Una performance audioguidata e partecipata,

che porta il pubblico a prendere posizione intorno ai temi

della memoria, dell’impegno, della Resistenza.

È giusto avere un’idea per cui morire? Fa bene avere un’utopia? Quale memoria ha senso preservare, proteggere, curare, e quale invece è giusto perdere? Dove si trova la tua Età dell’Oro, nel passato o nel futuro? Giorno Zero // la resistenza che verrà non è la primaproietta il pubblico in un campo vuoto, una spianata di polvere e rovine, e nel «Giorno Zero», il giorno in cui «la vita di tutti si spacca a metà». Un giorno immaginario di catastrofe, in cui ci si scopre orfani di un sistema di regole e valori, in cui ci si trova davanti – incombente e magnifica – la pagina bianca del futuro. Attraverso audionarrazione, sound design e gioco, la performance porta il pubblico a prendere posizione intorno ai temi della memoria e dell’impegno civile, dell’obbedienza e della ribellione, a esporsi e a misurarsi con l’eredità della Resistenza italiana, osservata nel suo essere movimento frammentario, variegato, socialmente sperimentale, con un focus sulle sue componenti femminili e non combattenti. Giorno Zero // la resistenza che verrà non è la prima nato in seno al progetto Narrare la Resistenza che ha coinvolto le studentesse e gli studenti di una classe del Liceo Linguistico Paschini-Linussio di Tolmezzo (UD), che hanno partecipato scrivendo e interpretando parte della drammaturgia, e messo in campo, in dialogo con l’autore Riccardo Tabilio e lo storico Alessandro Cattunar, le proprie domande e le proprie inquietudini.

Drammaturgia e disegno sonoro Riccardo Tabilio

Voce Paola Aiello

Con i contributi e le voci di Arianna Agostinis, Dalila Angileri, Maia Cacitti, Alex Capellari, Federica Cinti, Sheril Del Linz, Nicole Della Pietra, Ilenia Dionisio, Elisa Fachin, Alessia Florit, Nicole Modesti, Rita Morocutti, Chiara Paschini

Consulenza storica Alessandro Cattunar

Organizzazione Giulia Birriolo

Produzione Associazione 47|04

Il progetto “Narrare la Resistenza” è a cura dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di liberazione di Udine

Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia e Fondazione Pittini

Con il patrocinio del Comune di Tolmezzo