RACCONTARE LA SHOAH: IMMAGINI E PAROLE, MALGRADO TUTTO

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Corso di aggiornamento per insegnanti

Mercoledì 26 novembre 2014 / Mercoledì 10 dicembre 2014 / ore 17.00 – 19.00

Scuola secondaria di primo grado di Tolmezzo

Raccontare la Shoah Presentazione.pptx

A cura di: Quarantasettezeroquattro in collaborazione con Rete Sbilf

 

Il seminario proposto vuole offrire ai docenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado un sussidio sull’ampia e diversificata produzione – bibliografica e audiovisiva – che riguarda le tematiche dei totalitarismi, della Shoah e delle altre persecuzioni.

Verranno  presentati  romanzi, fumetti e albi illustrati pensati specificamente per i ragazzi che possono fungere da ottimi alleati nell’attività didattica: un ventaglio di suggerimenti bibliografici ad integrazione e supporto dei libri scolastici nella convinzione che l’invito alla lettura di testi alternativi e dal linguaggio accattivante possa avvicinare gli studenti alle vicende di un periodo storico avvertito, ormai, come troppo distante. Negli ultimi anni, fortunatamente, si è assistito ad un exploit quantitativo e qualitativo delle proposte di lettura per i più giovani che merita di essere di essere esplorato e proposto agli studenti.

Molto stimolanti risultano anche i rapporti tra memoria e audiovisivi (interviste, documentari basati su testimonianze ecc.) e quelli tra storia, immaginario e narrazione (film, fiction, serie web …): anche i prodotti audiovisivi destinati ad un pubblico adulto, se sapientemente selezionati e mediati, possono raggiungere efficacemente gli studenti non solo quali strumenti per catturarne l’attenzione, ma anche per stimolare il dibattito in classe.

Il seminario si articola in due incontri di due ore ciascuno in cui verranno presentati i materiali e si attiverà il dialogo con i docenti.

Scarica il programma (.pdf)

 

1° incontro: Immaginare, malgrado tutto.

L’incontro iniziale vuole riflettere sulle possibilità di raccontare l’inimmaginabile e, dunque, sarà dedicato ai diversi linguaggi e modalità in cui la Shoah è stata raccontata e rappresentata. Verranno presentate diverse tipologie di libri: una carrellata di proposte più o meno recenti nell’ambito dei romanzi, albi illustrati e fumetti sulla Shoah e i totalitarismi.

Particolare attenzione sarà riservata a due classici: il celebre fumetto “Maus” di Art Spigelman e il “Diario” di Anne Frank, la cui figura è stata indagata attraverso diversi media (il fumetto, l’albo illustrato, il saggio).

Bibliografia presentata durante il corso (.pdf)

ARTICOLO – Alessandro Cattunar, Immaginazione malgrado tutto. La Shoah e l’esperienza dei lager nei graphic novel contemporanei, Diacronie. Studi di storia contemporanea, n. 1 (2) 2010. (scarica)

 

2° incontro: Storia, memoria e audiovisivi

Oggetto del secondo incontro sarà il rapporto tra la Shoah e gli audiovisivi. Saranno presi in considerazione film di fiction, documentari, film d’animazione, e produzioni televisive esplorando le potenzialità e le criticità dei diversi linguaggi. In particolare ci si soffermerà su alcuni frammenti tratti da film emblematici non solo per il tema affrontato ma anche per le scelte linguistiche: “Shoah” di Claude Lanzman, “Schindler’s list” di Steven Spielberg, “Uno specialista” di Eyal Sivan. Parleremo poi di “Ausmerzen” di Marco Paolini, di alcune produzioni dell’ANED come “Ritorni” e “Non era tempo”, di “Galline in fuga” e del documentario per le scuole “Fratelli d’Italia?”.

Si proporrà uno schema d’analisi che intreccia problemi storiografici e questioni linguistiche. Ponendo al centro la specificità dell’evento Shoah e le difficoltà che questa determina sia nell’ambito della ricerca che in quello della comunicazione: per ogni film verranno presi in considerazione i contesti produttivi, l’uso dei codici cinematografici, le interpretazioni storiche e gli intenti politici.

ARTICOLO – Alessandro Cattunar, Stefania Giovenco, Il dovere di raccontare. Storie orali e narrazione cinematografica ne “L’uomo che verrà”, Cinergie, n. 20, luglio 2010. (scarica)

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Modalità

Il laboratorio è aperto a tutti i docenti interessati. La partecipazione è libera.

Il laboratorio sarà tenuto da Paola Tarantelli e Alessandro Cattunar.

E’ prevista la proiezione di materiali audiovisivi e la presentazione di un ampio numero di libri, albi illustrati e fumetti.

Autori in Teatro – Il confine delle memorie

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Presentazione del libro di Alessandro Cattunar

“Il confine delle memorie. Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia (1922-1955)

Gorizia / 3 ottobre 2014 ore 18 / Ridotto del Teatro Verdi

a cura del Comune di Gorizia

 

Flyer presentazione Il confine delle memorie

Presentazione

Le voci e gli sguardi di oltre cinquanta testimoni italiani e sloveni ricostruiscono la complessa storia di un confine mobile e conteso lasciando emergere le aspettative e  le paure, i traumi e le speranze. Un racconto corale che mette in discussione paradigmi interpretativi e categorie d’analisi ormai consolidate.

 

Abstract

Chi liberò Gorizia e Trieste dal nazi-fascismo? I partigiani di Tito furono dei liberatori o un nuovo esercito di occupazione? Quali furono le conseguenze della nascita del nuovo confine tra Italia e Jugoslavia?

Si tratta di domande a cui la storiografia  sembra aver dato risposte ormai definitive. Ma se prestiamo orecchio ai racconti dei testimoni sentiamo una pluralità di narrazioni irriducibili ad un’unica versione dei fatti. Voci e sguardi che mettono in luce la dimensione soggettiva della storia del primo Novecento, attraverso la narrazione della quotidianità: dall’ascesa del fascismo alla guerra, dalle foibe alle manifestazioni per l’appartenenza nazionale.

Il volume, facendo interagire fonti storiche, testimonianze orali e articoli tratti dalla stampa, descrive i complessi percorsi di rielaborazione della memoria, le dinamiche identitarie e i percorsi emotivi focalizzandosi sul territorio goriziano, che nel 1947 si trovò letteralmente attraversato da quel confine che rappresenterà il tratto finale della “cortina di ferro” e diventerà, poi, “l’ultimo muro” a cadere in mezzo all’Europa.

 

“IL CONFINE DELLE MEMORIE” / FIUMICELLO / 23 AGOSTO

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23 agosto 2014 alle ore 12.00

Fiumicello – Piazzale dei Tigli

all’interno di “LiberaMente a Sinistra”

prima presentazione del libro

“Il confine delle memorie. Racconti di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia” (1922-1955).

di Alessandro Cattunar, Mondadori Education, 2014

A discuterne con l’autore ci sarà Enrico Bullian, storico e sindaco di Turriaco.

Seguiranno brindisi di pace e ottimo pranzo a prezzo popolare!

Qui tutto il programma…

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IL CONFINE DELLE MEMORIE

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Il confine delle memorie - Alessandro Cattunar

IL CONFINE DELLE MEMORIE

Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia (1922-1955)

di Alessandro Cattunar

editore: Le Monnier-Mondadori education, 2014.

Collana: Quaderni di storia

400 pagine

29.00 euro

www.mondadorieducation.it/libro/alessandro-cattunar/il-confine-della-memoria-opera/120900040493

 

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E’ appena stato pubblicato da Le Monnier – Mondadori education il volume “Il confine delle memorie” che racconta e analizza la storia dell’area di confine tra Italia e Jugoslavia nella prima metà del Novecento a partire dai racconti di vita dei testimoni e dalle cronache dei quotidiani.

Le testimonianze orali che si intrecciano nella narrazione proposta dall’autore sono frutto di un lungo lavoro, iniziato nel 2007, promosso dall’Associazione Quarantasettezeroquattro e che ha portato alla realizzazione dell’Archivio multimediale delle memorie di confine. Il sito raccoglie e rende fruibili fonti orali e fotografiche capaci di far riemergere le esperienze individuali e collettive e di mettere in luce i diversi punti di vista che persone e comunità hanno sulle medesime vicende.

E’ possibile acquistare il libro su:

FeltrinelliinMondadori / ibs / unilibro /

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Indice


Presentazione. Il confine e le sue memorie plurime, di Marta Verginella; Premessa; Ringraziamenti; 1. Storia e memoria, confini e identità; 2. Un’idilliaca convivenza?; 3. Armistizio o capitolazione?; 4. «Strana gente…»; 5. Chi sono i liberatori?; 6. Il Governo militare alleato; 7. La guerra della stampa; 8. Verso il nuovo confine; 9. Tra due mondi; 10. Conclusioni; Elenco dei testimoni; Note; Bibliografia; Indice dei nomi.

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Presentazione

Chi liberò Gorizia e Trieste dal nazi-fascismo? E quando? I partigiani di Tito furono dei liberatori o un nuovo esercito di occupazione? Quali furono le conseguenze della definizione della nuova linea di confine?

Si tratta di domande a cui la storiografia (italiana e slovena) sembra aver dato risposte ormai definitive. Ma se prestiamo orecchio alle numerose narrazioni che i protagonisti stessi fanno di quegli eventi sentiremo una pluralità di narrazioni differenti, irriducibili ad un’unica versione dei fatti. È una questione di punti di vista. Gran parte dei complessi avvenimenti che caratterizzarono l’area di confine tra Italia e Jugoslavia (poi Slovenia) nel periodo compreso tra l’ascesa del fascismo e la nascita della frontiera venne interpretato in modo differente dalle diverse comunità presenti sul territorio. Italiani e sloveni, comunisti e anticomunisti, abitanti delle città o delle campagne raccontano una propria “verità”, in cui gli eventi storici si mescolano con le dinamiche emotive, i processi identitari, le esigenze familiari e quelle lavorative. La Storia e le memorie, lungo il confine, s’intrecciano in modo complesso, quasi mai lineare.

Ecco perché studiare un’area di confine, una borderland, vuol dire affrontare un complesso nodo di problematiche. Questioni politiche, geografiche, storiche ma anche mentali, simboliche e identitarie. La frontiera, infatti, è un’area fluida, mobile, in continua ridefinizione che non circoscrive delle identità ma le mette in contatto.

Nel volume l’attenzione si concentra in particolare sul territorio goriziano (composto oggi da Gorizia in Italia, Nova Gorica in Slovenia e zone limitrofe ai due centri urbani), area poco studiata che rivela alcune importanti specificità ma anche alcune dinamiche riconducibili a tutto il territorio transfrontaliero. Gorizia ha un destino tutto particolare: nel settembre del 1947 si trova letteralmente attraversata dal quel nuovo confine tra Italia e Jugoslavia che diventerà il tratto finale della “cortina di ferro” e che sarà, poi, “l’ultimo muro” a cadere in mezzo all’Europa. La presenza dei valichi nel centro urbano e la nascita della “città nuova” subito al di là della rete rende particolarmente esplicite alcune ricadute sulla vita quotidiana delle persone (famiglie divise, matrimoni non celebrati, case separate dai campi, legami amicali interrotti), sulla loro psicologia e sui rapporti tra diversi gruppi sociali, nazionali e politici.

L’analisi si sofferma su un contesto politico che appare in perenne mutamento, soprattutto nel periodo 1943-1947: nell’arco di cinque anni si susseguirono altrettante amministrazioni (fascista, nazista, jugoslava, anglo-americana, italiana), accentuando da un lato la fluidità nella definizione identitaria dei singoli ma radicalizzando, dall’altro, le contrapposizioni tra diverse comunità.

Un ulteriore fattore di complessità riguarda l’oggetto stesso dell’indagine, che non si limita alla ricostruzione dei fatti ma cerca di far emergere quelle dimensioni immateriali che hanno a che fare con la definizione del sé e dell’“altro”, con la percezione degli avvenimenti e con i modi di raccontare (e alle volte reinventare) gli eventi del passato. Dimensioni quasi “astratte” che però comportano profonde ripercussioni nella vita concreta degli individui e dei gruppi.

Lo studio si fonda principalmente su due tipologie di fonti: i racconti di vita di testimoni italiani e sloveni che vissero nel goriziano durante il periodo considerato (è stato raccolto un corpus di più di cinquanta interviste biografiche), e le narrazioni pubbliche diffuse dai giornali dell’epoca.

Si tratta di memorie cariche di emozioni e sentimenti, paure e desideri, spesso contrapposti, che ci permettono di comprendere le ripercussioni che i grandi eventi traumatici, ma anche le più ristrette dimensioni della quotidianità e della socialità, continuano ad avere sulle persone e sulle comunità che vivono lungo la frontiera.

Molti racconti di vita prendono avvio dalla descrizione di un’iniziale atmosfera di convivenza e comprensione reciproca tra i diversi gruppi linguistici e sociali, una koinè sovranazionale che rappresenta – nelle memorie individuali – la vera ricchezza dell’area di confine. “Ma perché segna così tanto questo stare in bilico tra due terre, due popoli?”, si chiede uno dei testimoni. “Nascere sulla frontiera è un privilegio. […] Uno si ritrova subito più ricco: con più culture a disposizione, più linguaggi, più identità. Un patrimonio che dovrebbe assicurare grande disponibilità, apertura al dialogo, tolleranza. Ogni tanto però la storia impone a queste persone tanto ricche d’identità di doverne scegliere una sola”.

È con l’affermazione del “fascismo di confine” e con il tentativo snazionalizzazione della popolazione slovena che questo meccanismo d’imposizione identitaria si rende manifesto. In questo senso l’occupazione nazista, la lotta di liberazione, le violente persecuzioni che caratterizzarono il periodo di amministrazione jugoslava (foibe), la necessità – dopo il 1947 – di scegliere da che parte del confine andare a vivere, rappresentano altri importanti momenti di svolta. Si è cercato di mettere in luce soprattutto le modalità di ricezione individuale di tali snodi storici, l’interpretazione dei singoli eventi e la loro trasmissione attraverso la memoria. Per comprendere in profondità le ragioni che spinsero gli individui all’azione è necessario provare a indagare anche i loro sentimenti: la paura e le speranze, i traumi del passato e le aspettative verso un futuro estremamente incerto.

Allo stesso tempo, l’analisi dei quotidiani dell’epoca fa emergere come i discorsi pubblici dell’immediato dopoguerra, e le valenze politiche e ideologiche di cui furono caricati, siano diventati elementi fondanti nella strutturazione e nella narrazione dei ricordi. Sui giornali, infatti, si assistette ad una vera e propria “guerra discorsiva”, che si articolò attorno ad alcune specifiche parole, rivendicate da entrambi gli schieramenti nazionali, ma che assumevano significati e valenze spesso molto distanti tra di loro. I concetti di libertà, democrazia, popolo, pace, fascismo/antifascismo che occupavano gran parte delle poche pagine a disposizione, sembrano ricollegarsi a valori e concezioni di matrice opposta a seconda della testata che li proponeva.

I racconti dei testimoni e le narrazioni pubbliche obbligano a porsi la “questione del punto di vista” facendoci riflettere sulle diverse esperienze di vita. Tutti gli eventi, anche quelli più traumatici, non rappresentano sempre e per forza una ferita aperta e una fonte di contrasti. Ascoltare, leggere, “le vite degli altri” consente di capire i modi estremamente differenziati in cui gli eventi si sedimentano nei ricordi e nelle narrazioni, presupposto per costruire un confronto e un dialogo che, a partire dal passato, ci permetta di comprendere le nuove prospettive che si spalancano di fronte all’area di confine nel contesto dell’Europa Unita.

 

OFFERTA DIDATTICA 2014-2015

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Offerta didattica 2014-15

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I progetti proposti possono essere modificati e adattati alle esigenze di ogni scuola.

Per informazioni o iscrizioni

mail: segreteria@quarantasettezeroquattro.it

tel.: 338.1411435


 

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Foto per 2 giugno lowUNA COSTITUZIONE (IN) COMUNE.

Quando la classe diventa Parlamento

ARGOMENTI

Costituzione italiana / potere legislativo e procedure democratiche /comunità locale / cittadinanza attiva.

DESTINATARI

Primaria / 4 -5

Secondaria 1° / tutte

Il progetto è consigliato agli istituti che saranno coinvolti nell’attivazione del Consiglio comunale dei ragazzi.

DESCRIZIONE

Il progetto intende ragionare sui diritti e i doveri fondamentali dei cittadini, sulle procedure democratiche, sulla Costituzione italiana, sulla sua storia e la sua attualità attraverso una modalità creativa e partecipata. Una riflessione generale che trova modalità concrete di applicazione nei contesti locali, lasciando emergere i bisogni e le proposte dei ragazzi per il loro territorio.

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Visita guidata Topografie della memoria - Piazza Vittoria Gorizia 3TOPOGRAFIE DELLA MEMORIA

Museo diffuso dell’area di confine (Gorizia-Nova Gorica)

ARGOMENTI

Storia di confine (Prima e Seconda guerra mondiale; Fascismo; Guerra fredda) / identità / memorie / interculturalità / minoranze linguistico-nazionali.

DESTINATARI

Secondaria 1° / 3

Secondaria 2° / Tutte

DESCRIZIONE

Cosa vuol dire vivere lungo il confine? Che ruolo gioca l’identità (linguistica, nazionale, politica…) nel momento in cui si deve scegliere “da che parte stare”? Che conseguenze ha una scelta così importante? Quale è il rapporto tra Storia e memoria (individuale, collettiva, pubblica)? Il percorso di visita lungo le tappe di questo particolare museo a cielo aperto – che attraversa alcuni dei luoghi più significativi per la storia di Gorizia e Nova Gorica – intende rispondere a queste domande attraverso un approccio laboratoriale basato sull’interazione tra multimedialità e fonti tradizionali.

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Risiera copiaPERCORSI DI CONFINE

Laboratori di storia a cielo aperto lungo il confine (Trieste, Gorizia, Nova Gorica, Redipuglia, Caporetto…)

ARGOMENTI

Storia di confine (Prima e Seconda guerra mondiale, fascismo, Guerra fredda) / ebraismo / minoranze linguistiche / identità /memorie /interculturalità.

DESTINATARI

Secondaria 1° / 3

Secondaria 2° / Tutte

DESCRIZIONE

Il progetto prevede un percorso di visita a diverse località di confine durante il quale si svolgono attività laboratoriali e di riflessione sulle complesse vicende che caratterizzarono la prima metà del Novecento nella Venezia Giulia, dalla Prima guerra mondiale al secondo dopoguerra con un approccio interattivo basato sulla commistione tra fonti tradizionali e multimediali. Un concorso fotografico tra gli studenti rappresenta un’ulteriore modalità per coinvolgere attivamente i ragazzi e stimolare uno sguardo attento e critico sui luoghi di visita.

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La testimonianza lowLA MEMORIA SIAMO NOI /

MEMOBUS 2015 – Viaggiare per comprendere, malgrado tutto

ARGOMENTI

Giornata della memoria / Shoah / fascismo e totalitarismi / altre persecuzioni (rom e sinti, omosessuali, disabili, oppositori …) / zona grigia / memoria.

DESTINATARI

Secondaria 1° / 3

Secondaria 2° / 3 – 4 – 5

DESCRIZIONE

“La memoria siamo noi” si configura come un percorso didattico “lungo”, che non si limiti alle commemorazioni legate alla Giornata della memoria, ma muova dalla consapevolezza della tragicità per giungere alla comprensione degli avvenimenti. Il progetto si propone, quindi, di introdurre gli studenti alle vicende storiche della Shoah – e più in generale del periodo dei totalitarismi – attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi, i testimoni e le loro memorie individuali: superando lo stadio emotivo – esperienza imprescindibile per potersi accostare a tali questioni – vogliamo accompagnare gli studenti nel graduale percorso di comprensione delle dinamiche politiche, economiche e socio-culturali che resero possibile l’avvento dei fascismi in Europa. Al centro della riflessione si pone il tema della trasmissione e rielaborazione delle memorie delle vittime, dei carnefici, dei burocrati, delle “persone comuni” che si trovarono coinvolte nei grandi meccanismi della storia. Senza trascurare l’impatto di quegli eventi e di quei ricordi sulle seconde e terze generazioni.

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Foto 1(RI)PRENDERE LA MEMORIA

Laboratorio di storia e audiovisivi

ARGOMENTI

Storia e memoria / luoghi della memoria / storia orale / grammatica cinematografica / tecniche e linguaggi audiovisivi / sceneggiatura / riprese e montaggio / video-interviste.

DESTINATARI

Secondaria 2° / Tutte

DESCRIZIONE

Il progetto intende fornire un percorso didattico che affronti alcune problematiche relative alla storia locale del Novecento (memorie di “seconda generazione” sulla prima guerra mondiale; Seconda guerra mondiale; emigrazione, boom economico e rivoluzione culturale; terremoto del ’76…) attraverso un coinvolgimento attivo degli studenti, dando loro modo non solo di conoscere i fatti, ma anche di riflettere in maniera critica, mettendosi in gioco in prima persona e rielaborando le conoscenze acquisite attraverso i linguaggi audiovisivi. Verranno forniti agli studenti gli strumenti di base, sia teorici che pratici, per la comprensione e l’utilizzo consapevole di un linguaggio specifico e complesso come quello audiovisivo. Si intende introdurre gli allievi alle procedure fondamentali che consentono di ragionare e di comunicare “per immagini” e, dunque, di apprendere le procedure linguistiche, tecniche e operative che sono alla base della realizzazione di un prodotto audiovisivo.

 

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IMG_0540 lowDIETRO UN LIBRO.

L’oggetto-libro svelato a menti curiose

ARGOMENTI

Libri e lettura / filiera editoriale / bibliodiversità / editoria per ragazzi / albi illustrati

DESTINATARI

Primaria / 3 – 4 – 5

Secondaria 1° / tutte

DESCRIZIONE

Il laboratorio pone al centro della riflessione il libro inteso come prodotto editoriale, frutto del lavoro e della collaborazione tra le diverse figure professionali che ne compongono la filiera (autore, illustratore, editore, grafico ….). Il progetto si rivolge sia ai bambini e ragazzi che già apprezzano i libri sia a quelli che, per varie ragioni, li conoscono solo come strumenti di apprendimento scolastico. Mostrare la bibliodiversità e i procedimenti tecnici che portano alla realizzazione dei volumi permette di incuriosire e far giocare i due diversi pubblici: chi ne è già fruitore scoprirà, divertendosi, quali e quanti segreti si nascondono dietro i libri, chi non ha ancora avuto la fortuna di incontrarli, avrà modo di lasciarsi affascinare dall’oggetto libro e dalle sue enormi potenzialità, racchiuse appunto nella grande varietà di tipologie, forme e funzioni.

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Immagine metacinemaI MEDIA TRA LINGUAGGI E TECNICHE

Percorsi di aggiornamento per insegnanti in un’ottica media-educativa

ARGOMENTI

Storia del Novecento / cinema e audiovisivi / fumetti e graphic novel / letteratura per ragazzi / albi illustrati.

DESTINATARI

Docenti delle scuole Secondarie 1° Secondaria 2°

DESCRIZIONE

I seminari proposti vogliono offrire un aggiornamento per i docenti sull’ampia produzione culturale di argomento storico: non solo romanzi, fumetti o albi illustrati pensati specificamente per i ragazzi, ma anche prodotti audiovisivi destinati ad un pubblico adulto che, se sapientemente mediati, possono raggiungere efficacemente gli studenti. I seminari vogliono quindi aiutare gli insegnati nella scelta di apparati integrativi ai libri di testo quali veicolo privilegiato per approfondimenti su alcune tematiche di grande interesse storico per il Novecento. Particolare attenzione sarà posta sul rapporto tra memoria e audiovisivi (interviste, documentari basati su testimonianze) e sul rapporto tra storia, immaginario e narrazione (film, fiction, serie web…).

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Una Costituzione (in)Comune nelle scuole dello SBILF

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Laboratorio sulla Costituzione e i diritti nelle scuole elementari e medie dell’Alto Friuli

A partire da questa settimana inizia la nostra collaborazione con lo SBILF, la rete delle scuole dell’Alto Friuli. Una rete tenacemente voluta e pazientemente costruita dai docenti degli istituti comprensivi della montagna friulana. Una rete che ha saputo “far rete” riuscendo così a promuovere, negli anni, laboratori, occasioni di formazione e aggiornamento, spettacoli teatrali ed eventi culturali di grande spessore (proprio in questi giorni, Roberto Piumini, uno dei massimi autori della letteratura per ragazzi, sta incontrando gli allievi delle scuole di Artegna, Venzone, Gemona, Villa Santina e Forni Avoltri). Una rete a cui, da giovedì 3 aprile, daremo il nostro contributo portando il laboratorio “Una Costituzione (in)Comune – Quando la classe diventa Costituente” nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Il progetto intende ragionare sui diritti e i doveri fondamentali dei cittadini, sulle procedure democratiche, sulla Costituzione italiana, sulla sua storia e la sua attualità attraverso una modalità creativa e partecipata. Una riflessione generale che trova modalità concrete di applicazione nei contesti locali, lasciando emergere i bisogni e le proposte dei ragazzi per il loro territorio.