In\visible cities – Urban Multimedia Festival

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Festival Internazionale della multimedialità urbana

3-7 giugno 2015

Gorizia / Nova Gorica / Miren-Kostanjevica / Trieste

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www.invisiblecities.eu   //  facebook.com/invisiblecitiesfestival   //   @cietiesinvisible

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IL PROGETTO

In\Visible Cities è il primo festival internazionale della multimedialità urbana.

Performance e installazioni interattive, spettacoli e App informatiche consentiranno di esplorare e agire sulla città attraverso le arti digitali e multimediali. Workshop e masterclass, presentazioni e incontri metteranno in contatto professionisti e artisti di livello internazionale con il grande pubblico, gli studenti e tutti gli appassionati.

La città è uno spazio vivo, composito, in perenne mutamento. Case, strade, piazze, cortili, edifici industriali, aree verdi compongono un mosaico carico di suggestioni visive, sonore e tattili legate alla fisicità e alla concretezza dei luoghi, ma anche ai gruppi umani che in questi luoghi abitano e agiscono, creando relazioni e contrasti. Città visibili e città invisibili intrattengono un rapporto di compresenza e collaborazione, influenzano i comportamenti degli abitanti tanto quanto l’azione dell’uomo interviene a modificare gli spazi vissuti.

Il festival intende portare alla luce e riflettere sulle dinamiche che legano luoghi e persone attraverso i linguaggi della multimedialità e dell’interattività. Se da un lato l’arte è in grado di agire direttamente sugli spazi fisici, rendendoli elementi attivi, significativi, capaci di raccontare storie e comunicare emozioni, dall’altro le nuove tecnologie offrono la possibilità di esplorare ciò che della città non appare visibile ad occhio nudo: la sua storia, le molteplici vicende delle diverse comunità, i rapporti sociali ed economici, ma anche l’opportunità di immaginare e progettare il futuro.

Il festival, dunque, ha coniato il termine #multimedialitàurbana per riassumere tutti i possibili rapporti tra le città (visibili e invisibili) e i linguaggi artistici e tecnologici capaci di raccontarle.

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IL PROGRAMMA

  • 5 giorni di festival
  • 4 spin off internazionali
  • 30 artisti internazionali
  • 5 anteprime internazionali
  • 10 live performance
  • 10 installazioni multimediali
  • 10 workshop
  • 10 conferenze
  • 13 partner organizzatori
  • 20 volontari da tutt’Europa
  • Spazio artisti
  • Spazio aziende
  • Tutti gli eventi trasmessi in streaming
  • Tutti gli eventi disponibili sul sito nei mesi successivi al festival

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I PARTNER

Lead partner 

  • Associazione Quarantasettezeroquattro (Gorizia – Italia)

Partner 

  • Puntozero società cooperativa (Udine – Italia)
  • Kulturno izobrazevalno drustvo PiNA (Koper – Slovenia)
  • Association Metamedia (Pula – Croazia)
  • Foundation for partnership and civil society development (Pula – Croazia)
  • 198 Contemporary Arts and Learning (London – Regno Unito)
  • Stichting Oddstream (Nijmegen – Olanda)
  • Udruga Zona (Porec – Croazia)
  • Muzej novejše zgodovine Slovenije (Ljubljana – Slovenia)
  • Associazione Hommelette (Trieste – Italia)
  • Itinerari Arti Visive (Gorizia – Italia)
  • Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (Gorizia – Italia)
  • Obcina Miren-Kostanjevica (Slovenia)

Il progetto è co-finanziato da: Unione Europea – Ceeative Europe – Cooperation Project / Regione Friuli Venezia Giulia / Comune di Gorizia

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MEMOBUS 2015 – Viaggiare per comprendere, malgrado tutto

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Logo MEMOBUS 2015 - web

120 studenti delle scuole superiori

10 scuole coinvolte nelle provincie di Udine e Gorizia

 

 

Un’esperienza educativa per comprendere la storia e tramandare la memoria.

Un viaggio di formazione a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

Un percorso – al contempo fisico e ideale – all’interno delle memorie tragiche della Shoah e dei totalitarismi.

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IL PROGETTO

“Memobus” si fonda sulla convinzione che per mantenere e tramandare la memoria della Shoah sia necessario un lungo percorso che attraverso l’analisi, la riflessione, e l’immedesimazione, porti alla comprensione. La memoria, dunque, è comprensione e impegno.

Per questo motivo il progetto Memobus propone una visita a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau come momento centrale di un’esperienza formativa più ampia e articolata che intende focalizzarsi sugli eventi, sui luoghi e sulle persone. Un’esperienza che si compone di lezioni interattive, incontri con i testimoni e laboratori per concludersi con un confronto diretto con i luoghi della memoria: i campi, ma anche il ghetto di Cracovia, il quartiere ebraico e il museo Schindler.

Dopo il viaggio i ragazzi saranno guidati da ricercatori, esperti, registi ed educatori in un percorso di rielaborazione dell’esperienza fatta attraverso i linguaggi del cinema, del teatro e della fotografia. L’obiettivo è ragionare sulle possibilità di raccontare, attraverso parole e immagini, attraverso la voce e la fisicità un periodo storico che, molte volte, è stata definità inimmaginabile. Perchè , malgrado tutto, tramandare la memoria e raccontare l’esperienza vissuta alla propria comunità è necessario soprattutto oggi che ci troviamo alla fine dell’ “Era del testimone”.

Il progetto gode del contributo determinante della Provincia di Gorizia.

 

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PENSIERO E IMMAGINAZIONE

IMG_2266Immaginare vuol dire fare uno sforzo di pensiero, di ragionamento. Significa provare a fare propria un’esperienza, inserendosi al suo interno, rapportandosi direttamente ad essa. Vuol dire, in un certo senso, abbattere le barriere che fanno percepire un determinato evento storico come definitivamente passato ed estraneo.

Questa è la sfida che intendiamo affrontare con il progetto “Memobus”.

La visita ai più grandi e importanti campi di sterminio concepiti dal regime nazista rappresenta un’esperienza di forte impatto emotivo e formativo.

Consente infatti agli studenti di confrontarsi direttamente con gli spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non addirittura inimmaginabili.

Più volte si è ripetuto che Auschwitz è impensabile, che la Shoah non è rappresentabile. Che l’esperienza del campo di sterminio è un limite invalicabile per l’immaginazione e per la narrazione. Tali constatazioni hanno contribuito a creare, attorno al problema dei campi di concentramento e  di sterminio – non solo degli ebrei, ma anche degli oppositori politici, di Rom e Sinti e di tutti coloro ritenuti inferiori o pericolosi dal regime di Hitler – una sorta di aura, relegandolo quasi in una dimensione di sacralità, in un universo a cui bisognava accostarsi con prudenza e riverenza.

Tale aura ha spesso rappresentato un ostacolo per coloro che intendevano, con i mezzi più diversi, avvicinarsi alla Shoah con l’intenzione di “raccontarla”, di tramandarla, di farla comprendere alle nuove generazioni.

Ma confinare la questione all’interno dell’“impensabile” vuol dire, in un certo senso, sbarazzarsi del problema, firmare una vera e propria dichiarazione d’impotenza. Per non lasciarsi sopraffare da questo sentimento, Hannah Arendt ha insistito sul fatto che «là dove il pensiero fallisce, proprio là il pensiero deve insistere e persistere, tentando magari vie diverse».

Non bisogna quindi parlare di inimmaginabile, ma bisogna anzi essere disposti a riconoscere che per sapere, per comprendere e per comunicare è innanzitutto necessario immaginare. «Dobbiamo provare a immaginare l’inferno di Auschwitz». Bisogna aprirsi all’«immaginazione,malgrado tutto»(G. Didi-Huberman).

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I LUOGHI E I TESTIMONI

 

Memobus 2015 Aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel momento in cui si vuole “spiegare”, “raccontare” alle nuove generazioni cos’è stata la Shoah è ancora più importante oggi, mentre ci si sta dirigendo verso la fine dell’ “era del testimone”.

Attraverso la collaborazione con l’ANED partecipanti al progetto avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con alcuni ex deportati e, attraverso i loro racconti, acquisire delle chiavi di lettura fondamentali per comprendere ciò che andranno a vedere. Al contempo, però, gli studenti avranno modo di riflettere sul fatto che, essendo l’ultima generazione a poter ascoltare le testimonianze dirette di chi visse quegli avvenimenti, sarà necessario “immaginare” e promuovere nuove modalità per mantenere e tramandare la memoria.

E questa sarà una loro responsabilità.

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ATTIVITA’ FORMATIVE

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Il progetto Memobus prevede cinque incontri di preparazione prima del viaggio e cinque incontri successivi al rientro con storici, docenti universitari, esperti e testimoni diretti dei fatti. Questi appuntamenti consentiranno di riflettere e dialogare sulla storia della prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, ma anche di focalizzarsi sul contesto locale del Friuli Venezia Giulia, sulle complesse dinamiche che caratterizzarono un’area di confine abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e culturali. Inoltre, ci si confronterà con le dinamiche e le difficoltà che riguardano la trasmissione della memoria a livello pubblico e privato.

Storici ed educatori accompagneranno i ragazzi durante il viaggio e, sfruttando anche i momenti di convivialità, stimoleranno continuamente l’interazione e la discussione a vari livelli proponendo momenti di riflessione e rielaborazione individuali e di gruppo.

Supporto fondamentale alle attività formative sarà un’ampissima bibliografia che, oltre ai volumi di taglio saggistico, proporrà agli studenti albi illustrati, graphic novel, romanzi, testimonianze, film e documentari per esplorare diversi linguaggi e punti di vista.

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RACCONTARE LA SHOAH, MALGRADO TUTTO

Il progetto Memobus si basa sulla consapevolezza che ci troviamo ormai alla fine di quella fondamentale fase della “storia della memoria” che Annette Wieviorka ha definito “era del testimone”. E’ quindi necessario domandarsi cosa si può fare “dopo l’ultimo testimone” per tramandare alle generazioni future la memoria della Shoah e mantenere viva la riflessione su un tema che ha bisogno di essere ancora studiato e approfondito.

I partecipanti al progetto Memobus saranno posti di fronte a questa sfida in quanto avranno il compito di sperimentare nuovi modi di raccontare ai propri coetanei e a tutta la cittadinanza un pezzo di questa storia, filtrato attraverso la propria sensibilità. Cinema, teatro e fotografia saranno i linguaggi attraverso cui si cercherà di riflettere su alcuni temi fondamentali per comprendere l’ascesa dei totalitarismi in Europa e per capire “perché” e “come” si sia giunti alla decisione della “soluzione finale della questione ebraica”. Ci si focalizzerà in particolare su alcune parole chiave, declinate al plurale: “propagande”, “carnefici”, “zone grigie”, “resistenze”. Importante, infatti, è comprendere le molte sfaccettature, senza ridurre la riflessione a stereotipi o a contrapposizioni binarie per raccontare le scelte individuali e collettive.

 

PROGRAMMA

Memobus 2014 5

 

18 marzo

16.00: Partenza.

17.00: Ritrovo a Trieste.

17.30: Visita alla Risiera di San Sabba, confronto con i testimoni e cerimonia con le autorità.

19.30: Partenza dei pullman da Trieste.

21.30: Attività di preparazione.

 

19 marzo

10.30: Arrivo a Cracovia.

10.30 – 11.30: Sistemazione presso l’ostello.

16.30 – 18.30: Visita comunitaria al quartiere ebraico Kazimierz.

20.30: Cena.

 

20 marzo

8.30 – 9.30: Spostamento al campo di Auschwitz 1.

9.30 – 13.00: Visita guidata al campo di Auschwitz 1.

14.00 – 17.00: Visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau.

18.30: Rientro a Cracovia.

20.00: Cena.

 

21 marzo

10.00 – 11.00: Attività laboratoriale in ostello.

11.00 – 13.30: Visita libera alla città.

13.30 – 15.00: Visita comunitaria all’area del ghetto di Cracovia.

15.00 – 17.30: Visita al museo Schindler.

20.30: Cena comunitaria e momento di riflessione.

 

22 marzo

08.30: Ripartenza.

Durante il viaggio: Attività di confronto e dialogo.

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INFORMAZIONI 

Associazione Quarantasettezeroquattro

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

Alessandro Cattunar

tel 3381411435

Dizionario – Atlante multimediale – Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi.

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Quarantasettezeroquattro partecipa come partner al progetto “Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi. Dizionario – Atlante multimediale” che è risultato primo classificato nella graduatoria per la concessione di contributi per la realizzazione di studi e ricerche storiche di base concernenti la Prima guerra mondiale promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

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Funerale francesco ferdinando

Il partenariato

Capofila:

Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione ne Friuli Venezia Giulia

Partner

Associazione 47/04

Università degli Studi di Trieste 

Istituto regionale per la cultura istriana, fiumana e dalmata

Società di studi storici e geografici – Comunità degli italiani di Pirano

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Il progetto. Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi. Dizionario – Atlante multimediale

In occasione del Centenario dello scoppio della Grande guerra si intende promuovere la realizzazione di un Dizionario-Atlante multimediale di luoghi, eventi, personaggi, istituzioni con riferimento alla realtà di Trieste nel 1914 e con opportuni riferimenti alla storia del Litorale istriano per le evidenti analogie e relazioni sussistenti tra queste realtà.

Posto che Trieste, in quel momento, rappresentava uno dei maggiori centri dell’Impero asburgico e che gli eventi cruciali dell’estate 1914 resero la città e il territorio pienamente partecipi degli sviluppi della storia europea, il progetto, utilizzando le potenzialità offerte dalla multimedialità, si prefigge di:

1. Promuovere e diffondere la conoscenza di eventi, personaggi, luoghi, istituzioni, organismi civili e militari relativamente all’anno 1914.

2. Mettere in luce i nessi sussistenti tra la storia del territorio e quella di altre realtà europee, anche molto distanti, che si trovarono coinvolte nel conflitto.

3. Promuovere, attraverso l’analisi delle conseguenze del conflitto sull’assetto socio-economico della città e del suo territorio, un’autentica cultura della pace e della convivenza.

A tale scopo il progetto prevede la realizzazione di una serie di voci ciascuna di queste sarà accompagnata da un ricco apparato iconografico, documentario e cartografico, quest’ultimo particolarmente importante per orientarsi oggi sui luoghi lontani – nei quali le genti del Litorale si trovarono loro malgrado a sopportare la guerra: dal fronte ai campi destinati ad accogliere gli sfollati – e prossimi che furono in quell’anno testimoni di avvenimenti ora drammatici ora legati alla vita quotidiana, politica, istituzionale del territorio.
A integrare il lavoro un apparato bibliografico che prevede anche il collegamento al sito istituzionale dell’Irsml FVG nel quale sono presenti altre proposte bibliografiche relative alla Grande guerra.
Il gruppo di ricerca, coordinato dal prof. Fabio Todero (Irsml FVG) che da anni si dedica allo studio della Grande guerra e della sua memoria, sarà costituito da alcuni esperti con ampie competenze ed esperienze sul tema (Franco Cecotti, Marina Rossi) ed un nucleo di giovani, usciti quasi tutti dalla Scuola dottorale dell’Ateneo triestino (Alessandro Cattunar, Gaetano Dato, Andrea Gobet, Patrick Karlsen, quest’ultimo assegnista presso il Dispes), Kristjan Knez.
Le voci del Dizionario–Atlante, che non si limiteranno pertanto a uno sguardo di taglio localistico ma prenderanno in considerazione i legami tra il territorio e la grande storia europea di quel periodo, saranno suddivise in tre nuclei tematici:

1. Luoghi geografici, simbolici, memoriali

Il termine “luoghi”, ricorrente nel titolo, dev’essere inteso in un’accezione più ampia di quella consueta; esso indica infatti “i punti di condensazione della memoria”, come scritto da Mario Isnenghi, e si riferisce non soltanto a luoghi fisici o geografici – della città e del Litorale, i luoghi nei quali gli uomini di questo territorio furono inviati a combattere, luoghi simbolo come la città di Sarajevo dove tutto ebbe inizio – ma a luoghi della memoria siano essi materiali e no: tali ad esempio la “Viribus Unitis” che, realizzata e varata a Trieste, vi ritornò per sbarcarvi le salme di Francesco Ferdinando e di Sofia Chotek, vittime dell’attentato di Sarajevo; allo stesso tempo, la voce “Galizia”, o la voce “prigionia” – luogo geografico il primo, il secondo decisamente no – sono entrati a far parte di un patrimonio di memoria collettiva che rischia di andare dimenticato. Vi saranno dunque compresi luoghi dell’aggregazione (anche politica e quindi anche partiti e movimenti come ad esempio l’irredentismo), del lavoro, della sofferenza (gli ospedali militari allestiti a Trieste), della guerra, delle istituzioni e luoghi dall’alto valore simbolico.

2. Eventi legati ai mesi che precedettero lo scoppio del conflitto e a quelli successivi

La seconda sezione è dedicata agli eventi bellici e no che accompagnarono quell’anno drammatico: dalla “prima” del “Parsifal” al Teatro Verdi di Trieste al passaggio per il capoluogo giuliano del corteo funebre di Francesco Ferdinando e consorte, dalla mobilitazione di massa che spopolò la città e il territorio agli eventi militari in cui furono coinvolti gli uomini del Litorale e così via.

3. Personaggi del mondo culturale, politico, militare ecc.

Accanto ai luoghi una sezione del Dizionario-Atlante è dedicata ai personaggi: personaggi legati alla monarchia asburgica e ai suoi poteri, alla Chiesa, all’apparato militare, al mondo intellettuale, al mondo politico del Litorale.

In generale, si tratta dunque di luoghi, eventi, personaggi che rischiano di scomparire dalla cultura locale, mentre in generale nel nostro paese sono spesso realtà quasi ignote che merita richiamare all’attenzione generale, in special modo – ma non solo – delle giovani generazioni.
Il Dizionario Atlante multimediale, frutto di un lavoro di alta dignità scientifica, potrà costituire così un utile quanto serio strumento di consultazione per docenti, operatori del mondo della comunicazione ed il più ampio pubblico interessato alle numerose manifestazioni previste in occasione del Centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale.
Si prevede inoltre di coinvolgere direttamente la cittadinanza e i visitatori del prodotto rendendo possibile l’implementazione dello stesso con materiali provenienti dagli archivi privati. In questo senso, il progetto prevede la realizzazione di un’opera a struttura aperta.
E peraltro possibile prevedere una prosecuzione del progetto applicandone gli schemi ad altri territori della Regione.
Infine, non da ultimo, il Dizionario Atlante consentirà di ripercorrere le tappe di un anno che vide soffrire insieme le diverse realtà nazionali che in questo luogo convivevano – anche se non sempre pacificamente – e che affrontarono con diverse modalità la prova del conflitto. Mostrarne tutto l’orrore e l’impatto devastante sul tessuto sociale ed economico del Triestino e dell’area al centro del progetto costituisce di per sé elemento di riflessione sul valore di una pace che quella guerra allontanò a lungo dalla storia di queste terre ma anche dai cuori di chi vi avrebbe abitato, facendosi inoltre generatrice di lacerazioni e problemi a lungo sopravissuti.

L’Irsml FVG, nel progetto, rivestirà il ruolo di Project management e di coordinamento del gruppo di ricerca con il prof. Fabio Todero, in questo affiancato dall’Università degli Studi di Trieste con la prof. Giulia Caccamo, docente presso il DiSPES. La ricerca, la realizzazione e la scrittura delle voci del Dizionario-Atlante verrà effettuata dall’Irsml FVG, dall’Università degli studi di Trieste, dalla Società di studi storici e geografici di Pirano e dall’Associazione 47/04. Il patrimonio documentario su cui i ricercatori potranno lavorare sarà fornito, oltre che dall’Irsml FVG, anche dall’Istituto regionale per la cultura istriana, fiumana e dalmata e dalla Società di studi storici e geografici di Pirano, questi due enti, inoltre, metteranno a disposizione il loro ricco patrimonio iconografico.
L’Associazione Quarantasettezeroquattro infine si occuperà della realizzazione del prodotto multimediale da inserire online per la libera fruizione del Dizionario-Atlante sulle diverse piattaforme informatiche.

I MEDIA TRA LINGUAGGI E TECNICHE Percorsi di aggiornamento per insegnanti

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Immagine metacinemaARGOMENTI

Storia del Novecento / cinema e audiovisivi / fumetti e graphic novel / letteratura per ragazzi / albi illustrati.

DESTINATARI

Docenti delle scuole Secondarie 1° Secondaria 2°

DESCRIZIONE

I seminari proposti vogliono offrire un aggiornamento per i docenti sull’ampia produzione culturale di argomento storico: non solo romanzi, fumetti o albi illustrati pensati specificamente per i ragazzi, ma anche prodotti audiovisivi destinati ad un pubblico adulto che, se sapientemente mediati, possono raggiungere efficacemente gli studenti. I seminari vogliono quindi aiutare gli insegnati nella scelta di apparati integrativi ai libri di testo quali veicolo privilegiato per approfondimenti su alcune tematiche di grande interesse storico per il Novecento. Particolare attenzione sarà posta sul rapporto tra memoria e audiovisivi (interviste, documentari basati su testimonianze) e sul rapporto tra storia, immaginario e narrazione (film, fiction, serie web…).

OBIETTIVI

– Esplorare la varietà di approcci mediali (cinema, audiovisivi, fumetti, graphic novel, romanzi, albi illustrati …) con cui provare ad avvicinare i ragazzi alle tematiche storiche;

– riflettere sul rapporto tra storia, memoria e immaginario;

– fornire strumenti per un’analisti approfondita e critica dei diversi linguaggi mediali;

– creare confronto e discussione sugli strumenti e le motodologie di didattica della storia;

– fornire i principi base della media-education.

MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO

I docenti possono scegliere uno o più seminari (della durata di tre ore ciascuno) tra quelli proposti:

– Rappresentare le memorie, raccontare le violenze: un percorso tra cinema, fumetto e televisione

L’intervento si concentrerà su uno specifico aspetto della complessa relazione tra media, memoria e storia: quello della “rappresentazione”, della “messa in scena” delle memorie dei testimoni. Verranno analizzati in particolare quattro testi: il film “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti, il graphic novel “Maus” di Art Spiegelman, una puntata della trasmissione televisiva “La storia siamo noi” di Giovanni Minoli e un breve documentario interamente composto da videointerviste. Grazie ad un approccio che fa interagire questioni storiografiche con l’analisi dei codici linguistici si analizzerà “l’uso” che i diversi media fanno delle memorie individuali, le strategie narrative e i rapporti tra testimoni, storici e produttori di contenuti audiovisivi.

– Il cinema e la Shoah: questioni storiografiche, espedienti linguistici e proposte didattiche

Oggetto di studio saranno alcuni frammenti tratti da tre film relativi alla Shoah: “Shoah” di Claude Lanzman, “Schindler’s list” di Steven Spielberg e “Uno specialista” di Eyal Sivan. Si proporrà uno schema d’analisi che intreccia problemi storiografici e questioni linguistiche. Ponendo al centro la specificità dell’evento Shoah e le difficoltà che questa determina sia nell’ambito della ricerca che in quello della comunicazione: per ogni film verranno presi in considerazione i contesti produttivi, l’uso dei codici cinematografici, le interpretazioni storiche e gli intenti politici.

– Che storia è questa? Romanzi, albi illustrati, fumetti e graphic novel che raccontano la storia.

Il seminario intende analizzare un segmento preciso della vasta produzione letteraria per ragazzi: quello che tratta di argomenti storici, con particolare riferimento ai due conflitti mondiali e alla Shoah, cui si aggiungeranno incursioni in tematiche e avvenimenti della storia più recente. Negli ultimi anni si è assistito ad un exploit quantitativo e qualitativo delle proposte di lettura per i più giovani che merita di essere di essere esplorato. Albi illustrati, fumetti, graphic novel, romanzi: il seminario vuole quindi offrire ai docenti un ventaglio di suggerimenti bibliografici, ad integrazione e supporto dei libri scolastici, nella convinzione che l’invito alla lettura di testi alternativi e accattivanti possa avvicinare i ragazzi allo studio di una materia complessa come la storia.

DIETRO UN LIBRO. L’oggetto-libro svelato a menti curiose

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ARGOMENTI

Libri e lettura / filiera editoriale / bibliodiversità / editoria per ragazzi / albi illustrati

DESTINATARI

Primaria / 3 – 4 – 5

Secondaria 1° / tutte

DESCRIZIONE

Il laboratorio pone al centro della riflessione il libro inteso come prodotto editoriale, frutto del lavoro e della collaborazione tra le diverse figure professionali che ne compongono la filiera (autore, illustratore, editore, grafico ….). Il progetto si rivolge sia ai bambini e ragazzi che già apprezzano i libri sia a quelli che, per varie ragioni, li conoscono solo come strumenti di apprendimento scolastico. Mostrare la bibliodiversità e i procedimenti tecnici che portano alla realizzazione dei volumi permette di incuriosire e far giocare i due diversi pubblici: chi ne è già fruitore scoprirà, divertendosi, quali e quanti segreti si nascondono dietro i libri, chi non ha ancora avuto la fortuna di incontrarli, avrà modo di lasciarsi affascinare dall’oggetto libro e dalle sue enormi potenzialità, racchiuse appunto nella grande varietà di tipologie, forme e funzioni.

OBIETTIVI

– Avvicinare al mondo dei libri anche, e soprattutto, quei bambini e quei ragazzi che conoscono il libro solo in contesto scolastico;

– incuriosire gli studenti mostrando loro la ricchezza che caratterizza il mondo editoriale legato all’infanzia e all’adolescenza: libri per/da giocare, alfabetieri, bestiari, cataloghi, libri senza parole, libri pop-up, libri per viaggiare, libri con forme diverse (sbilenca, a forma di lettera …);

– trasmettere l’amore per i libri e la lettura suscitando la curiosità intorno al libro inteso come oggetto concreto, dalle molteplici forme, che si immagina, si progetta e si produce;

– far conoscere, in modo giocoso e laboratoriale, ma nel contempo approfondito, com’è fatto e come si fa un libro.

MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO

Il percorso laboratoriale, si articola in 3 incontri (2 ore ciascuno). È possibile integrare il laboratorio con ulteriori moduli di approfondimento da 2 ore: – un incontro con i professionisti del settore (autori, illustratori, editori…) – un incontro dedicato alla storia del libro dall’antichità ai giorni nostri A completamento del percorso si può realizzare una mostra dei libri realizzati dagli alunni.

MATERIALI E ATTREZZATURE RICHIESTE

I materiali (libri, fogli, ritagli, illustrazioni, cartoncini, colla, forbici…) sono a carico dell’organizzazione. Per la proiezione di power-point e di materiale audio-visivo si richiede la disponibilità di una lavagna multimediale o di un video-proiettore.

GIÀ REALIZZATO CON…

Scuola primaria di: San Quirino (PN)

(RI)PRENDERE LA MEMORIA Laboratorio di storia e audiovisivi

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Foto 1ARGOMENTI

Storia e memoria / luoghi della memoria / storia orale / grammatica cinematografica / tecniche e linguaggi audiovisivi / sceneggiatura / riprese e montaggio / video-interviste.

DESTINATARI

Secondaria 2° / Tutte

DESCRIZIONE

Il progetto intende fornire un percorso didattico che affronti alcune problematiche relative alla storia locale del Novecento (memorie di “seconda generazione” sulla prima guerra mondiale; Seconda guerra mondiale; emigrazione, boom economico e rivoluzione culturale; terremoto del ’76…) attraverso un coinvolgimento attivo degli studenti, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di riflettere in maniera critica, mettendosi in gioco in prima persona e rielaborando le conoscenze acquisite attraverso i linguaggi audiovisivi. Verranno forniti agli studenti gli strumenti di base, sia teorici che pratici, per la comprensione e l’utilizzo consapevole di un linguaggio specifico e complesso come quello audiovisivo. Si intende introdurre gli allievi alle procedure fondamentali che consentono di ragionare e di comunicare “per immagini” e, dunque, di apprendere le procedure linguistiche, tecniche e operative che sono alla base della realizzazione di un prodotto audiovisivo.

OBIETTIVI

– Fornire gli elementi storici di base in relazione all’argomento scelto; – creare un dialogo e un confronto tra gli studenti e i testimoni diretti dei fatti;

– favorire una riflessione critica sui luoghi della memoria e sulla descrizione e rielaborazione da parte dei testimoni;

– educare ad una visione critica ed attiva del testo audiovisivo, soprattutto di carattere storico, attraverso l’osservazione e l’analisi di frammenti filmici;

– comprendere i codici e la grammatica che fondano il linguaggio audiovisivo e confrontarli con gli altri linguaggi;

– assumere un preciso ruolo all’interno di una produzione audiovisiva al fine di imparare il lavoro di équipe;

– imparare a realizzare videointerviste ai testimoni; – scrivere una sceneggiatura.

MODALITÀ E DURATA DEL PROGETTO

Il laboratorio si articola in otto incontri (di due ore ciascuno) che alternano una parte teorica – sulla storia locale e sulle tecniche di ripresa audiovisiva – ad una pratica in cui i ragazzi impareranno i principi fondamentali necessari a realizzare un cortometraggio (scelta del soggetto, riprese, montaggio). Particolare rilievo verrà dato alle video-interviste realizzate ai testimoni che vissero il periodo in analisi quale punto di partenza per la riflessione storica e tecnica. Lezioni frontali, letture, discussioni di gruppo, confronto con i testimoni e viaggi nei luoghi della memoria permetteranno agli studenti di approcciarsi ai complessi eventi che caratterizzano l’area in cui vivono e di comprendere alcune delle dinamiche principali attraverso un coinvolgimento diretto e attivo.

MATERIALI E ATTREZZATURE RICHIESTE

Per il modulo storico è necessaria una normale aula con tv, videoproiettore e collegamento al pc. Per il modulo audiovisivo è necessaria una sala oscurabile sufficientemente ampia, per le esercitazioni con la telecamera. Gli organizzatori metteranno a disposizione le seguenti attrezzature tecniche professionali: – Telecamera professionale JVC 5001 con stativo, Telcamera Sony HD, Microfono con giraffa, PC portatile, attrezzatura per il montaggio.

GIÀ REALIZZATO CON…

Scuole secondarie di secondo grado di: Gorizia / Trieste.