Sguardi di confine
Il Novecento visto dalla frontiera italo-slovena
STORIA, CONFINI, IDENTITÀ
Il progetto intende proporre agli studenti una riflessione su tre fondamentali momenti della storia europea osservandoli dal punto di vista di un’area di confine.
Si è deciso di soffermarsi su tre momenti di passaggio dopo la conclusione di tre importanti conflitti, tre “tempi” decisamente “interessanti” in cui si è dovuto ripensare all’assetto politico, nazionale, sociale dell’Europa: la fine della prima guerra mondiale, la fine della seconda guerra mondiale, il periodo contemporaneo dopo l’indipendenza della Slovenia.
È proprio nei momenti di passaggio, nelle fasi che seguono la fine di un conflitto, nei periodi in cui si deve immaginare “un mondo nuovo”, che le aree di frontiera acquistano centralità, vengono poste al centro dell’attenzione della politica, della cultura, del dibattito pubblico. È in relazione a queste fasi di passaggio che intellettuali, scrittori e poeti fanno emergere, con le loro opere, diverse interpretazioni delle vicende storiche, diverse narrazioni relative al passato e al futuro, diversi modi di rielaborare (e costruire) la memoria, a livello individuale e collettivo.
Il progetto intende proporre agli studenti una riflessione su questi tre momenti di passaggio fondamentali focalizzandosi sulle opere di scrittori e poeti italiani e sloveni che hanno fatto emergere questa pluralità di punti di vista.
Lo stesso evento, lo stesso periodo, le stesse politiche sono raccontate in modo diverso, soffermandosi su aspetti e questioni differenti, usando espedenti retorici spesso contrapposti, compiendo scelte lessicali capaci di forgiare l’immaginario e rafforzare il senso di appartenenza comunitario.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
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Fulvio Tomizza, La miglior vita, Mondadori
Nelida Milani, Crinale estremo, Edit
Boris Pahor, Il rogo nel porto, La nave di Teseo
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