INTERVISTE LUNGO IL CONFINE. Le fonti orali tra archivi, video e mostre multimediali

Dal 2009 Quarantasettezeroquattro è impegnata nell’opera di raccolta delle storie di vita della persone che hanno vissuto nell’area di confine italo-slovena nel corso del Novecento.
A partire dalle interviste ai testimoni sono state promosse diverse iniziative volte a valorizzarle e a metterle nuovamente “in circolo”: la realizzazione di un Archivio della memoria, laboratori con gli studenti delle scuole superiori, realizzazione di installazioni multimediali.
Il video illustra queste attività partendo dalle interviste “grezze” per giungere all’allestimento di una mostra multimediale.

ARCHIVIO DELLA MEMORIA

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L’Archivo della memoria dell’area di confine è disponibile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it.

A cura dell’Associazione Quarantasettezeroquattro di Gorizia con il sostegno dell’Unione Europea (EACEA – Europe for Citizens – Action 4) e in collaborazione con la Provincia di Gorizia, la Provincia di Trieste, l’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste, le Università di Udine, Trieste e Lubiana.

Scarica il pieghevole illustrativo (.pdf))

L’Archivio della memoria promuove la raccolta, la conservazione e la divulgazione di fonti orali e fotografie relative alla storia dell’area di confine tra Italia e Slovenia nel corso del Novecento.

L’Archivio raccoglie materiali documentari che, da un lato, consentono di ricostruire a più livelli le storie di vita individuali e collettive – valorizzando la molteplicità dei punti di vista – e dall’altro ci parlano dell’evoluzione e della trasformazione del territorio transfrontaliero.

Il portale multimediale intende rendere fruibile questo patrimonio di memorie, oltre che a studiosi e ricercatori, anche a un pubblico ampio e diversificato, proponendo un’interfaccia intuitivo senza rinunciare, tuttavia, al rigore dell’impostazione archivistica.

É possibile, infatti, consultare liberamente testimonianze orali (videointerviste e audio interviste) e fotografie catalogate secondo gli standard internazionali proposti dall’ICCD (Istituto centrale per il catalogo e il documento) e dall’ICBSA (Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi).

Il sito consente la fruizione interrelata dei diversi documenti: a partire da un racconto di vita si può leggere la trascrizione integrale (e in alcuni casi la traduzione), vedere/ascoltare una parte dell’intervista, consultare la scheda biografica del testimone, accedere a percorsi bibliografici mirati e visualizzare le fotografie donate dai testimoni.

L’Archivio, al cui coordinamento collaborano i principali enti che a livello locale e nazionale si occupano dello studio della memoria storica (AISO – Associazione Italiana di Storia Orale, Università di Udine, Trieste e Lubiana), vuole essere uno spazio di ricerca e conservazione dei materiali, ma anche rappresentare un’opportunità per la loro elaborazione in progetti di comunicazione, valorizzazione culturale, scambio con i cittadini e con coloro che sono interessati alla storia di questo territorio. In tal senso, intende configurarsi come punto di riferimento di una rete di progetti di ricerca, educazione e divulgazione articolati e coerenti. Una prima tappa in questa direzione è stata raggiunta con l’allestimento della Mostra multimediale “Le vite degli altri” (Musei provinciali di Gorizia 9 marzo-15 aprile 2012), in cui racconti di vita e fotografie sono stati elaborati all’interno di installazioni interattive.

Nelle sedi fisiche dell’Archivio della Memoria, presenti presso la Mediateca Provinciale di Gorizia e presso la Biblioteca pubblica France Bevk di Nova Gorica, sarà possibile consultare i materiali conservati sui supporti originali e nella loro completezza con l’assistenza di personale appositamente formato.

Le sedi dell’archivio si configureranno anche come centri di divulgazione operando, in collaborazione con le altre istituzioni culturali locali, nella realizzazione di attività temporanee o permanenti dedicate ai temi di ricerca di cui l’Archivio s’interessa.

L’Archivio della memoria si proporrà, infine, come un luogo di riflessione scientifica sulle problematiche relative all’analisi e all’utilizzo delle memorie all’interno delle ricerche storiografiche e delle iniziative di divulgazione più ampia.

In questa prospettiva, l’Archivio vorrebbe da un lato essere una sorta di “garante” di un utilizzo non partigiano delle memorie, e dall’altro un luogo aperto in cui stimolare la discussione e il confronto.

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CAMPAGNA DI RACCOLTA DEI RACCONTI DI VITA
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All’interno delle attività dell’Archivio della memoria è stata avviata una campagna di raccolta dei racconti di vita dei testimoni che hanno vissuto nel territorio transfrontaliero nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.
Un gruppo di ricercatori qualificati è disponibile a intervistare tutti coloro che vorranno “donare” i loro ricordi al fine di mantenere viva la memoria della città.
Le  testimonianze saranno raccolte in formato audio o video.
L’obiettivo è quello di raccogliere e conservare i racconti di vita delle persone appartenenti ai diversi gruppi linguistici, politici e culturali, nella convinzione che sia importante ascoltare i racconti e i ricordi di tutti, non solo di coloro che hanno vissuto esperienze particolari o traumatiche.
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PARTNER

Icbsa – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Roma)

Aiso – Associazione Italiana di Storia Orale (Roma)

Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia

Università di Lubiana – Dipartimento di Storia

Museo nazionale di Storia Contemporanea – Slovenia (Lubiana)

ISIG – Istituto di sociologia internazionale di Gorizia

Associazione Palazzo del Cinema – Mediateca provinciale di Gorizia

CON IL SOSTEGNO DETERMINANTE DI

Unione Europea – EACEA Europe for Citizens – Action 4

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

CON IL COFINANZIAMENTO DI

Provincia di Gorizia

Provincia di Trieste

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CONTATTI

e-mail:

stradedellamemoria@gmail.com

tel:

Alessandro Cattunar (0039.3381411435)

posta:

Associazione Culturale Quarantasettezeroquattro – Corso Italia 182, Gorizia

web:

www.stradedellamemoria.it

www.quarantasettezeroquattro.it

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CAMPAGNA DI RACCOLTA DEI RACCONTI DI VITA

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All’interno delle attività dell’Archivio della memoria è stata avviata una campagna di raccolta dei racconti di vita dei testimoni che hanno vissuto nel territorio goriziano nel periodo compreso tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta.

Un gruppo di ricercatori qualificati è disponibile a intervistare tutti coloro che vorranno “donare” i loro ricordi al fine di mantenere viva la memoria della città.

Le  testimonianze saranno raccolte in formato audio o video.

L’obiettivo è quello di raccogliere e conservare i racconti di vita delle persone appartenenti ai diversi gruppi linguistici, politici e culturali, nella convinzione che sia importante ascoltare i racconti e i ricordi di tutti, non solo di coloro che hanno vissuto esperienze particolari o traumatiche.

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LA CITTADINANZA È INVITATA A CONTATTARCI AI SEGUENTI INDIRIZZI:

 

dott. Alessandro Cattunar (Istituto Italiano di Scienze Umane – Ass. Quarantasettezeroquattro)

mail: info@quarantasettezeroquattro.it

tel : 338.1411435

web: www.quarantasettezeroquattro.it

posta : Associazione Quarantasettezeroquattro – Corso Italia 183, 34170 Gorizia

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L’archivio della memoria del goriziano è un progetto promosso dalla Provincia di Gorizia in collaborazione con l’Associazione Quarantasettezeroquattro, l’Università di Trieste e l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione che intende sopperire all’attuale mancanza di un luogo e di un’istituzione di riferimento per quanto riguarda la raccolta e la conservazione di tutti i documenti – audiovisivi, sonori e cartacei – relativi alla memoria storica locale. L’Archivio vorrebbe configurarsi come un punto di coordinamento in cui far convergere le numerose iniziative volte alla raccolta e allo studio dei racconti di vita, delle testimonianze orali e, più in generale, di tutte le forme di memorialistica riguardanti il territorio goriziano e più in generale l’area di confine tra Italia, Slovenia e Croazia.

LE VITE DEGLI ALTRI – VOCI E SGUARDI TRA LUOGHI DELLA MEMORIA E MEMORIE DEI LUOGHI

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MOSTRA MULTIMEDIALE

Musei Provinciali / Borgo Castello / Gorizia
9 marzo-15 aprile 2012

Dalla sala buia si sente arrivare il rumore del traffico cittadino e dei passi di pedoni sulla ghiaia. Entriamo. Sulla parete in fondo si vede scorrere la (poca) vita quotidiana che ogni giorno anima il Parco della Rimembranza di Gorizia. Le immagini ci circondano e ci assorbono. Per un po’rimaniamo quasi ipnotizzati dal lento incedere dei passanti. Poi ci rendiamo conto che dal soffitto della sala pendono quattro torce elettriche. Le prendiamo in mano e dirigiamo il fascio luminoso verso lo schermo. Improvvisamente la città di fronte a noi inizia a mutare, si trasforma. La luce della torcia si dimostra in grado di cancellare la Gorizia di oggi facendo emergere quella di ieri, quella di circa sessant’anni fa. Alcune linee architettoniche sembrano rimanere immutate, ma la vasta area del parco appare profondamente cambiata, nei suoi volumi, nei suoi spazi, ma soprattutto negli usi che i cittadini ne facevano, come emerge dai racconti di vita dei testimoni che ben presto si sono sostituiti al semplice rumore di passi. Si tratta di brevi testimonianze che fanno capire la molteplicità e la complessità degli eventi storici che hanno caratterizzato quel luogo, eventi vissuti e percepiti i modo diverso dalle differenti comunità che da sempre hanno caratterizzato il goriziano in quanto zona di frontiera.
Il “gioco” si ripete. Altri luoghi compaiono sullo schermo e altre testimonianze attestano la profondità e la stratificazione di memorie ad essi legate.
In questa installazione interattiva si trovano riassunti tutti i principali temi attorno a cui è stata pensata e strutturata la mostra multimediale “Le vite degli altri”.
Una prima riflessione riguarda il rapporto fra passato e presente e i segni della storia sul territorio. Se Gorizia come la vediamo oggi riesce a comunicarci alcune delle tappe fondamentali della sua storia è solo prestando attenzione alla dimensione lunga del cambiamento, e dei segni che questo ha lasciato nei racconti dei cittadini, che possiamo capire la complessa stratificazione di avvenimenti e di identità, ma anche di pratiche sociali, familiari e lavorative che l’hanno segnata lungo tutto il secolo. Non è solo la dimensione del mutamento a essere posta al centro dell’esposizione, ma anche il rapporto tra storia e memoria, tra memoria pubblica e ricordi individuali. Si tratta di modalità di conservazione e trasmissione delle esperienze estremamente differenti ma strettamente connesse. Come ricorda una famosa affermazione di Pierre Nora che apre la mostra: “Memoria e storia: lungi dall’essere sinonimi noi ci rendiamo conto che tutto le oppone. […] La memoria è un fenomeno sempre attuale, un legame vissuto nell’eterno presente; la storia una rappresentazione del passato. […] La memoria colloca il ricordo nell’ambito del sacro, la storia lo stana e lo rende prosaico”.
“Le vite degli altri”, partendo da queste riflessioni, cerca di calarle nella complessa realtà dell’area di confine tra Italia e Slovenia, dando loro una dimensione concreta, visibile e ascoltabile.
Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca accademica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte contemporanea.
Soffermarsi ad ascoltare – ma soprattutto capire – “le vite degli altri”, le vite di coloro che abitano e hanno abitato sul medesimo territorio pur appartenendo a differenti comunità nazionali, linguistiche, politiche o culturali, si rivela una pratica estremamente utile per la comprensione del passato ma anche per la costruzione di un futuro comune all’interno del nuovo spazio europeo.
Le reazioni del folto pubblico che ha visitato la mostra  lo confermano: i goriziani sembrano ritrovarsi nelle testimonianze delle generazioni più anziane, nelle fotografie in bianco e nero e nelle immagini catturate dalle cineprese in Super 8. Sembra finalmente possibile ricostruire quel complesso mosaico di percezioni, emozioni, esperienze e contraddizioni che per diversi decenni sembrava difficile recuperare a causa di un discorso pubblico incentrato sulla forzata contrapposizione identitaria di marca nazionale o politica.
Come traspare dai racconti di vita dei testimoni conservati nell’archivio consultabile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it, quasi tutti gli abitanti di Gorizia non potevano che identificarsi come goriziani, indipendentemente dalle lingue parlate, dalle ideologie di riferimento e dalla condizione sociale. È proprio la complessa interazione fra identità fluide e differenti percorsi di rielaborazione della memoria che viene posta al centro dalle quattro sale che compongono il percorso espositivo: gli sguardi di ricercatori e videomakers vanno ad interagire con quelli degli studenti del Polo Liceale e del Corso di Laurea Dams di Gorizia. Ne emerge un’analisi estremamente ricca e multisfaccettata degli eventi che hanno caratterizzato il territorio goriziano in dagli anni Venti fino alla caduta del confine.

 

La città e le vite degli altri (dall’introduzione alla mostra)

Il paesaggio urbano in cui viviamo è profondamente segnato dalla storia. Le tracce che gli avvenimenti lasciano sul territorio sono estremamente mutevoli e fugaci ma, soprattutto, sono soggettive: i luoghi assumono diversi significati, a seconda dello sguardo che li indaga.

Ogni persona costruisce e conserva una propria mappa mentale della città in cui vive o ha vissuto. Si tratta di schemi che prendono forma a partire dalle esperienze più rilevanti vissute nel passato, ma anche, e soprattutto, dal vivere quotidiano, dai gesti comuni e dalle abitudini. Ecco allora che per far emergere queste “città invisibili” diventa necessario soffermarsi sulle vite degli “altri”, conoscere i percorsi biografici dei singoli e le esperienze collettive vissute dai gruppi e dalle comunità, siano esse politiche, linguistiche, etniche o nazionali. Si può così riscoprire la ricchezza e la stratificazione di significati che ogni luogo, e non solo quelli istituzionalizzati, porta con sé.

Questa mostra nasce dalla volontà di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con i goriziani di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole.

Per fare questo abbiamo deciso di soffermarci su tre fonti particolari: le interviste biografiche ai testimoni, i film di famiglia e le fotografie. Materiali di non immediata “lettura” che però, se interrogati attraverso i linguaggi dell’arte e degli audiovisivi, si dimostrano in grado di ri-creare spazi mentali che siano specchio delle memorie individuali o familiari, di specifici modi di vivere e percepire la realtà.

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La mostra è a cura dell’Associazione Quarantasettezeroquattro e dello Studio ennezerotre N!03.

Alla realizzazione delle singole installazioni hanno partecipato anche gli studenti dell’Università di Udine – Dams di Gorizia, gli studenti del Polo Liceale “Dante Alighieri” di Gorizia.

Con il sostegno di:

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

GiovaniIdee

Provincia di Gorizia

In collaborazione con:

Musei provinciali di Gorizia

Università degli studi di Udine – Dams di Gorizia

Laboratori CREA e La Camera Ottica

Associazione Home Movies

Associazione Kinoatelje

Mediateca provinciale di Gorizia

Istituto Superiore d’Istruzione Statale “Dante Alighieri” – Gorizia

WORLD YOUTH FORUM “RIGHT TO DIALOGUE” III EDITION

FORUM MONDIALE DEI GIOVANI “DIRITTO AL DIALOGO”

World Youth Forum  “Right to Dialogue”

1-3 October 2010

Scuola Superiore di Lingue per Interpreti e Traduttori, Via Fabio Filzi 14

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organizzato da:

“Poesia e solidarietà” in collaborazione con Associazione Quarantasettezeroquattro

Con l’adesione e la medaglia della Presidenza della Repubblica Italiana

Con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO

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Si riapre a Trieste  il Forum Mondiale dei Giovani “Diritto di Dialogo”, una tre giorni di readings, dibattiti e concerti che coinvolgerà giovani di tutto il mondo riflettendo su cultura, società, arte e solidarietà e interrogandosi sul tema del prossimo futuro.

Il World Youth Forum nasce nel contesto e dal network organizzativo del Concorso Internazionale di Poesia Castello di Duino-Poesia e Solidarietà Linguaggio dei Popoli, che ha ormai coinvolto circa 3000 giovani giunti da ben 90 paesi.

Il Forum Mondiale dei Giovani “Diritto di Dialogo”, curato e organizzato dalla professoressa Gabriella Valera Gruber, si propone di affermare il “diritto di dialogo” come diritto fondamentale attraverso l’incontro fra esperienze diverse su temi ad ampio raggio (coinvolgendo pertanto i diversi ambiti di esperienza culturale dei partecipanti, dalla letteratura alle espressioni artistiche all’impegno sociale e nel volontariato).
L’obiettivo è quello di moltiplicare gli spunti di riflessione e potenziare la capacità di confrontarsi con le differenze, le difficoltà, la complessità. Anche nello scopo di accogliere e valorizzare i diversi livelli di elaborazione dei problemi secondo le età e le diversità (nella formazione e nei patrimoni culturali di provenienza), la manifestazione si rivolge soprattutto ai giovani e al loro consapevole riconoscersi come soggetti responsabili: l’auspicabile classe dirigente di un vicino futuro come interlocutori privilegiati per la costituzione di modelli culturali solidali e aperti.

Il Forum è aperto ad associazioni, club, gruppi artistici e culturali giovanili o attenti alle problematiche giovanili, a tutti coloro che operano nel sociale e nel volontariato. In generale la fascia di età dei partecipanti va dai 18 ai 35 anni, ma eccezioni motivate sono ad ogni modo accolte.
Contestualmente al Forum si svolgeranno reading, concerti, performance ed escursioni in diverse location della provincia di Trieste.

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Friday October, 1

5 – 7 p.m.

Auditorium Museo Revoltella

Introduction to the public of the Book “Light/Shadows” with the poems of the winners of the International Poetry Competition Castello di Duino 6th Edition and of the Book “Which Future?”: Proceedings of the World Youth Forum “Right to Dialogue” II Edition 2009 , presented by Marina Silvestri.

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Saturday October, 2

9,30 a.m. – 6,30 p.m. (with coffee and lunch breaks)

Scuola Superiore di Lingue e per Interpreti e Traduttori, Via Fabio Filzi 14

Presentations of the papers by the participant in the Forum

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Sunday October, 3

9,30 a.m. -11,30 a.m.

Scuola Superiore di Lingue e per Interpreti e Traduttori, Via Fabio Filzi 14

Dabate on the papers, Projects, Networking

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Sunday  October, 3

6,00 p.m.

Antico Caffé San Marco, Via Battisti 18

Poetry, Music and Friendship…

The Photo- Exhibition “Light/Shadows” (already shown from 21 to 31 March), will be exhibited again in Caffé San Marco (open to the public until October 30)

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Quale Memoria? / Which Memory?

2 ottobre 2010- Ore 9,30- 18,30

3 ottobre 2010 ore 9,30-11,30

Scuola Superiore di Lingue per Interpreti e Traduttori, Via Fabio Filzi 14

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  1. I.      Ricordare cosa: diritto alla memoria (Memoria, identità, cambiamento) /Remembering what ?: right to Memory (Memory, Identity, Change)
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Anastassia Vekshina (Russia)

Simboli del passato /Siboli dal passato ( Riflessioni sulla storia dell’URSS e i simboli della sua memoria)/ Symbols of the Past/Symbols from Past: Reflexions on URSS History and the Symbols of its Memory

Alessandro Cattunar (Gorizia)

Raccontare, commemorare, dimenticare. Memorie di confine fra modernità e nuova Europa / Telling, Memorialize, Forgetting. Border Memories between Modernity and New Europe

Katja Knežević (Croazia)

Identity Formation through dealing with memory / Formazione dell’identità attraverso la memoria

Irma Bilali (Albania)

In cerca della memoria perduta : Scutarini a Trieste/ Looking for lost memory: People from Scutari in Trieste

Francesco Querin (Montereale Valcellina Pordenone)

Documenti Migrazioni Identità : contenuto e valori interculturali delle testimonianze storiche /Documents Migrations Identities : Intercultural Contents and Values of Historical Testimonies

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  1. II.      Il tempo e la memoria- il tempo della memoria (La memoria come dialogo fra generazioni) / Time and Memory- The time of the memory :Memory as a dialogue between young and old generations

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Hana Šustková (Repubblica Ceca)

Mirror of the Future : Memories that live with us / Specchio del futuro : memorie che vivono con noi

Arsenida Kurtaj (Albania)

La memoria fra le generazioni : idee e riflessioni / Memories between Generations : Some Ideas and Reflections

Viktor Macjek (Polonia)

Memory of Body – Memory of Psyche /Memoria del corpo-Memoria della psiche

Salvatore Vaccaro (Lucca Sicula, Agrigento)

La costruzione della memoria / The construction of the Memory

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  1. III. Memoria e creatività/ Memoria e futuro (Elaborazione del passato e immaginazione del futuro) / Memory and Creativity/ Memory and Future (Processing of the Past and Imagination of the Future).

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Iva Ticić (Croazia)

Memory through Art/ Memoria attraverso l’arte

Tommaso Manzon (Udine)

Esperanto : memorie condivise? / Esperanto : shared memories ?

Anthony Atandi Aniona (Kenia)

Our language is our Memory / La nostra lingua è la nostra memoria

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  1. IV.      Memoria e solidarietà (Il ruolo della memoria nei processi di costruzione della solidarietà)

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Gaetano Dato (Trieste)

Tradizione e memoria : le nuove generazioni e una rinnovata prospettiva nel rapporto fra Oriente e Occidente / Tradition and Memory : new perspectives for the relation between Ost and West from the point of view of the young generations.

Blessing Onyinyechi Fubara (Nigeria)

Memory and Politics : Peace or distruction ? / Memoria e Politica: pace o distruzione ?

Alketa Kraja (Albania)

Ricordi che aiutano : esperienze dalla storia albanese / Memories that help : experiences from Albanian History.

Sina Rahimi Motem (Iran) (L’intervento verrà letto nonostante la forzata assenza dell’autore)

« Every word from my heart »/ « Ogni parola dal mio cuore »

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Sono previsti inoltre interventi di Michela Monferrini(Roma) ; Slobodan Nikolić (Serbia), Nantas Nardelli (Grosseto), Vedrana Debarčić (Bosnia), Omer Qureshi (Pakistan) ; Viktoria Kobcza (Ungheria)

Brevi interventi musicali durante il forum di Alberto Pedri con riflessioni sul tema « Musica, Memoria, Identità »

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Contatto : valeragruber@alice.it

ARCHIVIO DELLA MEMORIA DEL GORIZIANO. Conservare, catalogare, divulgare

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L’Archivo della memoria è on line.

Visita il sito www.stradedellamemoria.it !

Obiettivi

Il progetto di creazione di un Archivio della memoria del Goriziano intende sopperire all’attuale mancanza di un luogo e di un’istituzione di riferimento per quanto riguarda la raccolta e la conservazione di tutti i documenti – audiovisivi, sonori e cartacei – relativi alla memoria storica locale. L’Archivio vorrebbe configurarsi come un punto di coordinamento in cui far convergere le numerose iniziative volte alla raccolta e allo studio dei racconti di vita, delle testimonianze orali e, più in generale, di tutte le forme di memorialistica riguardanti il territorio goriziano.

In questa prospettiva, l’Archivio dovrebbe essere da un lato un luogo fisico in cui catalogare, digitalizzare e rendere disponibile al pubblico i materiali conservati seguendo criteri archivistici univoci e in linea con gli standard nazionali e internazionali. Dall’altro lato potrebbe configurarsi come un luogo “virtuale” di riflessione scientifica sulle problematiche relative all’analisi e all’utilizzo delle memorie all’interno delle ricerche storiografiche e all’interno delle iniziative di divulgazione più ampia. In questa prospettiva l’archivio vorrebbe da un lato essere una sorta di “garante” di un utilizzo non “partigiano” delle memorie e dall’altro un luogo aperto in cui stimolare la discussione e il confronto e in cui far convergere e interagire realtà diverse col fine di non disperdere energie, idee, materiali.

Attività previste

Le principali dell’Archivio, da svilupparsi in tempi e fasi differenti,  saranno:

proposta di standard comuni per quanto riguarda la registrazione, catalogazione e conservazione dei materiali;

raccolta di materiali relativi alla memoria: interviste audio, videointerviste, racconti di vita, diari, volumi di memorialistica;

catalogazione dei materiali secondo uno standard che verrà definito dopo un confronto con i principali enti nazionali operativi nel settore (Sopraintendenza archivistica, Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, Associazione italiana di storia orale);

digitalizzazione dei documenti sonori e audiovisivi al fine di garantirne la conservazione nel tempo indipendentemente dalla conservazione fisica del supporto originale di registrazione;

–  conservazione dei materiali originali;

creazione di un’aula multimediale per la consultazione dei materiali da parte di singoli ricercatori e di gruppi;

organizzazione di attività volte alla divulgazione dei materiali, rivolgendosi in particolare alle scuole e alle università, proponendo percorsi guidati, attività laboratoriali e giornate di studio.