Eleonora Alienor d’Aquitania, una donna colta e ambiziosa, bellissima e ribelle, senza scrupoli, porta indubbiamente con onore il titolo di regina, mostrando come anche le figure femminili riuscirono a rivendicare, in un’epoca maschilista e patriarcale come quella medioevale, l’autonomia delle proprie opinioni, a prendere decisioni in autonomia, esercitando la propria volontà. La duchessa d’Aquitania e Guascogna e contessa di Poitiers seppe sfruttare con maestria la strategie matrimoniali per mantenere e rafforzare il controllo sui suoi possedimenti e seppe esercitare il potere in maniera anche sotterranea, influenzando la politica del suo tempo. (Pietro Bosco, 3L)

Il matrimonio combinato

Eleonora d’Aquitania nasce nel 1122 a Bordeaux. Indubbiamente, sin da bambina, non può rimpiangere di essere la figlia di Guglielmo X d’Aquitania e Aenor di Chatellerault, in quanto la loro è una casata nobile che domina su grandi territori situati nel sud-ovest della Francia: Aquitania, Guascogna e Poitiers fanno infatti parte di un patrimonio molto ambito. La madre muore in giovane età, quando Eleonora ha 8 anni e sua sorella, Petronilla, ne ha solo 5; in concomitanza con la madre, a circa 4 anni, muore anche l’unico figlio maschio, William Agret. Alla fine del 1136, il padre decide di intraprendere un pellegrinaggio, un viaggio che, nel Medioevo, molte persone scelgono di cominciare sia per ottenere la remissione da tutti i peccati sia perché molti sovrani li reputano tanto importanti quanto le guerre.

Nell’aprile del 1137, per un’intossicazione alimentare (probabilmente una scusa per non parlare di avvelenamento), Guglielmo X muore, lasciando un’immensa ed appetibile eredità alla primogenita Eleonora, facendole acquisire il titolo di duchessa d’Aquitania e Guascogna e contessa di Poitiers. Insieme all’eredità, il padre lascia però anche un desiderio, che Eleonora è costretta ad assumere come un obbligo: deve sposare il nuovo re di Francia, Luigi VII. Sicuramente, il padre ha fatto questa scelta poiché è una grande opportunità di espansione per tutti e due i regni.

Per quanto riguarda il periodo precedente alla cerimonia, l’ansia da prestazione non manca ad Eleonora: ci sono molte voci diverse che parlano del “figlio di Luigi VII”, come un ragazzo giovane, bello e gentile. Tutte le strade sono addobbate per questa grande celebrazione e numerose sono le persone presenti, tra cittadini e membri del corteo di Luigi.

Poco prima del matrimonio, i due si incontrano e Alienor può finalmente tirare un sospiro di sollievo, poiché, a prima vista, le voci su di lui le sembrano vere. Così, il 22 luglio 1137, a soli 15 anni, il matrimonio tra la duchessa e Luigi VII viene celebrato e ufficializzato nella cattedrale di Sant’Andrea a Bordeaux. Eleonora vuole far sentire sin da subito la sua forte capacità decisionale e la sua autorità, decidendo di non unire i due regni sotto un’unica corona: da qui si ricavano le nomine di regina consorte di Francia per Alienor e, per analogia, di duca consorte per Luigi il Giovane. Nello stesso anno, il giorno di Natale, viene effettuata nuovamente la celebrazione in una chiesa del regno natale del marito, per garantire anche ai francesi di festeggiare questa unione. Svariate fonti  affermano che Alienor influisce molto sulle decisioni del re, fin tanto che è proprio lei a convincerlo a partire nel 1147 per partecipare alla seconda crociata. (Pietro Bosco , 3L)

IL MATRIMONIO CON LUIGI VII

LA CROCIATA

I preparativi per la crociata sono lunghi e durante questo periodo, nel 1145, nasce la loro prima figlia, di nome Maria. Eleonora vede questo pellegrinaggio armato con altri occhi, probabilmente quelli di una viaggiatrice, poiché sono in molti a lamentare, oltre alla sua presenza, il cospicuo numero di cortigiani, nonché di bagagli, che compongono il suo seguito. Questa spedizione fa emergere sin da subito numerosi problemi nella sua relazione. Secondo alcune fonti, il re di Francia è infastidito dal fatto che Alienor si fa accompagnare da un trovatore con cui trascorre gran parte del tempo, accendendo nel sovrano un sentimento di gelosia.

I dissapori tra i due non fanno che aumentare nel 1148, durante la battaglia del Monte Cadmo, avvenuta nei pressi dell’omonimo rilievo situato vicino alla Laodicea. Sembra che l’esercito venga sconfitto proprio per colpa della duchessa d’Aquitania, impegnata nel comando dell’avanguardia: i Turchi riescono a sbaragliare le truppe proprio perché la punta dell’esercito ha contravvenuto ad un ordine di Luigi VII, scombinando il suo piano d’attacco.

La gelosia del marito esplode quando raggiungono Antiochia, governata da Raimondo di Poitiers, zio paterno di Eleonora. La conferma di un tradimento non c’è, ma i pettegolezzi su un adulterio abbondano: una donna, stanca di un marito che cerca di sottometterla, in cerca di un uomo nuovo, attraente, passionale… tutti elementi che avvalorano questa tesi. Mentre Luigi insiste per andare a Gerusalemme, Eleonora non fa altro che opporsi, minacciandolo anche di voler annullare il matrimonio. Infine, però, accetta di seguire il marito, accompagnandolo a Damasco, verso l’ennesima sconfitta.
(Pietro Bosco, 3L)

IL MATRIMONIO CON ENRICO II

Due volte regina

Al termine della campagna militare, nel 1149, Eleonora e Luigi rientrano in Francia con due navi separate, facendo tappa per l’Italia dove il papa Eugenio III riappacifica i loro animi. L’anno seguente, i due danno luce ad una nuova bambina, Alice, ma il loro rapporto, dopo un periodo di stabilità, si incrina nuovamente, visto che Luigi ritiene che Eleonora non sia in grado di dargli degli eredi maschi. Consensualmente, l’11 marzo 1152, i due si recano a Beaugency, dove il loro matrimonio viene annullato per consanguineità, dando il via ad innumerevoli maldicenze. Mentre riafferma la sua autorità nei suoi territori, poco dopo la separazione alcuni nobili tentano di rapirla per unirsi a lei in matrimonio. Per salvaguardarsi, Eleonora decide tatticamente di sposare Enrico II, re d’Inghilterra: sono in molti a criticare questa sua decisione, visto che egli è più giovane di lei di ben undici anni. Enrico il Plantageneto accetta e il 18 maggio 1152 viene formalizzata la loro unione, mantenendo però gli stessi accordi che Eleonora aveva stipulato con il precedente matrimonio. La celebrazione delle nozze avviene senza troppo scalpore. Dopo questa importante unione, anche se le corone non vengono unite, si può considerare che i territori d’Aquitania, Guascogna e Poitiers e Normandia, Angiò e Maine, entrano a far parte di un’unica compagine statale, 

(Pietro Bosco, 3L)

ELEONORA E I SUOI CONSORTI – interviste doppie

di Ginevra Doraconti (3G)

Eleonora e Luigi VII

Eleonora e Enrico II