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Topografie della memoria – Rassegna stampa

Rassegna stampa sul progetto “Topografie della memoria – Museo diffuso dell’area di confine”

05_02_2013 radioincorso.it

05_02_2013 OSSERVATORIO BALCANI

01_17_2013 PRIMORSKE NOVICE 

02_03_2013 il piccolo

02_03_2013 fvgnews.net

02_02_2013 pordenoneoggi.it

02_02_2013 fvgnotizie.it

02_02_2013 arte.it

02_01_2013 undo.net

02_01_2013 artribune.it

01_31_2013 turismofvg.it

01_27_2013 messaggero veneto friuli

01_25_2013 il piccolo

01_21_2013 laveracronaca.com

01_13_2013 Il piccolo

STORIE DI CONFINE TRA SGUARDI INCROCIATI E INTERVENTI SUL TERRITORIO

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RESOCONTO DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DI STUDI “STRADE DELLA MEMORIA”

 

Le memorie individuali, i racconti di vita dei testimoni sono capaci di far emergere nuovi e penetranti sguardi sulla storia dell’area di confine nel corso del Novecento. Si tratta sguardi che, nella loro diversità, mettono in luce una dimensione soggettiva ed emozionale che sembra indispensabile per comprendere come le molteplici comunità che vivono e hanno vissuto lungo il cosiddetto “confine mobile” hanno affrontato gli sconvolgimenti del secolo appena trascorso.

È proprio a partire da una riflessione sulle fonti orali e sul ruolo che possono avere nell’interpretazione storiografica che ha preso avvio la Giornata internazionale di studi “Strade della memoria. Storie di confine tra sguardi incrociati e interventi sul territorio”. L’iniziativa – promossa dall’Associazione Quarantasettezeroquattro di Gorizia con il sostegno dell’Unione Europea, della Regione FVG, delle Province di Gorizia e Trieste e della Fondazione Carigo –  si è configurata come una delle tappe conclusive del progetto “Strade della memoria” che ha visto la recente inaugurazione dell’Archivio multimediale della memoria (www.stradedellamemoria.it) e che porterà, il 2 febbraio 2013, all’inaugurazione di Topografie della memoria, un vero e proprio museo diffuso a cielo aperto. La giornata di studi, che ha visto la partecipazione di docenti provenienti dalle principali Università italiane e slovene, è stata un’importante occasione di riflessione e dibattito a tutto campo sui temi del confine e delle memorie, una riflessione che ha coinvolto storici, sociologi, curatori di archivi e musei ed esperti in audiovisivi e nuove tecnologie.

L’intervento introduttivo di Gabriella Gribaudi, docente all’Università di Napoli e

presidente dell’Associazione italiana di Storia Orale, ha permesso di contestualizzare le questioni riguardanti la rielaborazione pubblica e individuale delle memorie lungo il confine nel più ampio

panorama nazionale e internazionale. Il ricordo dei lutti e delle violenze legate alla Seconda guerra mondiale presentano caratteri molteplici e contraddittori in molte zone d’Italia, dove i civili hanno subito da un lato l’occupazione nazista e dall’altro i bombardamenti alleati, eventi che si sono profondamente radicati nei ricordi personali e collettivi. Gribaudi ha sottolineato l’importanza delle fonti orali per lo studio dell’impatto di queste violenze sulla dimensione individuale e famigliare e per cercare di promuovere un approccio che non sia solo politico-militare ma anche sociale, attento alle dimensioni psicologica ed emotiva. La riflessione di Anna Maria Vinci, dell’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste, ha poi cercato di ricondurre questi temi all’area di confine, fornendo uno sguardo d’insieme sugli snodi storici e interpretativi più delicati e discussi nel periodo che va dall’affermazione del fascismo fino alla definizione del confine: dalle politiche d’italianizzazione della popolazione slovena e croata al collaborazionismo, dalla lotta di liberazione all’esodo e alle foibe. Temi che hanno visto numerose e approfondite ricerche storiografiche su entrambi i lati del confine. Proprio sui rapporti tra storiografia e memorialistica italiane e slovene si è focalizzata l’attenzione di Marta Verginella dell’Università di Lubiana. L’auspicio, anzi la necessità potremmo dire, è quella di promuovere un approccio che sia realmente transfrontaliero, che superi le prospettive nazionali prendendo in considerazione il “confine degli altri”. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che il confine orientale d’Italia era il confine occidentale della Jugoslavia ed oggi delle Slovenia. Il dibattito che si è sviluppato a partire da queste prime relazioni ha subito fatto emergere la ricchezza degli spunti e degli stimoli di riflessioni e di come questi argomenti siano particolarmente sentiti dalla popolazione.

La seconda sessione si è focalizzata su alcune ricerche specifiche, su alcuni casi di studio che hanno messo in luce le potenzialità delle fonti orali nello studio di diversi momenti e fasi storiche. Kaja Širok, direttrice del Museo Nazionale di Storia Contemporanea di Lubiana, si è concentrata sul periodo del Governo militare alleato e della creazione del confine, anni in cui i meccanismi di ridefinizione identitaria della popolazione sono apparsi particolarmente fluidi. Nel momento delle lotte per l’appartenenza nazionale dell’area, le scelte compiute dai singoli hanno visto spesso il confronto tra fattori politici e ideologici ed elementi famigliari, lavorativi ed emotivi. Di identità plurime ha parlato anche Anna di Gianantonio presentando la storia esemplare di una donna, Maria Antonietta Moro, che decide di collaborare con la Resistenza: il suo diario sembra mettere in crisi molti stereotipi legati ai ruoli ricoperti dagli uomini e dalle donne in guerra. Se i primi non sempre si presentano come eroi coraggiosi e determinati, le seconde non si limitano alle funzioni di cura e sostegno morale e famigliare, ma si rivelano capaci di scelte radicali che comportano anche l’uso dell’inganno e della violenza per il raggiungimento di un ideale per cui vale la pena correre dei rischi.

Nel pomeriggio, la sessione su archivi e musei della memoria si è aperta con la presentazione in anteprima, in piazzale della Transalpina, di due stazioni di “Topografie della memoria”, il percorso museale diffuso che a partire dal 2 febbraio vedrà coinvolti 10 luoghi di Gorizia e Nova Gorizia. Dei totem in ferro battuto propongono al visitatore molti diversi punti di vista sul luogo in cui si trova e consentono l’accesso ad un’applicazione multimediale in cui si possono ascoltare i racconti di vita dei testimoni, vedere immagini e linee del tempo e lasciare la propria testimonianza diretta. I partecipanti, guidati da Alessandro Cattunar e Raffaella Canci dell’Associazione Quarantasettezeroquattro hanno potuto fruire questi documenti attraverso smartphone e tablet. Questo nuovo tipo di esperienza museale è stato poi messo a confronto con il lavoro svolto a Caporetto presso il museo della Grande Guerra da Željko Cimprič. Giovanni Contini, della Soprintendenza archivistica della Toscana, si è addentrato nelle questioni relative all’uso delle tecnologie audiovisive nelle ricerche di storia orale. La registrazione audiovisiva delle interviste ai testimoni ha permesso la moltiplicazione dei canali comunicativi e ha rivoluzionato le pratiche di conservazione e archiviazione. Al contempo, però, si è rivelata necessaria una profonda riflessione sui codici comunicativi, sulla rielaborazione e il “montaggio” dei materiali e soprattutto, sulle questioni etiche e legali relative alla divulgazione di storie personali.

Nel panel conclusivo si è cercato di moltiplicare gli sguardi e le prospettive: Alessandra Marin, dell’Università di Trieste, ha riflettuto sui legami tra eventi storici, sviluppo urbano e presenza del confine, sottolineando come, all’interno dei processi modifica dell’assetto urbanistico, storia e memoria rivestano un ruolo fondamentale. Giulio Mellinato, dell’Università Bicocca di Milano, ha ricordato lo iato (Mind the gap!) che si è troppo spesso verificato, almeno nel goriziano, tra un passato gravido di storia e strategie di sviluppo che hanno cercato di azzerare ogni trascorso e proprio per questo si sono rivelate inefficaci. I rapporti tra luoghi della città, sviluppo e memorie – tematiche  poste al centro della riflessione attorno al Museo diffuso dell’area di confine – sono state affrontate da un punto di vista sociologico da Laura Richelli, dell’ISIG.  La ricercatrice ha fatto notare come ci sia una profonda differenza tra “luoghi della memoria” – che sono, sì, luoghi segnati dal passato ma sono ancora oggi luoghi “vivi” di scambi e attività sociali – e spazi della memoria o semplici spazi della storia che appaiono sbilanciati, o perché le memorie non trovano più modo di riemergere o perché, al contrario, si cristallizzano e non appaiono più legate alle pratiche sociali.

L’intervento conclusivo di Mirco Santi, del DAMS di Gorizia, si è focalizzato su una fonte storica che dimostra profondi legami con quelle orali: i film di famiglia. Si tratta di filmati amatoriali, per lo più girati in pellicola di formato ridotto (8 mm, super 8, Patè baby) che sono in grado di riportare alla luce lo sguardo privato e famigliare delle persone sulla città, sui luoghi e su piccoli e grandi eventi che li hanno attraversati.

La giornata, nel suo insieme, anche attraverso i molti interventi del pubblico, ha ribadito quanto sia importante riflettere in modo complessivo su queste tematiche, senza steccati ideologici e disciplinari ma soprattutto a voluto rimarcare la necessità di promuovere un lavoro congiunto tra associazioni, istituti di ricerca ed enti pubblici, sfruttando al meglio le risorse e promuovendo percorsi interconnessi che si rivolgano alla cittadinanza come ai turisti, agli studiosi come ai semplici curiosi.

 

LE VITE DEGLI ALTRI – RASSEGNA STAMPA

IL MESSAGGERO VENETO

 

04 aprile 2012 — pagina 21   sezione: Nazionale, Gorizia e Pordenone

Come la cultura di confine si racconta

UNIVERSITA’ LINGUE UDINE “Le vite degli altri – voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” è una mostra multimediale allestita presso i Musei Provinciali Borgo Castello a Gorizia e visitabile fino al 15 aprile 2012. L’associazione culturale Quarantasettezeroquattro, e collaboratori, ha saputo confezionare un percorso interattivo in un totale di quattro stanze. In queste sono fissati i confini dello spazio fisico e sono contenute le testimonianze del territorio goriziano in una schiera di voci, suoni e immagini che via via si amplificano con il dilatarsi del tempo, inteso come periodo storico – in particolare la prima metà del Novecento – e come secondi, minuti e ore da dedicare alle poche, ma coinvolgenti, installazioni. Il bisogno del dialogo tra ieri ed oggi salta all’occhio con l’handicap culturale che affligge parte della popolazione locale. È necessario vederci chiaro, curare la nostra inconsapevolezza: ciò è possibile proiettando il fascio di luce di una torcia su uno schermo e cancellando i colori di una fotografia per fare emergere il bianco e nero di altri tempi, ma dello stesso luogo. Se meno intraprendenti, non mancano le sedie per godere dei fotogrammi di cineamatori che nelle pellicole hanno raccolto i frammenti del loro quotidiano, o le cuffie con cui ascoltare le confessioni dei contrabbandieri, replicando l’intimità del rito liturgico. Un muro di post-it dei visitatori attende, al ritorno, se qualche memoria è venuta a galla. Non va deluso. Elena Buzzinelli

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IL PICCOLO

15 aprile 2012 — pagina 72

Le vite degli altri ultima visita guidata Oggi alle 16 presso i Musei provinciali di Borgo Castello si terrà l’ultima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi delle memorie e memorie dei luoghi, a cura dell’associazione 4704. Il curatore Alessandro Cattunar accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono la rassegna. Sia la visita guidata che la mostra sono gratuite.

08 aprile 2012 — pagina 54

 Pasquetta nel segno dell’arte con i Musei provinciali

Sarà inoltre visitabile (fino al 15 aprile) la mostra “Le vite degli altri”, che sta richiamando un folto pubblico di visitatori per l’interesse del tema affrontato e le modalità innovative di allestimento. Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca storica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte. L’intento è quello di creare un dialogo tra diverse generazioni riguardo alla complessa storia e alle molteplici memorie che hanno caratterizzato l’area di confine tra Italia e Slovenia nel corso del Novecento. La mostra intende riflettere sulla pluralità di modi con cui la memoria si rende visibile e ascoltabile da parte di coloro che vivono quotidianamente gli spazi urbani. Le voci dei testimoni e gli sguardi che le cineprese amatoriali e le macchine fotografiche hanno posto sui luoghi della città vanno infatti ad intrecciarsi in un complesso tessuto di relazioni in cui a risultare fondamentali sono le differenti esperienze, percezioni, desideri dei singoli abitanti e dei molteplici gruppi che popolano quest’area di frontiera.

31 marzo 2012 — pagina 40

L’altro sguardo con Kinoatelje. Oggi alle 17 ai Musei provinciali di Borgo Castello. Kinoatelje organizza l’evento “L’altro sguardo” nell’ambito della mostra “Le vite degli altri”. In programma la proiezione di due film e un incontro sul cinema del passato e del futuro

31 marzo 2012 —  pagina 40

A Gorizia il Pianista Fuoriposto

È previsto per quest’oggi il raid goriziano del Pianista Fuoriposto, che suonerà alle 10 sul piazzale della Transalpina, a cavallo della linea confinaria, alle 15 sul piazzale Seghizzi di Borgo Castello e dalle 17 ai Giardini pubblici di corso Verdi. Il Pianista Fuoriposto, al secolo Paolo Zanarella, abita nei pressi di Padova, e si diverte a suonare ininterrottamente un piano a coda trasportato su un furgone e scaricato nei posti più impensati: possono essere un barcone sul Canal Grande a Venezia o sui residui di una frana sulle Dolomiti, sul ponte di Bassano o sul Prato della Valle di Padova, sulla piazza del Duomo di Orvieto come sulla spiaggia gelata di una Jesolo invernale. La sua presenza a Gorizia è promossa dalla neonata associazione “Porte Aperte per un Pianista Fuoriposto”. I luoghi d’esibizione non sono scelti a caso. La Transalpina rappresenta un discrimine ma anche un incontro di civiltà. Al piazzale del castello si vuole rendere omaggio alla grande mostra multimediale “Le vite degli altri”. Ai Giardini di corso Verdi l’incontro col passeggio del sabato sera.

30 marzo 2012 — pagina 46 

Kinoatelje, anima del cinema goriziano tra memoria e futuro

Il cinema ritrovato e quello perduto. Quello goriziano ovviamente. Tale il tema del convegno “L’altro sguardo” che si terrà domani alle 17 nelle sale dei Musei provinciali di Borgo Castello nell’ambito dell’imponente mostra multimediale “Le vite degli altri”. La mostra, che è frutto di un lungo pluriennale lavoro di ricerca in archivi fotografici e cinematografici e nella memoria personale, si articola in otto installazioni interattive, predisposta ciascuna da associazioni e gruppi di lavoro diversi. Gruppi di lavoro di volta in volta chiamati ad illustrare il loro operato. Domani pomeriggio è di turno il Kinoatelje, che dopo aver svolto per anni opera di diffusione del cinema di qualità e di ricerca storica sul cinema a Gorizia (quali le indagini su Nora Gregor, Elio Vittorini, Bruno Schulz, il cinema di confine) oggi si dedica prevalentemente alla produzione di opere rigorosamente a cavallo delle culture del territorio, e firmate dalle registe Nadja Veluscek e Anja Medved, e alla conservazione di materiali cinematografici reperiti sul territorio: in questo caso il Kinoatelje è luogo d’archivio e di restauro del Fondo Simonelli, di quello Ballaben e del multiforme patrimonio residuo dei cineamatori del Cine Club Gorizia. L’incontro di domani intende dar conto di entrambe le attività del Kinoatelje. Avrà luogo la proiezione di due film di Anja Medved, “Corsia dei ricordi” (2010, 13’) e “Sguardi attraverso la cortina di ferro (2010, 22’). Martina Humar, in qualità di curatrice delle raccolte cinematografiche, illustrerà la dotazione dei fondi Simonelli e Ballaben, custoditi dall’associazione. Martina Pizzamiglio parlerà della pubblicazione digitale da lei curata “Il Cine Club Gorizia 1953-1963” e ne presenterà significativi spezzoni. Moderatore Ales Doktoric, presidente del Kinoatelje. Al convegno seguirà una visita guidata della mostra “Le vite degli altri, voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, curata da Alessandro Cattunar e dall’Associazione Quarantasettezeroquattro. L’ingresso a convegno e mostra è libero. La mostra resta comunque visitabile sino al 15 aprile, dalle ore 9 alle 19 dal martedì alla domenica. Sandro Scandolara

30 marzo 2012 — pagina 28

È previsto per domani il raid cittadino del Pianista Fuoriposto. Praticamente per tutta la giornata. A partire dalle 10 del mattino sul piazzale della Transalpina, a cavallo della linea confinaria. Alle 15 sul piazzale Seghizzi di Borgo Castello. Dalle 17 ai Giardini pubblici di corso Verdi. Ma chi è il Pianista Fuoriposto? Di suo si chiama Paolo Zanarella, abita a Campo San Martino, nei pressi di Padova, e si diverte a suonare ininterrottamente un piano a coda trasportato su un furgone e scaricato nei posti più impensati: posson essere un barcone sul Canal Grande a Venezia o sui residui di una frana sulle Dolomiti, sul ponte di Bassano o sul Prato della Valle di Padova, sulla piazza del Duomo di Orvieto come sulla spiaggia gelata di una Jesolo invernale. Domani avrebbe dovuto esser Trieste, piazza Grande e le Rive, ma il Comune gli ha imposto un rigido quanto incomprensibile divieto. E allora Gorizia. Ci dice il Pianista Fuoriposto: «Evito i teatri perché la gente non va più a teatro ed allora vado io dove c’è la gente, le porto la musica». Arriva con un furgone contenente un piano a coda del peso di quattro quintali. In quattro minuti riesce a scaricarlo con un carrello progettato e costruito da sé, idoneo a non scordare lo strumento. E poi si mette a suonare musica leggera di sua composizione e può andare avanti per ore, senza pause, giornate intere. O almeno sinché non arrivano i vigili che gli imputano l’occupazione di suolo pubblico. Ma il piano a coda ha le ruote, può spostarsi e l’incriminazione cade. Così come cadono le multe Siae: tutte le musiche sono composizioni personali. Le sue performances sono state documentate da un fotografo del “Progetto Itaca”, quello collegato al centocinquantenario dell’Unità d’Italia e diverranno, a giugno, oggetto di una grande mostra stradale a Bibiena, in Toscana. La presenza a Gorizia del Pianista Fuoriposto è promossa dalla neonata associazione “Porte Aperte per un Pianista Fuoriposto”. I luoghi d’esibizione non sono scelti a caso. La Transalpina rappresenta un discrimine ma anche un incontro di civiltà. Al piazzale del castello si vuole rendere omaggio alla grande mostra multimediale “Le vite degli altri”, anticipandone il convegno in programma per le 17. Ai Giardini di corso Verdi l’incontro col passeggio del sabato sera. Sempre che non arrivi un vigile pedante. Sandro Scandolara

18 marzo 2012 — pagina 64

Mostra la “Vita degli altri” ai Musei provinciali

Fra storia e memoria si sviluppa l’imponente mostra multimediale “Le vite degli altri, voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, visitabile ai Musei provinciali di Borgo Castello sino al 15 aprile, con ingresso libero dalle 9 alle 19, lunedì escluso. Oggi alle 16 si terrà la prima visita guidata: il curatore della mostra, Alessandro Cattunar, dell’Associazione 4704, accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono l’esposizione. L’attenzione si focalizzerà da un lato sulle problematiche relative al rapporto fra storia e memoria lungo il confine – nucleo tematico della mostra – e dall’altro sull’utilizzo dei linguaggi multimediali per l’interpretazione delle fonti storiche. La visita alla mostra non è cosa facile. Vuoi per la sua ampiezza, otto spazi video, vuoi per l’interattività di cui sinora in città non c’era esperienza. La mostra è un viaggio attraverso i luoghi e le memorie che emergono dai racconti di vita dei testimoni, dai cinegiornali d’epoca, dai film di famiglia, dalle fotografie. Le strade, i palazzi, gli spazi urbani diventano oggetti di ricerca biografica. Si comincia con “Strade della memoria”, rievocate sia attraverso testimonianze che interviste al volo, per lo più incentrate, ahimé, sul distrutto monumento ai caduti del parco della Rimembranza. Largo spazio, “Libertà/controllo”, viene dedicato ad un rielaborato materiale cinematografico d’archivio, in gran parte provenienza Luce. In “Da una città che cambia”, vengono esibiti frammenti goriziani del cinema amatoriale e di famiglia. Intriganti, della regista Anja Medved, sono gli “Sguardi attraverso la cortina di ferro” che, nella sera della sparizione dei confini, raccolgono, nel dismesso gabbiotto confinario di via San Gabriele, le confessioni, trucchi annessi, di quanti per mezzo secolo hanno “bucato” il confine. L’itinerario della mostra si conclude con “Appunti per una storia della memoria”, facendo parlare testimoni d’epoca. Alcuni nel frattempo scomparsi, il che rende conto della tenacia e della lunga preparazione della mostra. Che non vorrebbe concludersi qui. C’è un appello a raccogliere e mettere a disposizione ricordi, immagini, simboli di un passato che inesorabilmente pesa sul presente. Un appello a mantenere viva la memoria storica della città. Sandro Scandolara

18 marzo 2012 — pagina 64

Le vite degli altri visita guidata. Oggi alle 16 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’associazione 4704.

17 marzo 2012 — pagina 34

 Le vite degli altri visita guidata. Domani alle 16 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’associazione 4704.

16 marzo 2012 — pagina 40

ESPOSIZIONE Le vite degli altri in borgo castello. Domenica prossima alle 16 ai Musei Provinciali di Borgo Castello di Gorizia si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’Associazione 4704. Il curatore della mostra, Alessandro Cattunar, accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono l’esposizione. L’attenzione si focalizzerà da un lato sulle problematiche relative al rapporto tra storia e memoria lungo il confine – nucleo tematico della mostra – e dall’altro sull’utilizzo dei linguaggi multimediali per l’interpretazione delle fonti storiche. Si ricorda che l’iscrizione, non obbligatoria ma consigliata, è possibile presso la Mediateca provinciale di Gorizia oppure scrivendo a segreteria@mediateca.go.it o telefonando al numero 0481.534604. Sia la visita guidata che la mostra sono gratuite.

09 marzo 2012 — pagina 40

“Le vite degli altri” ai musei provinciali. Alle 18 ai Musei Provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, verrà inaugurata la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”

09 marzo 2012 — pagina 47   sezione: Speciali

“Le vite degli altri” multimediale Oggi, alle 18, a Musei Provinciali di Borgo Castello inaugurazione della mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”

08 marzo 2012 — pagina 34

“Vite degli altri”, la storia diventa multimediale

Interrogare le fonti storiche per il tramite dell’arte e dei suoi linguaggi, in particolare usando quelli multimediali e audiovisivi. Volendolo enucleare, l’obiettivo di “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” è proprio questo. L’esposizione ieri presentata ai Musei provinciali di Borgo Castello con introduzione dell’assessore provinciale Federico Portelli, – inaugurazione prevista per domani alle 18 negli stessi spazi – si basa su 7 installazioni principali senza tralasciare dell’altro materiale. Essa si concretizza nella raccolta, da parte di ricercatori, di alcune testimonianze di italiani e sloveni che hanno vissuto in prima persona, nel nostro territorio, il Secondo conflitto mondiale: il tutto, appunto, con i linguaggi dell’arte contemporanea. Riguardando la mostra temi storici ma pur sempre attuali, il suo curatore, Alessandro Cattunar, ha invitato ieri le scuole a prender contatto (stradedellamemoria@gmail.com) per visitare il “suo” lavoro, organizzato dall’associazione Quarantasettezeroquattro (rappresentata, all’incontro di ieri, da Raffaella Canci) assieme allo studio N!03: un lavoro, tra l’altro, dove il ruolo del visitatore è “attivo” anche, ad esempio, nel dar l’avvio a un’installazione o nel poter scrivere su foglietti delle riflessioni da affiggersi a una parete. Se il legame con le scuole, tuttavia, è di là da venire, quello con altre realtà locali è già in essere: col Dams, con l’ateneo di Trieste, col Polo liceale di Gorizia, col Kinoatelje (rappresentato da Anja Medved), con l’associazione Home Movies e con l’Irsml. Ciò mentre tutti (o quasi) gli ospiti stranieri di Film Forum, secondo un’altra proficua collaborazione, a visitare la mostra verranno gentilmente invitati. Alex Pessotto

07 marzo 2012 — pagina 21

 Alle 11, ai Musei di Borgo Castello si presenta la mostra “Le vite degli altri – Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”

07 marzo 2012 — pagina 42

Mostra ai Musei provinciali. Venerdì alle 18 ai Musei Provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, verrà inaugurata la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”. La mostra è strettamente collegata al FilmForum Festival in programma tra Udine e Gorizia tra il 20 e il 29 marzo

07 marzo 2012 — pagina 42

Da venerdì in mostra “Le vite degli altri”

Verrà inaugurata venerdì 9 marzo, alle 18, ai Musei provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, a cura di Alessandro Cattunar, realizzata dall’associazione Quarantasettezeroquattro e dallo Studio Ennezerotre, con il contributo della Provincia e della Fondazione Carigo. L’iniziativa, che riecheggia il titolo della nota pellicola del 2006 scritta e diretta da Florian Henckel von Donnersmarck, sarà visitabile fino al 15 aprile da martedì a domenica, con ingresso gratuito. La mostra è strettamente collegata al FilmForum Festival 2012 e in particolare alla sezione di Gorizia che, dal 23 al 29 marzo, proporrà quotidianamente incontri, stage, workshop e proiezioni. Si tratta di una mostra multimediale e innovativa, in cui la storia del Novecento e le molteplici memorie dell’area di confine riemergono, dialogano e si confrontano. Un viaggio attraverso i luoghi della memoria e delle memorie dei luoghi che emergono dai racconti di vita dei testimoni, dai film di famiglia, dalle fotografie. L’obiettivo è quello di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con quelli di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole. Tema portante della XIX edizione di Filmforum Festival, promossa dall’Università di Udine sarà “Il cinema si impara? Sapere, formazione, professioni”.

06 marzo 2012 — pagina 21

 Domani alle 11, ai Musei di Borgo Castello si presenta la mostra “Le vite degli altri – Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”.

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PRIMORSKI DNEVNIK

 

09 marzo 2012

Gorica – odprtje multimedijske razstave v grajskem naselju 

Življenje drugih

Na grajskem sedežu Pokrajinskih mu- zejev v Gorici bodo danes ob 18. uri odpr- li multimedijsko razstavo »Življenje drugih – Glasovi in pogledi krajev spomina in spo- minov na kraje«. Da bi gledalec ne bil pasi- ven, bo zgodovinska snov iz naše bližnje pre- teklosti, zaznamovane z mejo, prikazana z avdiovizualnimi in interaktivnimi instalaci- jami, te pa slonijo na virih, ki jih običajno uporabljajo zgodovinarji pri raziskovalnem delu. Ustna pričevanja, družinski filmi in fo- tografije bodo tokrat postali izraz sodobne umetnosti, ki bo tudi zaradi uporabe teh- noloških pripomočkov posebej nagovarjal mladega gledalca. Besede pričevalcev, foto- grafije in filmski posnetki se prepletajo in odražajo zapletenost odnosov obmejnega področja, ki ga pogojujejo različne izkušnje, zaznavanja in želje tukajšnjih prebivalcev.

Razstavo je uredil Alessandro Cat- tunar iz goriškega združenja Quaranta- settezeroquattro, ki je k sodelovanju med drugim povabilo goriški Kinoatelje. Do- kumentarna produkcija slovenskega zdru- ženja je temi iz naslova zapisana na kožo. V eni izmed štirih razstavnih soban bo Ki- noatelje prikazal svoje »Poglede skozi že- lezno zaveso«, dokumentarni film Anje Medved, ki je nastal na osnovi gradiva, zbranega med prvo spominodajalsko ak- cijo »Spovednica tihotapcev« (2007); tej sta sledili še dve, in sicer »Ordinacija spomina« leta 2007 ter »Album mesta« leta 2011. Ostale instalacije so pripravili združenje Quarantasettezeroquattro, goriški Dams Videmske univerze, pokrajinsko mediate- ko, višješolski inštitut Dante Alighieri iz Gorice, N!03 studioennezerotre in zdru- ženje Home Movies. Pokroviteljica raz- stave, ki bo s prostim vstopom na ogled do 15. aprila, je goriška pokrajina.»Nemogoče bo poenotiti različne spomine goriškega prostora. Evidentirati moramo razlike, zato da bosta omogoče- na dialog in soočanje. Brez spopada. Tudi različni spomini so napše bogastvo,« trdi raziskovalec mlajše generacije, Alessandro Cattunar.

ARCHIVIO DELLA MEMORIA

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L’Archivo della memoria dell’area di confine è disponibile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it.

A cura dell’Associazione Quarantasettezeroquattro di Gorizia con il sostegno dell’Unione Europea (EACEA – Europe for Citizens – Action 4) e in collaborazione con la Provincia di Gorizia, la Provincia di Trieste, l’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste, le Università di Udine, Trieste e Lubiana.

Scarica il pieghevole illustrativo (.pdf))

L’Archivio della memoria promuove la raccolta, la conservazione e la divulgazione di fonti orali e fotografie relative alla storia dell’area di confine tra Italia e Slovenia nel corso del Novecento.

L’Archivio raccoglie materiali documentari che, da un lato, consentono di ricostruire a più livelli le storie di vita individuali e collettive – valorizzando la molteplicità dei punti di vista – e dall’altro ci parlano dell’evoluzione e della trasformazione del territorio transfrontaliero.

Il portale multimediale intende rendere fruibile questo patrimonio di memorie, oltre che a studiosi e ricercatori, anche a un pubblico ampio e diversificato, proponendo un’interfaccia intuitivo senza rinunciare, tuttavia, al rigore dell’impostazione archivistica.

É possibile, infatti, consultare liberamente testimonianze orali (videointerviste e audio interviste) e fotografie catalogate secondo gli standard internazionali proposti dall’ICCD (Istituto centrale per il catalogo e il documento) e dall’ICBSA (Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi).

Il sito consente la fruizione interrelata dei diversi documenti: a partire da un racconto di vita si può leggere la trascrizione integrale (e in alcuni casi la traduzione), vedere/ascoltare una parte dell’intervista, consultare la scheda biografica del testimone, accedere a percorsi bibliografici mirati e visualizzare le fotografie donate dai testimoni.

L’Archivio, al cui coordinamento collaborano i principali enti che a livello locale e nazionale si occupano dello studio della memoria storica (AISO – Associazione Italiana di Storia Orale, Università di Udine, Trieste e Lubiana), vuole essere uno spazio di ricerca e conservazione dei materiali, ma anche rappresentare un’opportunità per la loro elaborazione in progetti di comunicazione, valorizzazione culturale, scambio con i cittadini e con coloro che sono interessati alla storia di questo territorio. In tal senso, intende configurarsi come punto di riferimento di una rete di progetti di ricerca, educazione e divulgazione articolati e coerenti. Una prima tappa in questa direzione è stata raggiunta con l’allestimento della Mostra multimediale “Le vite degli altri” (Musei provinciali di Gorizia 9 marzo-15 aprile 2012), in cui racconti di vita e fotografie sono stati elaborati all’interno di installazioni interattive.

Nelle sedi fisiche dell’Archivio della Memoria, presenti presso la Mediateca Provinciale di Gorizia e presso la Biblioteca pubblica France Bevk di Nova Gorica, sarà possibile consultare i materiali conservati sui supporti originali e nella loro completezza con l’assistenza di personale appositamente formato.

Le sedi dell’archivio si configureranno anche come centri di divulgazione operando, in collaborazione con le altre istituzioni culturali locali, nella realizzazione di attività temporanee o permanenti dedicate ai temi di ricerca di cui l’Archivio s’interessa.

L’Archivio della memoria si proporrà, infine, come un luogo di riflessione scientifica sulle problematiche relative all’analisi e all’utilizzo delle memorie all’interno delle ricerche storiografiche e delle iniziative di divulgazione più ampia.

In questa prospettiva, l’Archivio vorrebbe da un lato essere una sorta di “garante” di un utilizzo non partigiano delle memorie, e dall’altro un luogo aperto in cui stimolare la discussione e il confronto.

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CAMPAGNA DI RACCOLTA DEI RACCONTI DI VITA
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All’interno delle attività dell’Archivio della memoria è stata avviata una campagna di raccolta dei racconti di vita dei testimoni che hanno vissuto nel territorio transfrontaliero nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.
Un gruppo di ricercatori qualificati è disponibile a intervistare tutti coloro che vorranno “donare” i loro ricordi al fine di mantenere viva la memoria della città.
Le  testimonianze saranno raccolte in formato audio o video.
L’obiettivo è quello di raccogliere e conservare i racconti di vita delle persone appartenenti ai diversi gruppi linguistici, politici e culturali, nella convinzione che sia importante ascoltare i racconti e i ricordi di tutti, non solo di coloro che hanno vissuto esperienze particolari o traumatiche.
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PARTNER

Icbsa – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Roma)

Aiso – Associazione Italiana di Storia Orale (Roma)

Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia

Università di Lubiana – Dipartimento di Storia

Museo nazionale di Storia Contemporanea – Slovenia (Lubiana)

ISIG – Istituto di sociologia internazionale di Gorizia

Associazione Palazzo del Cinema – Mediateca provinciale di Gorizia

CON IL SOSTEGNO DETERMINANTE DI

Unione Europea – EACEA Europe for Citizens – Action 4

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

CON IL COFINANZIAMENTO DI

Provincia di Gorizia

Provincia di Trieste

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CONTATTI

e-mail:

stradedellamemoria@gmail.com

tel:

Alessandro Cattunar (0039.3381411435)

posta:

Associazione Culturale Quarantasettezeroquattro – Corso Italia 182, Gorizia

web:

www.stradedellamemoria.it

www.quarantasettezeroquattro.it

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CAMPAGNA DI RACCOLTA DEI RACCONTI DI VITA

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All’interno delle attività dell’Archivio della memoria è stata avviata una campagna di raccolta dei racconti di vita dei testimoni che hanno vissuto nel territorio goriziano nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.

Un gruppo di ricercatori qualificati è disponibile a intervistare tutti coloro che vorranno “donare” i loro ricordi al fine di mantenere viva la memoria della città.

Le  testimonianze saranno raccolte in formato audio o video.

L’obiettivo è quello di raccogliere e conservare i racconti di vita delle persone appartenenti ai diversi gruppi linguistici, politici e culturali, nella convinzione che sia importante ascoltare i racconti e i ricordi di tutti, non solo di coloro che hanno vissuto esperienze particolari o traumatiche.

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LA CITTADINANZA È INVITATA A CONTATTARCI AI SEGUENTI INDIRIZZI:

 

dott. Alessandro Cattunar (Istituto Italiano di Scienze Umane – Ass. Quarantasettezeroquattro)

mail: info@quarantasettezeroquattro.it

tel : 338.1411435

web: www.quarantasettezeroquattro.it

posta : Associazione Quarantasettezeroquattro – Corso Italia 183, 34170 Gorizia

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L’archivio della memoria del goriziano è un progetto promosso dalla Provincia di Gorizia in collaborazione con l’Associazione Quarantasettezeroquattro, l’Università di Trieste e l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione che intende sopperire all’attuale mancanza di un luogo e di un’istituzione di riferimento per quanto riguarda la raccolta e la conservazione di tutti i documenti – audiovisivi, sonori e cartacei – relativi alla memoria storica locale. L’Archivio vorrebbe configurarsi come un punto di coordinamento in cui far convergere le numerose iniziative volte alla raccolta e allo studio dei racconti di vita, delle testimonianze orali e, più in generale, di tutte le forme di memorialistica riguardanti il territorio goriziano e più in generale l’area di confine tra Italia, Slovenia e Croazia.

PERCORSI NELLE MEMORIE DEL NOVECENTO

Il progetto è è stato realizzato presso le scuole medie di Fontanafredda (PN) in collaborazione con l’Assessorato alla cultura.

L’Associazione Quarantasettezeroquattro propone il progetto anche ad altri Comuni e scuole interessati, adattando i percorsi alle esigenze didattiche dei diversi Istituti e al contesto terriotiale di riferimento.

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PREMESSA:

“Percorsi nelle memorie del Novecento” è un progetto che intende rivolgersi all’intera cittadinanza attraverso un percorso educativo e divulgativo che rifletta sulle vicende del passato per agire sull’oggi, creando nuove occasioni di confronto intergenerazionale e interculturale. Il fine ultimo è quello di creare una comunità consapevole e coesa che compia un viaggio nei luoghi della memoria e nelle (molteplici) memorie dei luoghi.

Verranno innanzitutto coinvolti gli studenti delle scuole medie che verranno introdotti alle vicende storiche della Shoah e più in generale del periodo dei totalitarismi, attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi e i ricordi. Un percorso di riflessione, confronto e messa in gioco in prima persona che permetta di comprendere la complessità della storia, soprattutto in una zona di frontiera, e stimoli il confronto tra generazioni (i giovani con i loro genitori e nonni) e un dialogo tra persone diverse per cultura, etnia, religione.

A partire da alcune narrazioni mediali (libri, film e fumetti), i ragazzi verranno introdotti alle principali problematiche relative al periodo dei totalitarismi e alla persecuzione e sterminio degli ebrei. Questo sarà un punto di partenza per riflettere da un lato sulle molteplici violenze che hanno caratterizzato il Novecento, e dall’altro sulle diverse modalità di trasmissione della memoria degli eventi.

I partecipanti avranno modo, dopo un primo incontro con gli storici, di confrontarsi direttamente con i testimoni dei fatti, ascoltando i loro racconti e ponendo loro domande, dubbi, curiosità.

Questa esperienza verrà poi portata all’interno delle famiglie dove verranno “cercati” e “raccolti” i racconti di vita di parenti e conoscenti. In questo modo si verrà a creare non solo un legame tra diverse generazioni ma anche tra i ricordi e il territorio.

Più in generale, si cercherà di sviluppare una riflessione che, a partire dalla tragica storia del Novecento, si soffermi sulle possibilità e modalità di convivenza e scambio tra i diverse comunità e sulle responsabilità che ogni singola persona e gruppo si deve assumere all’interno della società. In questo senso, riflettere sul passato (e in particolare sui temi della colpa, della zona grigia e della responsabilità dello sterminio, anche se in termini ancora elementari) permetterà di comprendere meglio il presente e di vivere in maniera consapevole nel domani.

I partecipanti verranno coinvolti in maniera attiva, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di mettersi in gioco in prima persona discutendo in gruppo, facendo domande ai testimoni diretti dei fatti e viaggiando nei luoghi della memoria.

Il progetto, infatti, si concluderà con alcuni viaggi in “MemoBus” sui luoghi della memoria locale. I viaggi saranno un’occasione per confrontarsi, oltre che con i luoghi della memoria, anche con i racconti di vita di alcuni testimoni che saranno presenti sull’autobus lungo tutto il percorso. In questo modo, i partecipanti non si troveranno di fronte a concetti e teorie astratte, ma verranno stimolati attraverso l’interazione diretta dei fatti con gli spazi e le emozioni. Si avrà l’opportunità di scoprire la pluralità dei processi storici legati a questo territorio, provando a superare la paura della complessità, della diversità, del silenzio e del dolore, che troppo spesso hanno portato a strumentalizzazioni, omertà, ingiustizie e violenze.

Così, si stimoleranno curiosità, interessi e passioni, che permetteranno di comprendere meglio il passato per superare i confini mentali che permangono, nel nuovo spazio europeo, anche dopo la caduta di quelli fisici. Per le nuove generazioni sarà un’occasione unica per vivere un’esperienza formativa finalizzata alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole all’interno della nuova Europa multiculturale in costruzione.

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OBIETTIVI DIDATTICI:

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Gli obiettivi didattici alla base del progetto sono:

­- Fornire gli elementi di base della storia della Shoah e dei totalitarismi  con particolare riferimento al pordenonese e all’area di confine.

­- Creare un dialogo e un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti.

­- Favorire il dialogo e il confronto “creando” un’unica comunità viaggiante intergenerazionale e interculturale.

­- Favorire una riflessione critica sui luoghi della memoria.

­- Educare ad un atteggiamento critico e consapevole che permetta di superare ogni visione unilaterale dei problemi.

­- Stimolare i giovani ad una cittadinanza europea attiva basata sul rispetto di valori comuni pur nelle differenze culturali e religiose.

­- Incoraggiare i ragazzi a mettersi in gioco in prima persona, sviluppando un atteggiamento attivo verso ciò che li circonda, stimolandoli a mettersi in discussione.

­- Favorire occasioni di confronto multiculturale e intergenerazionale che aiuti a prevenire atteggiamenti di intolleranza e di razzismo.

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ATTIVITÀ:

Il sarà così articolato:

­- 6 incontri rivolti agli studenti delle scuole medie: incontri con storici, esperti e testimoni.

­- Attività all’interno delle famiglie.

­- 2 incontri di preparazione e confronto dedicati agli studenti e alle altre “persone” coinvolte (genitori, nonni, testimoni).

­- Evento in occasione del Giorno della memoria (27 gennaio).

­- 2 viaggi in MemoBus sui luoghi della memoria.

­- Incontri di “restituzione” durante i quali riflettere sulle esperienze fatte ed elaborare materiali creativi.

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PROGRAMMA:

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Prima dei viaggi

­Conoscersi e immedesimarsi (2 ore).

­- Presentazione del progetto.

­- Gioco di ruolo: immedesimazione nei meccanismi del pregiudizio-esclusione.

­- Visione breve documentario di contestualizzazione.

­- Presentazione e distribuzione dei materiali che i ragazzi dovranno leggere/vedere: libri, testimonianze, fumetti, film relativi alla Shoah, alle molteplici categorie di persone perseguitate dal nazifascismo e al contesto storico locale.

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­Inquadramento storico – I cartelloni tematici 1 (Attività a gruppi – 3 ore).

­- Realizzazione di grandi cartelloni-collage tematici in cui i ragazzi inseriranno brani/spezzoni estratti dai materiali che avranno preparato durante le vacanze. L’attività si svolgerà in 20 gruppi da 5 persone (quelle che hanno letto gli stessi materiali).

­- Le macro-tematiche proposte dai cartelloni aiuteranno a creare un filo narrativo per poi affrontare i principali snodi storici del periodo dei totalitarismi.

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­Inquadramento storico – I cartelloni tematici 2 (Attività a gruppi – 3 ore).

­- Conclusione attività “Cartelloni”.

­- Rielaborazione: a partire dai cartelloni i ragazzi saranno spinti a motivare le scelte fatte. In questo modo si affronteranno i principali temi storici relativi alla Shoah e al contesto locale. Prendendo spunto dai materiali collocati nei cartelloni gli storici discuteranno con i ragazzi e creeranno una narrazione coerente che metta in luce le principali problematiche del periodo in analisi.

­- Preparazione del “recital” per il giorno della memoria.


­26 gennaio: evento in occasione del “Giorno della memoria” (studenti + cittadinanza).

­- Incontro all’auditorium: introduzione da parte di storici locali; proiezione di video-testimonianze.

­- Musica – concerto.

­- Recital: i ragazzi si alterneranno sul palco leggendo alcuni estratti riportati sui cartelloni.

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­Dalla storia alla memoria – Incontro con i testimoni (2 ore).

­- Come confrontarsi con un testimone? Come guardare-ascoltare un’intervista? Come porre le domande?

­- Racconto della propria vita da parte di alcuni testimoni individuati in collaborazione con l’ANED di Pordenone. Incontro con familiari di deportati di Fontanafredda ormai scomparsi.

­- Domande dei ragazzi e dibattito.


­Rielaborazione e attualizzazione ( 3 ore).

­- Visione del film “Galline in fuga”.

­- Riflessione sui temi del film: come si legano alle questioni trattate negli incontri precedenti? Quali sono le figure-ruoli che emergono dal film? Le ritroviamo anche nel contesto della Shoah? Le ritroviamo anche nella società attuale?

­- Prima attualizzazione.

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­Incontro di preparazione al viaggio (studenti +  “invitati” – 3 ore).

­- Presentazione delle tappe dei viaggi in Memobus.

­- Riflessione sui luoghi della memoria: la trasformazione di luoghi storici in “luoghi della memoria”; la retorica della memoria pubblica e il confronto con le memorie individuali.

­- La collocazione dei luoghi: Streets View.

­- Alcuni elementi nozionistici: intervento di storici locali e rappresentanti delle Associazioni.

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Memobus

Visita di luoghi della memoria locali

­- Roveredo in piano – Comando nazista, primo luogo di interrogatori e torture per gli abitanti della zona di Fontanafredda.

­- Hotel Moderno a Pordenone –  Comando nazista.

­- Carcere di Pordenone.

­- Pordenone: ex caserma via Montereale – Muro contro cui sono stati fucilati partigiani.

­- Porcia: luogo dove state impiccate sulla strada numerose persone, passaggio in pullman con un testimone dei fatti.

­- San Vito al Tagliamento (PN): ghetto ebraico, di cui sono rimaste parte delle mura perimetrali, ricordate da una targa.

Per il futuro si potrebbe organizzare una visita in pullman con le scolaresche e qualche ex-deportato, al campo di concentramento di Flossenburg, dove sono stati deportati numerosi membri della comunità di Fontanafredda e dintorni. In numero minore sono passati anche da Dachau.

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Percorsi ebraici tra Trieste, Gorizia e Fiume

[studenti + insegnanti +  “invitati”]

TRIESTE-(I): Tempio Ebraico.

TRIESTE-(I): Museo Wagner.

TRIESTE-(I): Ghetto ebraico – luoghi ed edifici correlati agli oggetti conservati nel museo.

TRIESTE-(I): Risiera di San Sabba – L’unico campo di concentramento in Italia con un forno crematorio.

GRADISCA D’ISONZO-(I): Casa Morpurgo.

NOVA GORICA-(SLO): cimitero ebraico. Il più antico cimitero ebraico della regione – la lapide più antica risale al ‘300.

GORIZIA-(I): Tempio Ebraico.

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Dopo i viaggi

­Restituzione e attualizzazione 1 (Solo studenti – 2 ore).

­- Incontro di riflessione che leghi i molteplici stimoli ricevuti durante i viaggi.

­- Attività di attualizzazione: ai ragazzi verrà chiesto di leggere alcuni estratti relativi a diversi periodi storici e contesti geografici e dovranno cercare di collocare nel tempo e nello spazio i materiali letti. In questo modo si cercherà di far emergere alcuni elementi di somiglianza/differenza tra passato e presente e tra diverse realtà.

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­Restituzione e attualizzazione 1 (studenti + 80 “invitati” – 3 ore).

­- Incontro di riflessione che leghi i molteplici stimoli ricevuti durante i viaggi.

­- I ragazzi “insegnano” agli adulti.

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­Confronto con gli insegnanti delle classi coinvolte, al fine di ipotizzare insieme nuovi percorsi didattici per gli studenti da svolgere in orario curriculare per proseguire le riflessioni intraprese nelle ore del corso.

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ATTREZZATURE NECESSARIE:

­       Almeno 5 pc portatili (forniti da Quarantasettezeroquattro).

­       Stampanti.

­       Fotocopiatrici.

­       Scanner.

­       Videoproiettore.

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A CURA DI:

Il corso è organizzato dall’Associazione culturale Quarantasettezeroquattro (www.quarantasettezeroquattro.it) e prevede l’intervento di diversi docenti ed esperti nelle diverse fasi di avanzamento: storici, educatori, video maker, esperti in Media Education.

Gli esperti coinvolti hanno posto l’interazione tra ricerca storica, cittadinanza attiva e utilizzo dei linguaggi multimediali e audiovisivi al centro della loro attività di ricerca accademica e della loro attività professionale.