TOPOGRAFIE DELLA MEMORIA – MUSEO DIFFUSO DELL’AREA DI CONFINE

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Un percorso multimediale e interattivo tra i luoghi della memoria e le memorie dei luoghi.

Accedi al museo diffuso direttamente da casa seguendo questo link

www.topografiedellamemoria.it

“Topografie della memoria – Museo diffuso dell’area di confine” si configura come il primo esempio, in Italia, di  museo transfrontaliero a cielo aperto, un percorso interattivo e multimediale che collega luoghi significativi non solo per la storia ufficiale ma anche per quella individuale dei cittadini di Gorizia e Nova Gorica.

 

Il nucleo centrale dell’iniziativa è la raccolta delle testimonianze orali, delle storie di vita dei cittadini che hanno vissuto nell’area di confine nella prima metà del Novecento. A partire dai racconti di vita sono stati selezionati e “riattivati” una serie di luoghi sensibili sotto il profilo della memoria pubblica e privata.

Si è creata così una nuova “mappa” storica ed emotiva del territorio: una topografia della memoria dell’area di confine. Il visitatore può percorrere un itinerario composto da 10 tappe (6 a Gorizia e 4 a Nova Gorica) in cui sono stati collocati dei totem in ferro battuto che propongono diverse modalità di fruizione.

I TOTEM INTERATTIVI

All’interno del percorso proposto, ogni tappa diventa uno spazio da scoprire e approfondire.  I totem offrono, a un primo livello di fruizione, una “didascalia” trilingue (in italiano, sloveno ed inglese) che lascia emergere la stratificazione di memorie ed eventi che hanno caratterizzato ogni singolo luogo nella storia del Novecento.

Le installazioni invitano poi il visitatore ad osservare lo spazio che lo circonda attraverso dei veri e propri punti di vista che indirizzano lo sguardo verso prospettive insolite. L’intento è quello di stimolare una visione, attiva e curiosa, a 360 gradi.

Attraverso un qualsiasi dispositivo connesso a

internet (tablet, smartphone, pc) è possibile inoltre fotografare un codice QR che consente l’accesso immediato a una serie di contenuti multimediali e audiovisivi:  l’interazione tra interviste, filmati di famiglia e fotografie permette di cogliere le molteplici memorie e ricordi immergendosi nelle “vite degli altri”. Si possono così osservare gli spazi come sono oggi e al contempo ascoltare i racconti dei testimoni, lasciandosi guidare dalle percezioni di coloro che hanno vissuto nel passato.

I contenuti multimediali sono fruibili direttamente in ognuna delle dieci tappe anche connettendosi all’indirizzo confine.todm.it e digitando il numero della stazione in cui ci si trova, oppure da casa all’indirizzo www.topografiedellamemoria.it.

La storia “incarnata” nella voce e nei corpi dei testimoni garantisce una capacità di coinvolgimento emotivo importante per la trasmissione della conoscenza storica. Le storie raccontate dialogano con la storia ufficiale che, in alcuni casi, lascia tracce indelebili nel territorio mentre in altri non si conserva all’interno degli spazi ma solo nelle memorie delle persone e delle comunità. Il progetto intende quindi favorire il recupero della memoria locale e la valorizzazione della specificità storica dei luoghi della città spesso dimenticati o nascosti.

LE VISITE GUIDATE

Le modalità di fruizione offerte dal museo e la varietà dei contenuti proposti rendono “Topografie della memoria” uno strumento didattico ed educativo particolarmente originale.

In queste visite guidate i partecipanti ricopriranno un ruolo attivo, “agendo” direttamente con i propri smartphone e tablet: potranno visualizzare filmati e linee del tempo interattive, ascoltare le voci dei testimoni e contribuire allo sviluppo del museo stesso lasciando dei post-it virtuali con i propri ricordi.

La visita virtuale si accompagnerà all’esplorazione fisica del territorio cittadino e al confronto/dialogo con le guide e i docenti. L’intento è quello di fare un viaggio comunitario attraverso i luoghi, le testimonianze e le immagini che caratterizzarono l’area di confine nella prima metà del Novecento.

Un percorso che consentirà agli studenti di comprendere alcuni dei complessi eventi che segnarono queste terre in un periodo che va dalla fine della Prima guerra mondiale fino alla firma dei Trattati di pace di Parigi (1947). Un percorso che si focalizzerà, oltre che sui fatti, anche sui sentimenti delle persone, sulle speranze e le paure, sui rapporti tra le diverse comunità e sui segni che la storia ha lasciato nella città odierna.

Sono previste visite guidate da una giornata e da mezza giornata.

La durata e le tappe potranno essere concordati col fine di adattarli ai programmi di studio.

Per costi, info e prenotazioni: segreteria@quarantasettezeroquattro.it

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LE TAPPE


Visualizza Topografie della memoria – Museo diffuso dell’area di confine in una mappa di dimensioni maggiori

1. Parco della Rimembranza (ITA)

2. Trgovski Dom – Giardini Pubblici (ITA)

3. Via Roma (ITA)

4. PIazza Vittoria (ITA)

5. Valico di Casa Rossa – Rožna Dolina (SLO)

6. Valico del Rafut (ITA)

7. Kostanjeviška Cesta – Valico del Rafut (SLO)

8. Piazzale della Transalpina (ITA)

9. Trg Evrope (SLO)

10. Bevkov Trg (SLO)

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IMMAGINI

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INFO E CONTATTI

Associazione Quarantasettezeroquattro

Corso Italia 182 – 34170 Gorizia

tel. +39.338.1411435

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

www.quarantasettezeroquattro.it

www.topografiedellamemoria.it

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Un progetto di

Associazione Culturale Quarantasettezeroquattro (Gorizia)

In collaborazione con

Muzej Novejše zgodovine Slovenije

Con il supporto del programma Europe for Citizens

Unione Europea

Con il finanziamento di

Regione Friuli Venezia Giulia

Provincia di Gorizia

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

Partners

Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione (IRSML) – Trieste

Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia

Università di Trieste – Dipartimento di ingegneria e architettura

Università di Lubiana – Dipartimento di Storia

Associazione Isonzo-Soča (Gorizia)

ISIG – Istituto di sociologia internazionale di Gorizia

Associazione Palazzo del Cinema – Mediateca provinciale di Gorizia

Aiso – Associazione Italiana di Storia Orale (Roma)

Icbsa – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Roma)

PERSONAL FACES OF THE RESISTANCE

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The Project

Project Personal Faces of Resistance and Opposition to Oppression in 20th Century in Europe deals with history of
resistance to various totalitarian regimes with special focus on the consequences of World War II on socialist Yugoslavia.
According to the resistance to totalitarian regimes, based on responsibility and solidarity (“Europe will not be made all at once, or according to a single plan. It will be built through concrete achievements which first create a de facto solidarity.” The Schuman Declaration, May 9th 1950), as the brightest points in European history, the overall objective of this project is to develop and to strengthen social and individual processes of dealing with the past in order to contribute in building of sustainable peace.
Specific objectives of the project:
1. Raising awareness on importance of resisting dictatorships in the past and historical significance of different
resistance movements to the opressive regimes, as motivation for young and general public for working on social
change nowadays;
2. Affirming approaches based on multiperspectivity through the different narratives and creation of public space in
which different narratives will be able to co-exist without bringing into question and without diminishing anyone’s
suffering or tragedy;
3. Enhancing institutional/official support for attempts and activities related to practices of remembering and
commemorating certain events from the past.

 

Activity plan

1. Research and Selection
Public events will be organized in Zagreb and Ljubljana to discuss challenges of documenting and portraying resistance to oppressive regimes. Participants will be historians, researchers, artists, curators, media representatives and activists. Partners will discuss the content of web page and software that will be used.
2. Recording memories of resisters with supporting documentation and developing of Virtual resistance museum as a space where individual stories of people would be kept alive and visible.
3. Traveling exhibition will be focused on personal faces of resistance to different oppressive regimes and will combine recorded personal memories and documents with the background information on various types of ideological-motivated crimes committed by the oppressive regimes. The main idea is that every visitor has the chance to reflect on decision to resists in order to stand up for human dignity, rights and freedoms despite all odds.
4. Educational workshops for youth will take place in each of the countries involved in the action. In respect to availability of collected interviews on the topic and specific contexts of each country, workshops will be organized in the field of formal and/or non-formal education, and will be held in high-schools, museums etc. History and civic education educators will facilitate workshops dealing with questions of resistance in different historical and contemporary contexts and the method of oral history in research and learning of history.
5. International Summer School lasting for 5 days will be organized on the island of Rab, which is near to Goli Otok. Following the successful schools/forums devoted to culture of memory related to WWII (2011, Zagreb) and Wars of 90’s (2013, Vukovar) we plan to organize forum devoted to exchange of experience and information on remembering political violence during socialist/communist regimes. The course will have an interdisciplinary approach.
6. Volunteer Camp will be organized the island of Rab, with daily visits of volunteers to former fascist concentration camp Kampor and Goli otok where creative workshops will be organized
7. Advocacy activities are primarily focused on advocating conservation of Goli otok and other authentic remembrance sites.
Within this set of activities we plan to organize international conference in Zagreb with participants from post-Yugoslav countries and EU, with working title “Dealing with the past and resistance during the Yugoslav socialist regime and communist regimes in Eastern Europe”. Public authorities, ministries, architects and urbanists, artists and media will be invited.
We plan to put special focus on Goli Otok as a remarkable example of forgotten place of memory. Croatian historian T. Jakovina said: “Goli Otok was a Yugoslav Gulag, a labor camp where Stalinists and other opponents of Tito were sent to be ‘re-educated”, but today, despite all efforts made by the Association Goli Otok Ante Zemljar to influence decision makers to build memorial on the Island, only ruins can be found there. Advocacy activities will be planned in accordance with the needs of advocating the establishment of official framework for active remembrance policy focused on Goli Otok.
Insisting on individual examples of resistance to oppression our aim is to raise awareness on victims of all totalitarian regimes and to promote deeper understanding and tolerance among people in Europe.

Activities

Workshop “Capire e raccontare la Shoah e le Resistenze”

 

77th Anniversary of the Crystal Night / Italy / Sognavo un mondo diverso

77th Anniversary of the Crystal Night / Croatia

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Volunteer camp in Goli Otok island – Landscapes of memory

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Summer School in Culture of Memory in Contemporary Europe

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CO-FINANCED BY
European Union – Europe for Citizens

logo EU

 

 

Lead Partner

Documenta center for dealing with the past / Croatia

Partners:
Associazione Quarantasettezeroquattro / Italy
Muzej novejse zgodovine Slovenije / Slovenia
CENTAR ZA GRADJANSKO OBRAZOVANJE / CENTRE FOR CIVIC EDUCATION / Montenegro
ASSOCIATION “PEACE ACTION” PRILEP / Macedonia
Association “CENTAR CZKD” / Serbia
Goli otok “Ante Zemljar” / Croatia
Volunteers’ centre Zagreb / Croatia

Kristalnacht - 2015 11 09

ATLANTE-DIZIONARIO DEL 1914 A TRIESTE E NEL LITORALE

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Lgo atlante bianco

L’atlante è consultabile all’indirizzo: www.atlantegrandeguerra.it

Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi, Dizionario-Atlante multimediale si propone come un portale multimediale in cui sono raccolte una serie di schede, arricchite da un essenziale apparato bibliografico e collegate a materiali iconografici e cartografici, relative al territorio di Trieste e di una parte del Litorale – la penisola istriana, tradizionalmente legata alle vicende del capoluogo – che intendono fornire un contributo alla conoscenza della realtà del territorio alla vigilia dello scoppio della Grande guerra.

Il 1914 è infatti, per la città di Trieste e il suo territorio, una data fortemente periodizzante: una tragica anteprima del conflitto imminente è costituita dal passaggio per le vie cittadine del corteo funebre di Francesco Ferdinando d’Asburgo Este e di Sofia Chotek che, qui giunti via mare da Sarajevo, procedono per Vienna e per la loro ultima destinazione.

Quando poi scoppia la guerra, immediate sono le sue conseguenze sulla città e sul Litorale: migliaia di uomini, di una fascia di età compresa tra i 18 e i 42 anni, partono infatti per il fronte galiziano e per quello serbo.

Il conflitto, che si profila da subito come una guerra totale, fa sentire immediatamente i suoi effetti anche sulla popolazione civile: le molte partenze condizionano infatti la vita di aziende, fabbriche e strutture pubbliche; le donne, che devono far fronte alle difficoltà determinate dalla partenza dei loro uomini, sono ancor più coinvolte nelle attività produttive e dei servizi; le autorità locali devono intervenire in iniziative di welfare a beneficio delle famiglie dei richiamati in guerra; una severa cappa di censura cala sulla stampa e sulla corrispondenza; i tribunali giudicanti sono a tutti gli effetti tribunali di guerra. Si realizzano inoltre strutture ospedaliere destinate a ospitare i primi feriti provenienti dal fronte; la città di Pola, piazzaforte militare, conosce un suo primo esodo e parte della sua popolazione si riversa a Trieste, mettendone a dura prova le strutture destinate al sostegno dei più deboli.

Un diffuso sentimento di lutto pervade intanto il territorio per le tragiche notizie provenienti dai fronti di combattimento – per quanto  temperate dalla censura queste potessero essere –, insieme a quelle fornite dai feriti che rientrano in città, e vengono rese note le prime liste dei caduti.

Questo Dizionario-Atlante intende favorire la conoscenza di tali fatti e problemi attraverso oltre un centinaio di schede. Si tratta evidentemente di un campione, crediamo significativo ma inevitabilmente non esaustivo, di molti dei temi e dei problemi che sarebbe stato possibile affrontare.

Posto che sarà possibile implementarne i contenuti anche in futuro, ci pare che il lavoro possa costituire un utile riferimento per quanti sono interessati alla controversa storia di queste terre, e in particolare a quelle di fatti, personaggi, luoghi, istituzioni che trovarono nel 1914 un punto di svolta.

Da allora, la storia non sarebbe più stata la stessa.

Lead Partner

Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, Trieste

Partner

Università di Trieste ‒ Dipartimento di scienze politiche e sociali

Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, Trieste

Società di studi storici e geografici di Pirano (Slovenia)

Associazione Quarantasettezeroquattro, Gorizia

 

Il progetto è realizzato grazie al contributo di:

Regione Friuli Venezia Giulia

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Direttore scientifico e coordinatore del progetto: Prof. Fabio Todero Ph.D.

Project management e coordinamento: Dott.ssa Fulvia Benolich, Dott.ssa Giulia Caccamo, Prof. Fabio Todero Ph.D.

Equipe di ricerca: Dott.ssa Giulia Caccamo, Dott. Alessandro Cattunar Ph.D., Prof. Franco Cecotti, Dott. Gaetano Dato Ph.D., Dott. Andrea Gobet Ph.D., Dott. Patrick Karlsen Ph.D., Dott. Kristjan Knez, Prof.ssa Marina Rossi, Prof. Fabio Todero Ph.D.

Digitalizzazione: Associazione 47|04 Gorizia

Credits fotografici: 

Archivio fotografico Irsml FVG; Biblioteca Irsml FVG, Trieste

Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte, Trieste

Fototeca del Consorzio culturale del Monfalconese

Irci, Trieste

Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena e degli studi (Odsek za zgodovino in etnografijo pri Narodni in študijski knjižnici), Trieste

Biblioteca Civica A. Hortis, Trieste

Archivio dell’Azienda pubblica di servizi alla persona ITIS, Trieste

Archivio Roberto Todero, collezione privata visitabile Zenobi

Archivio Erica Mastrociani – Fabio Todero

Archivio Franco Cecotti
Archivio Marina Rossi
Archivio Roberto Spazzali

DONNE DELLA RESISTENZA – WOMEN OF THE RESISTANCE

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Women of the Resistance

L’importanza della resistenza delle donne per il cambiamento sociale

WOTR_logo

 

Perché cosi tante donne hanno fatto parte della Resistenza? Che cosa significa essere una “ribelle” oggi? Quali sono i principali valori trasmessi dalle donne della Resistenza alle giovani generazioni?

Il progetto “Women of the Resistance”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma EACEA – Europe for citizens, è stato sviluppato dall’associazione PiNA di Capodistria e si avvale di un partenariato internazionale di cui fanno parte la cooperativa Bonawentura (IT), La Giordola (IT), Associazione Quarantasettezeroquattro (IT), Foundation for partnership and civil society development (CRO), CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (IT), Istrska regija (CRO).

IL PROGETTO

Il progetto prende spunto dalla storia di una donna che durante la Seconda Guerra Mondiale svolse la sua professione di infermiera al confine tra l’Italia e la Jugoslavia. Venendo in contatto con le ingiustizie del tempo questa donna decise di agire e di assumersi dei rischi. Attraverso questo progetto s’intende porre l’attenzione su quei valori che settant’anni fa hanno accumunato nella lotta le donne della Resistenza e che oggi tutti i cittadini europei condividono (o dovrebbero condividere). S’intende evidenziare quanto importante e difficile fu per le donne prendere la decisione di re-agire e quante diverse forme assunse il dissenso verso il regime e la guerra; saranno proposti alcuni esempi di donne della Resistenza per dare ai giovani l’opportunità di riflettere sui valori che motivarono queste donne, sui sacrifici che si resero necessari, sull’ “eredità” che esse ci hanno lasciato e sui cambiamenti che quelle azioni hanno avuto o ancora hanno sulla nostra società.

LE ATTIVITÀ

Le attività che verranno organizzate nel corso del progetto sono molteplici e prevedono laboratori nelle scuole superiori,  attività di scrittura creativa e di realizzazione di prodotti multimediali, l’organizzazione di una conferenza internazionale e di una “Resistance Excursion” interattiva-partecipativa.

Laboratori scolastici

I laboratori sono indirizzati agli studenti degli Istituti Superiori di Slovenia, Italia e Croazia. L’obiettivo è quello di stimolare la discussione sulla decisione delle donne di prendere parte alla Resistenza e sulle conseguenze che ciò ha provocato nelle loro vite e per la società; che cosa significa per una donna essere una “donna in resistenza” oggi; quali sono i principali valori che le donne della Resistenza hanno lasciato alle giovani generazioni. Per ogni classe partecipante proponiamo due laboratori di due ore ciascuno da svolgersi in un periodo che va dall’inizio di gennaio 2016 alla fine di marzo 2016.

Contest e “Resistance Excursion”

Un concorso per cortometraggi e brevi composizioni letterarie indirizzato ai giovani fino a 30 anni. I vincitori del concorso verranno selezionati attraverso Facebook e verranno invitati a partecipare alla “Resistance Excursion” un evento che si svilupperà a Trieste venerdì 22 aprile 2016 in cui i ragazzi/e verranno suddivisi in gruppi e saranno incoraggiati a interagire in tutte e tre le lingue, italiano, sloveno e croato per raggiungere uno scopo comune: dovranno risolvere tutti i misteri e le domande proposti da questa particolare “Caccia al tesoro storica”. Attraverso questo “gioco” i ragazzi/e avranno la possibilità di scoprire i luoghi della Resistenza.

Convegno “Donne nella Resistenza”

Il 4 marzo 2016 al Teatro San Giorgio di Udine verrà organizzato il convegno internazionale dal titolo “Donne nella Resistenza” alla quale verranno chiamati ad intervenire storici e testimoni da ognuno dei tre Paesi partner. Relatori e relatrici saranno chiamati a discutere delle diverse forme coinvolgimento delle donne nei meccanismi di opposizione al regime e alla guerra: un primo panel sarà dedicato ai giovani, agli studenti e ai loro docenti e si focalizzerà sui modi in cui il cinema, la letteratura, il teatro e i diversi media hanno raccontato il ruolo delle donne negli anni del fascismo e della Seconda guerra mondiale; il panel pomeridiano sarà invece dedicato ad un’analisi dalle diverse storiografie ufficiali su questo tema.

 

 

 

 

 

Autori in Teatro – Il confine delle memorie

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Presentazione del libro di Alessandro Cattunar

“Il confine delle memorie. Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia (1922-1955)

Gorizia / 3 ottobre 2014 ore 18 / Ridotto del Teatro Verdi

a cura del Comune di Gorizia

 

Flyer presentazione Il confine delle memorie

Presentazione

Le voci e gli sguardi di oltre cinquanta testimoni italiani e sloveni ricostruiscono la complessa storia di un confine mobile e conteso lasciando emergere le aspettative e  le paure, i traumi e le speranze. Un racconto corale che mette in discussione paradigmi interpretativi e categorie d’analisi ormai consolidate.

 

Abstract

Chi liberò Gorizia e Trieste dal nazi-fascismo? I partigiani di Tito furono dei liberatori o un nuovo esercito di occupazione? Quali furono le conseguenze della nascita del nuovo confine tra Italia e Jugoslavia?

Si tratta di domande a cui la storiografia  sembra aver dato risposte ormai definitive. Ma se prestiamo orecchio ai racconti dei testimoni sentiamo una pluralità di narrazioni irriducibili ad un’unica versione dei fatti. Voci e sguardi che mettono in luce la dimensione soggettiva della storia del primo Novecento, attraverso la narrazione della quotidianità: dall’ascesa del fascismo alla guerra, dalle foibe alle manifestazioni per l’appartenenza nazionale.

Il volume, facendo interagire fonti storiche, testimonianze orali e articoli tratti dalla stampa, descrive i complessi percorsi di rielaborazione della memoria, le dinamiche identitarie e i percorsi emotivi focalizzandosi sul territorio goriziano, che nel 1947 si trovò letteralmente attraversato da quel confine che rappresenterà il tratto finale della “cortina di ferro” e diventerà, poi, “l’ultimo muro” a cadere in mezzo all’Europa.

 

Dizionario – Atlante multimediale – Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi.

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Quarantasettezeroquattro partecipa come partner al progetto “Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi. Dizionario – Atlante multimediale” che è risultato primo classificato nella graduatoria per la concessione di contributi per la realizzazione di studi e ricerche storiche di base concernenti la Prima guerra mondiale promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

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Funerale francesco ferdinando

Il partenariato

Capofila:

Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione ne Friuli Venezia Giulia

Partner

Associazione 47/04

Università degli Studi di Trieste 

Istituto regionale per la cultura istriana, fiumana e dalmata

Società di studi storici e geografici – Comunità degli italiani di Pirano

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Il progetto. Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi. Dizionario – Atlante multimediale

In occasione del Centenario dello scoppio della Grande guerra si intende promuovere la realizzazione di un Dizionario-Atlante multimediale di luoghi, eventi, personaggi, istituzioni con riferimento alla realtà di Trieste nel 1914 e con opportuni riferimenti alla storia del Litorale istriano per le evidenti analogie e relazioni sussistenti tra queste realtà.

Posto che Trieste, in quel momento, rappresentava uno dei maggiori centri dell’Impero asburgico e che gli eventi cruciali dell’estate 1914 resero la città e il territorio pienamente partecipi degli sviluppi della storia europea, il progetto, utilizzando le potenzialità offerte dalla multimedialità, si prefigge di:

1. Promuovere e diffondere la conoscenza di eventi, personaggi, luoghi, istituzioni, organismi civili e militari relativamente all’anno 1914.

2. Mettere in luce i nessi sussistenti tra la storia del territorio e quella di altre realtà europee, anche molto distanti, che si trovarono coinvolte nel conflitto.

3. Promuovere, attraverso l’analisi delle conseguenze del conflitto sull’assetto socio-economico della città e del suo territorio, un’autentica cultura della pace e della convivenza.

A tale scopo il progetto prevede la realizzazione di una serie di voci ciascuna di queste sarà accompagnata da un ricco apparato iconografico, documentario e cartografico, quest’ultimo particolarmente importante per orientarsi oggi sui luoghi lontani – nei quali le genti del Litorale si trovarono loro malgrado a sopportare la guerra: dal fronte ai campi destinati ad accogliere gli sfollati – e prossimi che furono in quell’anno testimoni di avvenimenti ora drammatici ora legati alla vita quotidiana, politica, istituzionale del territorio.
A integrare il lavoro un apparato bibliografico che prevede anche il collegamento al sito istituzionale dell’Irsml FVG nel quale sono presenti altre proposte bibliografiche relative alla Grande guerra.
Il gruppo di ricerca, coordinato dal prof. Fabio Todero (Irsml FVG) che da anni si dedica allo studio della Grande guerra e della sua memoria, sarà costituito da alcuni esperti con ampie competenze ed esperienze sul tema (Franco Cecotti, Marina Rossi) ed un nucleo di giovani, usciti quasi tutti dalla Scuola dottorale dell’Ateneo triestino (Alessandro Cattunar, Gaetano Dato, Andrea Gobet, Patrick Karlsen, quest’ultimo assegnista presso il Dispes), Kristjan Knez.
Le voci del Dizionario–Atlante, che non si limiteranno pertanto a uno sguardo di taglio localistico ma prenderanno in considerazione i legami tra il territorio e la grande storia europea di quel periodo, saranno suddivise in tre nuclei tematici:

1. Luoghi geografici, simbolici, memoriali

Il termine “luoghi”, ricorrente nel titolo, dev’essere inteso in un’accezione più ampia di quella consueta; esso indica infatti “i punti di condensazione della memoria”, come scritto da Mario Isnenghi, e si riferisce non soltanto a luoghi fisici o geografici – della città e del Litorale, i luoghi nei quali gli uomini di questo territorio furono inviati a combattere, luoghi simbolo come la città di Sarajevo dove tutto ebbe inizio – ma a luoghi della memoria siano essi materiali e no: tali ad esempio la “Viribus Unitis” che, realizzata e varata a Trieste, vi ritornò per sbarcarvi le salme di Francesco Ferdinando e di Sofia Chotek, vittime dell’attentato di Sarajevo; allo stesso tempo, la voce “Galizia”, o la voce “prigionia” – luogo geografico il primo, il secondo decisamente no – sono entrati a far parte di un patrimonio di memoria collettiva che rischia di andare dimenticato. Vi saranno dunque compresi luoghi dell’aggregazione (anche politica e quindi anche partiti e movimenti come ad esempio l’irredentismo), del lavoro, della sofferenza (gli ospedali militari allestiti a Trieste), della guerra, delle istituzioni e luoghi dall’alto valore simbolico.

2. Eventi legati ai mesi che precedettero lo scoppio del conflitto e a quelli successivi

La seconda sezione è dedicata agli eventi bellici e no che accompagnarono quell’anno drammatico: dalla “prima” del “Parsifal” al Teatro Verdi di Trieste al passaggio per il capoluogo giuliano del corteo funebre di Francesco Ferdinando e consorte, dalla mobilitazione di massa che spopolò la città e il territorio agli eventi militari in cui furono coinvolti gli uomini del Litorale e così via.

3. Personaggi del mondo culturale, politico, militare ecc.

Accanto ai luoghi una sezione del Dizionario-Atlante è dedicata ai personaggi: personaggi legati alla monarchia asburgica e ai suoi poteri, alla Chiesa, all’apparato militare, al mondo intellettuale, al mondo politico del Litorale.

In generale, si tratta dunque di luoghi, eventi, personaggi che rischiano di scomparire dalla cultura locale, mentre in generale nel nostro paese sono spesso realtà quasi ignote che merita richiamare all’attenzione generale, in special modo – ma non solo – delle giovani generazioni.
Il Dizionario Atlante multimediale, frutto di un lavoro di alta dignità scientifica, potrà costituire così un utile quanto serio strumento di consultazione per docenti, operatori del mondo della comunicazione ed il più ampio pubblico interessato alle numerose manifestazioni previste in occasione del Centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale.
Si prevede inoltre di coinvolgere direttamente la cittadinanza e i visitatori del prodotto rendendo possibile l’implementazione dello stesso con materiali provenienti dagli archivi privati. In questo senso, il progetto prevede la realizzazione di un’opera a struttura aperta.
E peraltro possibile prevedere una prosecuzione del progetto applicandone gli schemi ad altri territori della Regione.
Infine, non da ultimo, il Dizionario Atlante consentirà di ripercorrere le tappe di un anno che vide soffrire insieme le diverse realtà nazionali che in questo luogo convivevano – anche se non sempre pacificamente – e che affrontarono con diverse modalità la prova del conflitto. Mostrarne tutto l’orrore e l’impatto devastante sul tessuto sociale ed economico del Triestino e dell’area al centro del progetto costituisce di per sé elemento di riflessione sul valore di una pace che quella guerra allontanò a lungo dalla storia di queste terre ma anche dai cuori di chi vi avrebbe abitato, facendosi inoltre generatrice di lacerazioni e problemi a lungo sopravissuti.

L’Irsml FVG, nel progetto, rivestirà il ruolo di Project management e di coordinamento del gruppo di ricerca con il prof. Fabio Todero, in questo affiancato dall’Università degli Studi di Trieste con la prof. Giulia Caccamo, docente presso il DiSPES. La ricerca, la realizzazione e la scrittura delle voci del Dizionario-Atlante verrà effettuata dall’Irsml FVG, dall’Università degli studi di Trieste, dalla Società di studi storici e geografici di Pirano e dall’Associazione 47/04. Il patrimonio documentario su cui i ricercatori potranno lavorare sarà fornito, oltre che dall’Irsml FVG, anche dall’Istituto regionale per la cultura istriana, fiumana e dalmata e dalla Società di studi storici e geografici di Pirano, questi due enti, inoltre, metteranno a disposizione il loro ricco patrimonio iconografico.
L’Associazione Quarantasettezeroquattro infine si occuperà della realizzazione del prodotto multimediale da inserire online per la libera fruizione del Dizionario-Atlante sulle diverse piattaforme informatiche.