LE TAPPE / I TOTEM INTERATTIVI

Ogni tappa di Topografie della memoria è segnata dalla presenza di un totem in ferro battuto, una sorta di pietra miliare, attraverso cui fruire i contenuti del progetto.

I totem offrono, a un primo livello di fruizione, una “didascalia” trilingue (in italiano, sloveno ed inglese) che lascia emergere la stratificazione di memorie ed eventi che hanno caratterizzato ogni singolo luogo nella storia del Novecento.

Le installazioni invitano poi il visitatore ad osservare lo spazio che lo circonda attraverso dei fori, dei veri e propri punti di vista, che indirizzano lo sguardo verso prospettive insolite. L’intento è quello di stimolare una visione, attiva e curiosa, a 360 gradi.

Attraverso un qualsiasi dispositivo connesso a internet (tablet, smartphone) è possibile inoltre fotografare un codice QR che consente l’accesso immediato a una serie di contenuti multimediali e audiovisivi: l’interazione tra interviste, filmati di famiglia e fotografie storiche permette di cogliere le molteplici memorie e ricordi immergendosi nelle “vite degli altri”. Si possono così osservare gli spazi come sono oggi e al contempo ascoltare i racconti dei testimoni, lasciandosi guidare dalle percezioni di coloro che hanno vissuto nel passato.

1. Parco della Rimembranza (ITA)
Classico esempio di parco fascista dedicato alla memoria del Risorgimento e della Grande guerra. Diventa luogo simbolico della “narrazione pubblica” italiana, ospitando anche alcuni memoriali ai deportati durante il periodo delle foibe. Luogo significativo per comprendere le dinamiche della memoria pubblica lungo il confine.

2. Trgovski Dom – Giardini Pubblici (ITA)
Letteralmente “Casa del commercio”, si tratta di un bell’edificio razionalista progettato da Max Fabiani su commessa della Comunità slovena della città. Oltre ai negozi ospita le associazioni politico-culturali di matrice slovena. Dopo essere stato assaltata dai fascisti diventa casa del fascio. Durante l’amministrazione Jugoslava e anglo-americana viene riconvertita in “Casa del popolo”.

3. Via Roma (ITA)
Via centrale della città, progettata dal regime Fascista come “centro delle istituzioni del partito”. Durante l’occupazione nazista rappresenta il centro del potere, con la sede delle SS.

4. Piazza Vittoria (ITA)
Piazza centrale della città. Luogo che ospita le grandi manifestazioni di piazza in occasione de: la visita di Mussolini (1938), lo scoppio della guerra (1940), la liberazione/occupazione da parte dei partigiani di Tito (1945), le lotte per l’appartenenza nazionale(1945-47), l’annessione all’Italia (1947).

5. Valico di Rožna Dolina (SLO)
Il primo e più importante valico internazionale tra Italia e Jugoslavia.
La “terra di nessuno”, rappresenterà presto un luogo di contatto tra chi aveva scelto di vivere in Jugoslavia e chi era rimasto in Italia: Casa Rossa diventa così luogo simbolico per eccellenza di divisione ma anche di contatto. Nel giugno del 1991 la Slovenia dichiara l’indipendenza e per alcuni giorni la popolazione locale sente risuonare i bombardamenti.

6. Valico del Rafut (ITA)
7. Kostanjeviška Cesta (SLO)
Le due tappe segnano il valico agricolo creato nel 1947 che testimonia dell’”assurdità” di una linea che divideva le case dai fienili e dai campi coltivati. In corrispondenza di questa tappa è possibile visitare anche un piccolo museo fotografico e multimediale del contrabbando, sul lato sloveno del confine.

 

8. Piazzale della Transalpina (ITA)
9. Trg Evrope (SLO)
Due tappe collocate sul piazzale della storica stazione Transalpina, divisa a metà dalla linea di confine. Dopo il ‘47, sul tetto della stazione compare la scritta “Qui costruiamo il Socialismo”. Il luogo simbolo per eccellenza della divisione e poi dell’unificazione europea: nel 2004, infatti, in occasione dell’ingresso della Slovenia nell’UE si abbatte la rete del confine e si festeggia l’allargamento dell’Europa.

 

10. Bevkov Trg (SLO)
Il centro della “città nuova”, edificata fra il 1947 e l’inizio degli anni ’50 per sopperire alla mancanza del centro urbano rimasto in Italia. Nova Gorica racconta di un progetto politico che si riscontra nella pianificazione urbana e nei segni della memoria lungo le vie.