passato e le sue tracce in modo critico con uno sguardo sempre teso verso il presente.

La specifica condizione liminale della nostra regione porta poi a riflettere su tematiche complesse e ancora oggi dibattute, come quelle relative all’identità nazionale, culturale e religiosa e alla conseguente molteplicità delle memorie.
I documenti ufficiali, le testimonianze scritte e i ricordi dei testimoni mettono in luce le dinamiche che portarono all’ascesa del fascismo di confine, i motivi del consenso e del dissenso, le violenze verso gli oppositori politici ma anche verso i cittadini sloveni soggetti a politiche di snazionalizzazione e italianizzazione. Inoltre, con l’istituzione della Zona di operazioni Litorale adriatico, all’indomani dell’8 settembre 1943, l’occupazione nazista causò un inasprimento delle politiche di repressione e persecuzione culminanti nella conversione della Risiera di San Sabba nell’unico campo di concentramento dotato di forno crematorio in Italia.


 

OBIETTIVI DIDATTICI

  • ­ Fornire un contesto di conoscenze in cui collocare le celebrazioni della Giornata della memoria.
  • ­ Fornire gli elementi di base della storia della Shoah e dei totalitarismi con particolare riferimento all’area di confine e alle sue problematiche specifiche.
  • ­ Creare un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti.
  • ­ Stimolare la curiosità verso linguaggi e “strumenti di conoscenza” alternativi ai libri di testo: film, fumetti, romanzi, albi illustrati.
  • ­ Educare a un atteggiamento critico e consapevole che permetta di superare ogni visione unilaterale dei problemi.
  • ­ Incoraggiare i ragazzi a mettersi in gioco in prima persona e, attraverso attività di gruppo, promuovere il dibattito e il confronto.

 

IL NOSTRO METODO

Documenti originali
Testimonianze orali
Libri, film, fumetti, albi illustrati, risorse web
Giochi di ruolo

Laboratori

Il percorso educativo proposto parte dalla convinzione che, per catturare l’attenzione dei ragazzi e per trasmettere contenuti complessi e percepiti spesso come “distanti”, sia necessario innanzitutto lavorare sulle fonti documentarie e sui diversi linguaggi mediali. Al centro dei nostri incontri proponiamo infatti attività basate su documenti d’archivio, materiali audiovisivi, fumetti, romanzi per ragazzi e albi illustrati.

Gli studenti hanno inoltre la possibilità di rapportarsi direttamente con i testimoni dei fatti, ascoltando i loro racconti e ponendo domande, dubbi, curiosità. Si tratta di un’occasione importante, considerando il fatto che l’”Era del testimone” si sta ormai concludendo e che sui giovani di oggi ricadrà la responsabilità di trasmettere la memoria alle generazioni future.

A partire da queste differenti “fonti”, “La memoria siamo noi” favorisce un coinvolgimento attivo dei ragazzi attraverso un approccio laboratoriale, stimolando lo spirito critico e favorendo i processi di rielaborazione e sintesi personali e originali.


 

ATTIVITA’ FORMATIVE

Un percorso di contestualizzazione storica che riporti la complessità dei fatti attraverso l’utilizzo di sguardi e linguaggi diversi.

Con la realizzazione di una mappa digitale i luoghi vengono raccontati attraverso le memorie personali e collettive
e le esperienze vengono condivise.

Mappe

Il progetto Memobus prevede, per ciascun anno, cinque incontri di formazione con storici, esperti e testimoni diretti, che accompagneranno gli studenti durante l’intero percorso.
L’obiettivo degli incontri è quello di fissare una rigorosa e precisa conoscenza storica dei fatti attraverso l’elaborazione e l’utilizzo di materiali e linguaggi in grado di comporre un quadro globale del contesto storico, che accolga al suo interno sguardi e prospettive diverse fra loro.
Le lezioni storiche preliminari al viaggio saranno costruite pensando agli studenti quali attori del processo di apprendimento, coinvolgendoli nella ricostruzione storica a partire dall’utilizzo di fonti quali, ad esempio, immagini e testimonianze di sopravvissuti.
Il percorso formativo si articolerà attorno al lavoro sinergico di educatori e partecipanti che realizzeranno una mappa digitale on line che supporterà le lezioni e il viaggio, contestualizzando geograficamente informazioni, dati, testimonianze. La mappa si accrescerà, di volta in volta, grazie al contributo fattivo degli studenti, che ne aggiungeranno immagini, fotografie dei luoghi scattate durante il viaggio, brani di libri letti, riflessioni personali.


 

INCONTRI DI FORMAZIONE / GLI ARGOMENTI

Nel corso dei due anni previsti dal progetto, gli incontri di formazione affronteranno le seguenti tematiche:
Regimi dittatoriali fra le due guerre
Identità ebraica
Le tappe della persecuzione ebraica
La persecuzione di politici, disabili, rom e sinti

Primo anno

FASCISMO E NAZISMO

Cosa significa vivere sotto una dittatura? Quale ruolo assunse la propaganda nel regime fascista e nazista? Si analizzeranno le principali dinamiche che portarono all’affermazione del fascismo in Italia e del nazismo in Germania, facendo emergere i tratti ideologici dei due regimi e le ripercussioni sulla vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine.

I LUOGHI DELLA STORIA TRA NARRATIVA E MEMORIALISTICA

Gli studenti, cui alla prima lezione verrà fornita una bibliografia e verrà assegnato un testo da leggere ciascuno, illustreranno i libri letti e per ognuno di essi estrapoleranno alcuni brani da collocare all’interno della mappa digitale, motivando la scelta compiuta e agganciando ogni testo ad un luogo preciso.
I ragazzi verranno poi introdotti alle metodologie della storia orale e della raccolta/registrazione di video interviste e avranno l’occasione di condurre un’intervista con un testimone dei fatti.

VISITA DIDATTICA

Come completamento del primo anno di progetto, i partecipanti saranno accompagnati in una visita didattica ad uno dei principali luoghi della memoria del fascismo/nazismo in regione. Con i docenti si concorderà la destinazione: Gonars/Visco oppure Gorizia (topografie della memoria) oppure Trieste (Trieste fascista-nazista e Risiera di San Sabba).

LA MAPPA DIGITALE
Già a partire dal primo incontro verrà presentata la mappa digitale on line sulla quale si lavorerà durante l’intero percorso biennalee che verrà costruita a partire dai contributi degli studenti.
Inizialmente vuota, crescerà di pari passo alla ricostruzione storica e riporterà i luoghi simbolo, per fornire e sviluppare una localizzazione visiva delle tematiche affrontate. Da semplice tavola cui riportare le coordinate geografiche, diventerà una vera e propria mappa storico-geografica perché i singoli luoghi diventeranno contenitori di immagini, documenti, video, brani e riflessioni che gli studenti aggiungeranno di volta in volta.
Essendo on line, la mappa potrà essere rapidamente socializzata e si farà strumento di divulgazione dell’esperienza vissuta e delle conoscenze acquisite; gli studenti potranno facilmente condividere con i propri coetanei il percorso affrontato, le elaborazioni e le riflessioni scatenate dal viaggio.
La mappa digitale costituirà un ulteriore tassello utile alla riflessione sui luoghi della memoria e di come essi si inseriscano all’interno dei processi di trasmissione e costruzione della memoria collettiva.

TRA NARRATIVA E MEMORIALISTICA
Per aiutare gli studenti a muoversi all’interno della complessità della storia e per stimolare la riflessione e il dibattito, verrà fornita una bibliografia essenziale che comprende narrativa e memorialistica. Ogni studente sceglierà dall’elenco un libro da leggere e ne selezionerà delle parti.
Durante gli incontri ogni studente riporterà alla classe una breve sintesi del testo e il suo inquadramento storico, motiverà la scelta dei brani selezionati e li aggancerà ai luoghi della mappa. In questo modo i luoghi della mappa si arricchiranno di ulteriori esperienze e descrizioni e comporranno, come in un puzzle, la complessità del contesto.


 

PROGRAMMA INDICATIVO DI VIAGGIO

Primo giorno
05.30 partenza in pullman
05.30 – 22.00 Viaggio Verso Cracovia

Secondo giorno
mattina visita al quartiere ebraico Kazimierz; visita ad una sinagoga e al cimitero ebraico; a conclusione, breve attività di condivisione e di compilazione scheda sulla visita
pomeriggio visita alla collina del Wawel – cattedrale, castello, Caverna del Drago (simbolo di Cracovia) e passeggiata lungo il fiume Vistola

Terzo giorno
mattina spostamento in corriera al Museo Schindler e visita al museo; visita al ghetto ebraico; a conclusione, breve attività di condivisione e di compilazione scheda sulla visita
pomeriggio spostamento in corriera nella Piazza del Mercato (Rynek Glowny); visita alla piazza, al Mercato dei Tessuti, alla chiesa di Santa Maria

Quarto giorno
mattina visita guidata al campo di Auschwitz 1
pomeriggio visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau

Quinto giorno
mattina suddivisione in gruppi di lavoro e riflessioni sulla visita a Cracovia, Auschwitz e Birkenau; compilazione scheda sulla visita ai campi
10.30 – 22.30 rientro a Fiumicello, Scuola Media “Ugo Pellis”


 

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

dott. Alessandro Cattunar
Cell: 338.1411435
segreteria@quarantasettezeroquattro.it

40 d.T. Galateo per un terremoto

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Durata 40 minuti circa
Interpreti e Regia Natalie Norma Fella, Sara Rainis
Video Matteo Sabbadini
Supervisione al movimento Francesco Collavino
Prodotto da Associazione culturale Quarantasettezeroquattro e In\Visible Cities Festival
con il sostegno di Pim Off Milano e con il patrocinio del comune di Tolmezzo

Il progetto 40 d.T. prende le mosse da un esperimento mentale: cosa succede se
una carnica scappata in Francia per fuggire dal terribile Orcolat, e una lombarda che
nulla sa di quell’Orcolat, si ritrovano all’epicentro di una riflessione sulle “grandi
emergenze”? E cosa succede se, attraverso ricerche e interviste, quella carnica e
quella lombarda creano un manuale “for Dummies” (per negati) per prepararsi a una
catastrofe futura?
Due linee temporali guidano la ricerca delle due performer, che si pongono come
prime “dummies” cui il manuale è rivolto. Una linea tende al passato, per sconfiggere
la paura e il trauma trasmessi dalla generazione che ha vissuto il terremoto. L’altra
linea tende al futuro, per scoprire se l’immaginario della catastrofe possa agire
positivamente sulla generazione nata dopo il ’76.


Prossimo appuntamento in programma

Mercoledì 14 dicembre / ore 19.45 e 21.30
Teatro Nuovo Giovanni da Udine

In collaborazione con
la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine nell’ambito delle iniziative
NATALE 1976 – NATALE 2016
ricordare insieme per pensare al domani

Biglietteria on-line.

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Lo spettacolo è stato proposto in forma di prima prova a Gorizia durante In\Visible Cities 2016 e a Milano ospite di Pim Off

Trailer dello spettacolo

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WUNDERTRUPPE

Wundertruppe è un collettivo teatrale che nasce dalla volontà di Natalie Norma Fella
di mettere in dialogo gli artisti e i tecnici con cui collabora per la creazione dei suoi
lavori.
Da quest’idea nasce un gruppo compatto ma sfaccettato per formazione e attitudini, i
cui elementi creano combinazioni sempre nuove in base alla natura del progetto.
I primi lavori creati dalla WT sono 40 d.T. | Galateo per un terremoto e
Wunderkammer. Due direzioni molto diverse, una più vicina alla performance
multimediale, l’altra più vicina alla prosa contemporanea, ma che si incontrano
nell’uso espressivo del movimento e nella ricerca di un linguaggio personale capace
di indagare e raccontare l’interiorità dell’essere umano.

CHI SIAMO

Natalie Norma Fella
si diploma alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe
di Udine. Continua la sua formazione unendosi al gruppo di studio Fuoco alla Paglia,
che segue da alcuni anni e grazie al quale ha potuto approfondire un metodo di
lavoro ispirato a quello degli etjud di Vasiliev’. Dopo un’esperienza di compagnia con
Teatro delle QuattroeQuarantotto, conclusasi nel 2011, collabora con diversi gruppi
tra cui: Stivalaccio teatro, VicoQuartoMazzini, Instabile Quick.

Paola Aiello
si diploma alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine.
Insieme a Natalie partecipa a diversi progetti: letture con musica dal vivo, spettacoli
di commedia dell’arte in collaborazione con Stivalaccio teatro, inoltre lavorano
insieme per altre compagnie tra cui VicoQuartoMazzini per lo spettacolo Sei
personaggi in cerca d’autore. Nel 2016 entra a far parte del progetto La rivoluzione è
facile se sai come farla.

Irina Lorandi
si diploma alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, lavora
con diverse compagnie e registi tra cui: Alessio Bergamo, Milena Costanzo e
Instabile Quick. Incontra Natalie nel 2014 durante i laboratori del gruppo di studio
Fuoco alla Paglia.

Sara Rainis
incontra Natalie alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di
Udine, dove si diploma. Continua il suo percorso di lavoro e formazione sotto la
guida del maestro Jurij Alschitz. Collabora con il collettivo Le foyer e fa parte del
collettivo internazionale gli Eredi.

Marta Lovato
si laurea in Economia e Gestione delle Arti all’università Ca’ Foscari di
Venezia, prosegue gli studi a Rotterdam con il master in Cultural Economics and
Entrepreneurship. Fa parte di WT in qualità di organizzatrice teatrale.

Hanno collaborato con WT
Francesco Collavino | danzatore
Benoit Felix-Lombard | attore, dj
Giorgio Pacorig | musicista
Paolo Paron | musicista, tecnico
Matteo Sabbadini | videomaker

PERSONAL FACES OF THE RESISTANCE

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The Project

Project Personal Faces of Resistance and Opposition to Oppression in 20th Century in Europe deals with history of
resistance to various totalitarian regimes with special focus on the consequences of World War II on socialist Yugoslavia.
According to the resistance to totalitarian regimes, based on responsibility and solidarity (“Europe will not be made all at once, or according to a single plan. It will be built through concrete achievements which first create a de facto solidarity.” The Schuman Declaration, May 9th 1950), as the brightest points in European history, the overall objective of this project is to develop and to strengthen social and individual processes of dealing with the past in order to contribute in building of sustainable peace.
Specific objectives of the project:
1. Raising awareness on importance of resisting dictatorships in the past and historical significance of different
resistance movements to the opressive regimes, as motivation for young and general public for working on social
change nowadays;
2. Affirming approaches based on multiperspectivity through the different narratives and creation of public space in
which different narratives will be able to co-exist without bringing into question and without diminishing anyone’s
suffering or tragedy;
3. Enhancing institutional/official support for attempts and activities related to practices of remembering and
commemorating certain events from the past.

 

Activity plan

1. Research and Selection
Public events will be organized in Zagreb and Ljubljana to discuss challenges of documenting and portraying resistance to oppressive regimes. Participants will be historians, researchers, artists, curators, media representatives and activists. Partners will discuss the content of web page and software that will be used.
2. Recording memories of resisters with supporting documentation and developing of Virtual resistance museum as a space where individual stories of people would be kept alive and visible.
3. Traveling exhibition will be focused on personal faces of resistance to different oppressive regimes and will combine recorded personal memories and documents with the background information on various types of ideological-motivated crimes committed by the oppressive regimes. The main idea is that every visitor has the chance to reflect on decision to resists in order to stand up for human dignity, rights and freedoms despite all odds.
4. Educational workshops for youth will take place in each of the countries involved in the action. In respect to availability of collected interviews on the topic and specific contexts of each country, workshops will be organized in the field of formal and/or non-formal education, and will be held in high-schools, museums etc. History and civic education educators will facilitate workshops dealing with questions of resistance in different historical and contemporary contexts and the method of oral history in research and learning of history.
5. International Summer School lasting for 5 days will be organized on the island of Rab, which is near to Goli Otok. Following the successful schools/forums devoted to culture of memory related to WWII (2011, Zagreb) and Wars of 90’s (2013, Vukovar) we plan to organize forum devoted to exchange of experience and information on remembering political violence during socialist/communist regimes. The course will have an interdisciplinary approach.
6. Volunteer Camp will be organized the island of Rab, with daily visits of volunteers to former fascist concentration camp Kampor and Goli otok where creative workshops will be organized
7. Advocacy activities are primarily focused on advocating conservation of Goli otok and other authentic remembrance sites.
Within this set of activities we plan to organize international conference in Zagreb with participants from post-Yugoslav countries and EU, with working title “Dealing with the past and resistance during the Yugoslav socialist regime and communist regimes in Eastern Europe”. Public authorities, ministries, architects and urbanists, artists and media will be invited.
We plan to put special focus on Goli Otok as a remarkable example of forgotten place of memory. Croatian historian T. Jakovina said: “Goli Otok was a Yugoslav Gulag, a labor camp where Stalinists and other opponents of Tito were sent to be ‘re-educated”, but today, despite all efforts made by the Association Goli Otok Ante Zemljar to influence decision makers to build memorial on the Island, only ruins can be found there. Advocacy activities will be planned in accordance with the needs of advocating the establishment of official framework for active remembrance policy focused on Goli Otok.
Insisting on individual examples of resistance to oppression our aim is to raise awareness on victims of all totalitarian regimes and to promote deeper understanding and tolerance among people in Europe.

Activities

Workshop “Capire e raccontare la Shoah e le Resistenze”

 

77th Anniversary of the Crystal Night / Italy / Sognavo un mondo diverso

77th Anniversary of the Crystal Night / Croatia

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Volunteer camp in Goli Otok island – Landscapes of memory

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Summer School in Culture of Memory in Contemporary Europe

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CO-FINANCED BY
European Union – Europe for Citizens

logo EU

 

 

Lead Partner

Documenta center for dealing with the past / Croatia

Partners:
Associazione Quarantasettezeroquattro / Italy
Muzej novejse zgodovine Slovenije / Slovenia
CENTAR ZA GRADJANSKO OBRAZOVANJE / CENTRE FOR CIVIC EDUCATION / Montenegro
ASSOCIATION “PEACE ACTION” PRILEP / Macedonia
Association “CENTAR CZKD” / Serbia
Goli otok “Ante Zemljar” / Croatia
Volunteers’ centre Zagreb / Croatia

Kristalnacht - 2015 11 09

CONSIGLIO COMUNALE DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DI TRIESTE

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Progetto educativo biennale di cittadinanza attiva e progettazione partecipata

Il 2° CCRR di Trieste è un progetto educativo di promozione della partecipazione dei ragazzi alla vita della città, ispirato dall’articolo 12 della Convenzione Internazionale ONU di New York (20 novembre 1989) ratificata dall’Italia con legge 176/91.

Il progetto ha durata biennale (anni scolastici 2015/6 e 2016/7) e coinvolge, attraverso le scuole pubbliche e paritarie, ragazze e ragazzi dai 9 ai 14 anni attraverso l’adesione dei loro insegnanti.

Il progetto è promosso dal Comune di Trieste, in collaborazione con UNICEF. Il percorso educativo e di progettazione partecipata è a cura di Quarantasettezeroquattro.

Cittadinanza e/è partecipazione

Il progetto intende porre al centro della riflessione e dell’azione i due concetti di “partecipazione” e “cittadinanza”.
La partecipazione è una capacità che, non essendo innata, può e deve essere acquisita.
Ma cosa vuol dire partecipare?
Partecipare vuol dire, innanzitutto saper osservare e analizzare.
Vuol dire aprirsi al dialogo e al confronto.
Vuol dire riconoscimento e accettazione della diversità.
Vuol dire capacità di mettersi nei panni degli altri e aprirsi all’ascolto.
Vuol dire condividere delle scelte e prendersi delle responsabilità.
Vuol dire creatività e spirito d’iniziativa.

Inoltre, legare la partecipazione al concetto di cittadinanza significa superare l’idea – corretta, ma che risulta eccessivamente “passiva” – secondo cui i giovani devono essere “oggetto di tutele”, promuovendo invece una nuova filosofia che vede nei ragazzi e nelle ragazze delle risorse intellettuali, creative e progettuali fondamentali e insostituibili. Dei soggetti attivi, capaci di esprimere una visione del mondo utile allo sviluppo e al miglioramento dell’intera comunità e del territorio.

Progettazione partecipata

L’intero percorso biennale proposto si basa su alcune delle tecniche di progettazione partecipata maggiormente riconosciute e utilizzate a livello internazionale. L’intento è che il gruppo di ragazzi e ragazze direttamente coinvolti nella qualità di Consiglieri si configurino, al contempo, come un assemblea democratica – con tutte le implicazioni sul piano dell’impegno, della responsabilità ma anche della soddisfazione – e come un gruppo di lavoro efficiente, capace di raggiungere risultati utili e realizzabili senza sacrificare la dimensione della passione e del divertimento.

Il progetto si pone come obiettivo fondamentale quello di rendere i ragazzi e le ragazze protagonisti dell’intero percorso progettuale, a partire dalla costruzione del gruppo fino alla definizione delle misure concrete da adottare. Un percorso che prevede, da un lato, lo sviluppo delle capacità di ascolto, di osservazione del territorio e di condivisione delle idee e dei punti di vista e, dall’altro, la scoperta di tecniche volte all’individuazione e analisi dei problemi e alla proposta di soluzioni efficaci.
Il lavoro non potrà limitarsi al gruppo composto dai consiglieri eletti ma avrà fra gli obiettivi prioritari quello di promuovere la comunicazione con le scuole, le istituzioni pubbliche, le associazioni del territorio e la cittadinanza in generale. La progettazione partecipata, quindi sarà messa in atto non solo all’interno del CCRR ma si cercherà di allargarla all’intera comunità che potrà così avere un ruolo attivo e riconoscere nel CCRR un suo organo di rappresentanza a tutti gli effetti.

DONNE DELLA RESISTENZA – WOMEN OF THE RESISTANCE

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Women of the Resistance

L’importanza della resistenza delle donne per il cambiamento sociale

WOTR_logo

 

Perché cosi tante donne hanno fatto parte della Resistenza? Che cosa significa essere una “ribelle” oggi? Quali sono i principali valori trasmessi dalle donne della Resistenza alle giovani generazioni?

Il progetto “Women of the Resistance”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma EACEA – Europe for citizens, è stato sviluppato dall’associazione PiNA di Capodistria e si avvale di un partenariato internazionale di cui fanno parte la cooperativa Bonawentura (IT), La Giordola (IT), Associazione Quarantasettezeroquattro (IT), Foundation for partnership and civil society development (CRO), CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (IT), Istrska regija (CRO).

IL PROGETTO

Il progetto prende spunto dalla storia di una donna che durante la Seconda Guerra Mondiale svolse la sua professione di infermiera al confine tra l’Italia e la Jugoslavia. Venendo in contatto con le ingiustizie del tempo questa donna decise di agire e di assumersi dei rischi. Attraverso questo progetto s’intende porre l’attenzione su quei valori che settant’anni fa hanno accumunato nella lotta le donne della Resistenza e che oggi tutti i cittadini europei condividono (o dovrebbero condividere). S’intende evidenziare quanto importante e difficile fu per le donne prendere la decisione di re-agire e quante diverse forme assunse il dissenso verso il regime e la guerra; saranno proposti alcuni esempi di donne della Resistenza per dare ai giovani l’opportunità di riflettere sui valori che motivarono queste donne, sui sacrifici che si resero necessari, sull’ “eredità” che esse ci hanno lasciato e sui cambiamenti che quelle azioni hanno avuto o ancora hanno sulla nostra società.

LE ATTIVITÀ

Le attività che verranno organizzate nel corso del progetto sono molteplici e prevedono laboratori nelle scuole superiori,  attività di scrittura creativa e di realizzazione di prodotti multimediali, l’organizzazione di una conferenza internazionale e di una “Resistance Excursion” interattiva-partecipativa.

Laboratori scolastici

I laboratori sono indirizzati agli studenti degli Istituti Superiori di Slovenia, Italia e Croazia. L’obiettivo è quello di stimolare la discussione sulla decisione delle donne di prendere parte alla Resistenza e sulle conseguenze che ciò ha provocato nelle loro vite e per la società; che cosa significa per una donna essere una “donna in resistenza” oggi; quali sono i principali valori che le donne della Resistenza hanno lasciato alle giovani generazioni. Per ogni classe partecipante proponiamo due laboratori di due ore ciascuno da svolgersi in un periodo che va dall’inizio di gennaio 2016 alla fine di marzo 2016.

Contest e “Resistance Excursion”

Un concorso per cortometraggi e brevi composizioni letterarie indirizzato ai giovani fino a 30 anni. I vincitori del concorso verranno selezionati attraverso Facebook e verranno invitati a partecipare alla “Resistance Excursion” un evento che si svilupperà a Trieste venerdì 22 aprile 2016 in cui i ragazzi/e verranno suddivisi in gruppi e saranno incoraggiati a interagire in tutte e tre le lingue, italiano, sloveno e croato per raggiungere uno scopo comune: dovranno risolvere tutti i misteri e le domande proposti da questa particolare “Caccia al tesoro storica”. Attraverso questo “gioco” i ragazzi/e avranno la possibilità di scoprire i luoghi della Resistenza.

Convegno “Donne nella Resistenza”

Il 4 marzo 2016 al Teatro San Giorgio di Udine verrà organizzato il convegno internazionale dal titolo “Donne nella Resistenza” alla quale verranno chiamati ad intervenire storici e testimoni da ognuno dei tre Paesi partner. Relatori e relatrici saranno chiamati a discutere delle diverse forme coinvolgimento delle donne nei meccanismi di opposizione al regime e alla guerra: un primo panel sarà dedicato ai giovani, agli studenti e ai loro docenti e si focalizzerà sui modi in cui il cinema, la letteratura, il teatro e i diversi media hanno raccontato il ruolo delle donne negli anni del fascismo e della Seconda guerra mondiale; il panel pomeridiano sarà invece dedicato ad un’analisi dalle diverse storiografie ufficiali su questo tema.

 

 

 

 

 

MEMOBUS – VIAGGIARE PER COMPRENDERE, MALGRADO TUTTO

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IL PROGETTO

“Memobus” si fonda sulla convinzione che per mantenere e tramandare la memoria della Shoah sia necessario un lungo percorso che attraverso l’analisi, la riflessione, e l’immedesimazione, porti alla comprensione. La memoria, dunque, è comprensione e impegno.

Per questo motivo il progetto Memobus propone una visita a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau come momento centrale di un’esperienza formativa più ampia e articolata che intende focalizzarsi sugli eventi, sui luoghi e sulle persone. Un’esperienza che si compone di lezioni interattive, incontri con i testimoni e laboratori per concludersi con un confronto diretto con i luoghi della memoria: i campi, ma anche il ghetto di Cracovia, il quartiere ebraico e il museo Schindler.

L’obiettivo è ragionare sulle possibilità di raccontare, attraverso parole e immagini, attraverso la voce e la fisicità un periodo storico che, molte volte, è stato definito inimmaginabile. Perchè , malgrado tutto, tramandare la memoria e raccontare l’esperienza vissuta alla propria comunità è necessario soprattutto oggi che ci troviamo alla fine dell’ “Era del testimone”.

Memobus scuole superiori

Memobus scuole medie

Memobus adulti

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MEMOBUS 2015 – IL DIARIO FOTOGRAFICO

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MEMOBUS 2014 – DIARIO DI VIAGGIO

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PENSIERO E IMMAGINAZIONE

Immaginare vuol dire fare uno sforzo di pensiero, di ragionamento. Significa provare a fare propria un’esperienza, inserendosi al suo interno, rapportandosi direttamente ad essa. Vuol dire, in un certo senso, abbattere le barriere che fanno percepire un determinato evento storico come definitivamente passato ed estraneo.

Questa è la sfida che intendiamo affrontare con il progetto “Memobus”.

La visita ai più grandi e importanti campi di sterminio concepiti dal regime nazista rappresenta un’esperienza di forte impatto emotivo e formativo.

Consente infatti ai partecipanti di confrontarsi direttamente con gli spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non addirittura inimmaginabili.

Più volte si è ripetuto che Auschwitz è impensabile, che la Shoah non è rappresentabile. Che l’esperienza del campo di sterminio è un limite invalicabile per l’immaginazione e per la narrazione. Tali constatazioni hanno contribuito a creare, attorno al problema dei campi di concentramento e  di sterminio – non solo degli ebrei, ma anche degli oppositori politici, di Rom e Sinti e di tutti coloro ritenuti inferiori o pericolosi dal regime di Hitler – una sorta di aura, relegandolo quasi in una dimensione di sacralità, in un universo a cui bisognava accostarsi con prudenza e riverenza.

Tale aura ha spesso rappresentato un ostacolo per coloro che intendevano, con i mezzi più diversi, avvicinarsi alla Shoah con l’intenzione di “raccontarla”, di tramandarla, di farla comprendere alle nuove generazioni.

Ma confinare la questione all’interno dell’“impensabile” vuol dire, in un certo senso, sbarazzarsi del problema, firmare una vera e propria dichiarazione d’impotenza. Per non lasciarsi sopraffare da questo sentimento, Hannah Arendt ha insistito sul fatto che «là dove il pensiero fallisce, proprio là il pensiero deve insistere e persistere, tentando magari vie diverse».

Non bisogna quindi parlare di inimmaginabile, ma bisogna anzi essere disposti a riconoscere che per sapere, per comprendere e per comunicare è innanzitutto necessario immaginare. «Dobbiamo provare a immaginare l’inferno di Auschwitz». Bisogna aprirsi all’«immaginazione,malgrado tutto»(G. Didi-Huberman).

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I LUOGHI E I TESTIMONI

DSC_0236Aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel momento in cui si vuole “spiegare”, “raccontare” alle nuove generazioni cos’è stata la Shoah è ancora più importante oggi, mentre ci si sta dirigendo verso la fine dell’ “era del testimone”.

Attraverso la collaborazione con l’ANED partecipanti al progetto avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con alcuni ex deportati e, attraverso i loro racconti, acquisire delle chiavi di lettura fondamentali per comprendere ciò che andranno a vedere. Al contempo, però, i partecipanti avranno modo di riflettere sul fatto che, essendo l'”era del testimone” al termine, sarà necessario “immaginare” e promuovere nuove modalità per mantenere e tramandare la memoria.

E questa sarà una loro responsabilità.

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ATTIVITA’ FORMATIVE

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Il progetto Memobus prevede degli incontri di preparazione al viaggio con storici, docenti universitari, esperti e testimoni diretti dei fatti. Questi appuntamenti consentiranno di riflettere e dialogare sulla storia della prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, ma anche di focalizzarsi sul contesto locale del Friuli Venezia Giulia, sulle complesse dinamiche che caratterizzarono un’area di confine abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e culturali. Inoltre, ci si confronterà con le dinamiche e le difficoltà che riguardano la trasmissione della memoria a livello pubblico e privato.

Storici ed educatori accompagneranno i ragazzi durante il viaggio e, sfruttando anche i momenti di convivialità, stimoleranno continuamente l’interazione e la discussione a vari livelli proponendo momenti di riflessione e rielaborazione individuali e di gruppo.

Supporto fondamentale alle attività formative sarà un’ampissima bibliografia che, oltre ai volumi di taglio saggistico, proporrà agli studenti albi illustrati, graphic novel, romanzi, testimonianze, film e documentari per esplorare diversi linguaggi e punti di vista.

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RACCONTARE LA SHOAH, MALGRADO TUTTO

Il progetto Memobus si basa sulla consapevolezza che ci troviamo ormai alla fine di quella fondamentale fase della “storia della memoria” che Annette Wieviorka ha definito “era del testimone”. E’ quindi necessario domandarsi cosa si può fare “dopo l’ultimo testimone” per tramandare alle generazioni future la memoria della Shoah e mantenere viva la riflessione su un tema che ha bisogno di essere ancora studiato e approfondito.

I partecipanti al progetto Memobus saranno posti di fronte a questa sfida in quanto avranno il compito di sperimentare nuovi modi di raccontare ai propri coetanei e a tutta la cittadinanza un pezzo di questa storia, filtrato attraverso la propria sensibilità.

PROGRAMMA DI VIAGGIO

Primo giorno

16.00: Partenza.

17.00: Ritrovo a Trieste.

17.30: Visita alla Risiera di San Sabba, confronto con i testimoni e cerimonia con le autorità.

19.30: Partenza dei pullman da Trieste.

21.30: Attività di preparazione.

Secondo giorno

10.30: Arrivo a Cracovia.

10.30 – 16.00: Tempo libero per visita alla città, sistemazione in albergo e pranzo.

16.00 – 18.30: Visita guidata al quartiere ebraico Kazimierz.

20.30: Cena comunitaria.

 Terzo giorno

9.00 – 13.00: spostamento in corriera al Museo Schindler e visita al museo; visita all’ ex ghetto ebraico; a conclusione, breve attività di condivisione                                 e rielaborazione

13.00 – 15.30: Pranzo e tempo libero.

15.30 – 19.00: Piazza del Mercato; laboratorio

20.30: Cena

 Quarto giorno

7.30 – 8.30: Spostamento al campo di Auschwitz 1.

9.00 – 13.00: Visita guidata al campo di Auschwitz 1.

14.00 – 18.00: Visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau.

19.00: Rientro a Cracovia.

20.00: Cena.

Quinto giorno

07.00 – 08.00: Colazione

08.00 – 09.30: Suddivisione in gruppi di lavoro e riflessioni sulla visita a Cracovia, Auschwitz e Birkenau; momento di restituzione e rielaborazione

09.30 – 10.00: Check-out e partenza da Cracovia

13.00 – 13.45: Pranzo al sacco/autogrill

19.00 – 19.30: Cena al sacco/autogrill

22.00 – 22.30: Arrivo

INFORMAZIONI 

Associazione Quarantasettezeroquattro

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

Alessandro Cattunar

tel 3381411435