STRADE DI CITTADINANZA – 5° Seminario Rete SBILF

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Strade di cittadinanza

Venerdì 4 settembre si terrà a Tolmezzo “Strade di Cittadinanza” 5° Seminario rivolto a docenti ed educatori delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie organizzato dalla Rete Sbilf in collaborazione con l’Associazione Quarantasettezeroquattro. 

Il seminario si propone come una  delle più importanti occasioni regionali di aggiornamento, discussione e confronto sui temi della cittadinanza attiva, dell’inclusione e della memoria storica. Un occasione per condividere esperienze, metodologie di lavoro e prospettive per il futuro, una giornata in cui poter approfondire questioni centrali per la scuola italiana, con lo sguardo rivolto verso il futuro e puntando sulla capacità di docenti, educatori, esperti, associazioni ed istituzioni di fare rete per coinvolgere le migliori energie e professionalità.

L’Associazione Quarantasettezeroquattro curerà due workshop pomeridiani.

1) “Beni comuni per il bene comune”: verranno proposti spunti di lavoro laboratoriale e cooperativo per coinvolgere i ragazzi in attività che pongano al centro della riflessione il tema dei “beni comuni” intensi in senso ampio e differenziato (a seconda dei contesti) con il fine ultimo di perseguire un “bene comune” che è necessario, innanzitutto, essere in grado di definire. Particolare attenzione sarà posta sulle potenzialità offerte dagli strumenti on-line per la creazione di storytelling multimediali.

2) “Storia e memoria: nuovi linguaggi per nuove generazioni”: cosa vuol dire “fare storia” e cosa vuol dire “fare memoria”, studiarla, trasmetterla, conservarla. E come farlo: quali sono i documenti, gli archivi, gli strumenti (innanzitutto multimediali) che docenti ed educatori hanno a disposizione? E poi, come coinvolgere gli studenti in attività laboratoriali che li introducano alle metodologie della ricerca storica e alla realizzazione di prodotti audiovisivi e multimediali capaci di trasmettere la memoria storica con linguaggi innovativi?

Tutti questi temi saranno discussi attraverso due focus esemplificativi: uno relativo alla Prima guerra mondiale e il secondo concernente il periodo dei totalitarismi e la Shoah.

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Perché partecipare?

–         IL TEMA: la “cittadinanza” interessa tutti, ci tocca in tutto quello che facciamo, è il valore attorno al quale costruire il nostro futuro. Al convegno si parlerà di DIRITTI, INCLUSIONE, DISABILITÀ, COOPERAZIONE, BENI COMUNI, RISPETTO ecc.

–         I RELATORI: tanti e vari. Provengono da università, ma anche da normalissime scuole come le nostre. Coniugano la competenza scientifica con la professionalità maturata sul campo. Sono figure conosciute a livello nazionale, sono giornalisti e sono artisti, sono figure d’esperienza e giovani talenti in ascesa. Insomma, una rappresentanza della realtà che ci circonda.

–         LO STILE: la sfida è quella di non annoiarti. Gli interventi saranno agili, concreti, nessuno si perderà in chiacchiere. Ci saranno inserti VIDEO da guardare e – novità assoluta! – CANZONI da ascoltare dal vivo. Canzoni, sì, hai capito bene. In un convegno.

–         WORKSHOP: nel corso del pomeriggio ognuno potrà scegliere tra una ricca lista di approfondimenti. Ci divideremo per imparare ma anche per sperimentare concretamente attraverso laboratori e giochi. È altamente probabile che ci si diverta. Divertirsi, sì, hai capito bene. In un convegno.

–         LA RETE: durante l’anno lavoriamo sparpagliati qua e là, ma ormai è evidente a tutti come sia indispensabile FARE RETE, collaborare, condividere le esperienze. Salvaguardando tutte le differenze, uniti siamo più forti. Il 4 settembre lavoreremo tutti insieme.

–         FORMAZIONE: la “Buona Scuola” prevede attività di formazione obbligatorie, e il convegno SBILF rilascia un attestato di partecipazione utile in questo senso.

Ti aspettiamo.

Iscriviti su http://www.sbilf.eu/ e scegli i tuoi workshop. C’è tempo fino al 2 settembre.

LA “NUOVA” EUROPA. I BALCANI TRA STORIA E CULTURA

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Corso di aggiornamento per insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado

 

A cura di: Associazione Quarantasettezeroquattro

Partner scientifico: Osservatorio sui Balcani e il Caucaso

Docenti: Marco Abram, Marzia Bona

Il corso è volto a fornire gli strumenti di base per avvicinarsi alla conoscenza degli Stati successori della Jugoslavia, un’area che è stata protagonista della storia d’Europa ma tuttora considerata ai margini del suo processo di integrazione. I Balcani – da sempre legati al mondo italiano da una lunga storia di relazioni altalenanti – rappresentano tuttavia realtà sempre più prossime, come testimoniato in primo luogo dal graduale abbattimento delle barriere doganali. Le lezioni sono volte a fornire un’introduzione alla ricchezza e alla complessità della realtà balcanica attraverso le più significative esperienze del XX secolo, focalizzandosi in particolare sulle vicende della Jugoslavia e dei paesi sorti dalla sua digregazione. In un momento di difficile ridefinizione della politica di convivenza e collaborazione continentale, il corso intende favorire una conoscenza maggiormente approfondita e una riflessione pubblica matura sull’Europa nella sua complessità.

La prospettiva seguita dal corso sarà principalmente di tipo storico, politico e sociale-culturale. I docenti si avvarranno di filmati, materiale fotografico e cartografico. Il corso si rivolge a insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. E’ previsto attestato finale di partecipazione, con l’ indicazione delle ore complessive seguite.

Il corso è propedeutico all’organizzazione di percorsi formativi su questi temi all’interno delle classi. Alla conclusione del corso i partecipanti potranno decidere se aderire ad un viaggio di studio a loro dedicato che si svolgerà nell’estate 2016.

PROGRAMMA

 

14 ottobre 2015 / ore 17.00-19.30

Balcani dal Secolo delle Nazioni alla prima Jugoslavia / dott. Marco Abram

La presentazione si concentra sugli snodi principali della storia dei Balcani tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento. Presentata spesso come un “groviglio”, la regione è attraversata da significative dinamiche sociali, politiche e culturali, fondamentali per comprenderne l’articolata vicenda storica. Particolare attenzione verrà dedicata allo sviluppo dei movimenti nazionali nella penisola balcanica fino alla scoppio della Prima Guerra Mondiale, alla costituzione della prima Jugoslavianel 1918 e al suo controverso percorso come stato nazionale.

21 ottobre 2015 / ore 17.00 – 19.30 

La Jugoslavia da Tito agli anni Novanta / dott. Marco Abram

La nascita e l’evoluzione della Jugoslavia socialista dopo la Seconda Guerra Mondiale fino ai conflitti che seguirono la sua disgregazione negli anni Novanta: l’organizzazione federale e multinazionale, la ricerca di una particolare “via jugoslava” alla realizzazione del socialismo e il contesto internazionale della Guerra Fredda, le dinamiche di costituzione di nuovi stati etnicamente omogenei e il ritorno della guerra e del genocidio sul suolo europeo.

 

28 ottobre 2015 / ore 17.00 – 19.30

I Balcani oggi e le prospettive europee / dott.ssa Marzia Bona

La prospettiva di integrazione europea come stimolo alla stabilizzazione della regione: in un contesto di instabilità politica ed economica e questioni sociali aperte, Bruxelles rappresenta ancora un incentivo fondamentale. Percorsi ed ostacoli nella stabilizzazione postconflitto.

Dove: a Udine, via Gemona 92, Palazzo Di Toppo Wassermann, Aula 5

Il corso è gratuto

Per iscrizioni: segreteria@quarantasettezeroquattro.it

info: 3381411435

www.quarantasettezeroquattro.it

Partner scientifico

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LA GUERRA DEGLI ALTRI: ITALIANI, SLOVENI E UNGHERESI DI FRONTE ALLA GRANDE GUERRA

80 Studenti delle scuole di Gorizia (Italia), Debrecen (Ungheria) e Oradea (Romania) coinvolti in un progetto didattico finalizzato a scoprire come la memoria della grande guerra si è trasmessa attraverso le generazioni, i miti e le autorappresentazioni nazionali.

Uno scambio scolastico che favorirà la reciproca conoscenza, lo scambio di punti di vista e la scoperta dei più significativi luoghi della memoria.

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IL PROGETTO

Il progetto intende avviare una riflessione sull’importanza della pacifica convivenza fra le popolazioni europee, mettendo in contatto e a confronto giovani italiani, sloveni e ungheresi.

Al centro della riflessione verrà posta la presenza di soldati magiari sul fronte isontino durante la prima guerra mondiale: soldati italiani e ungheresi si fronteggiarono in provincia di Gorizia in uno dei fronti europei più crudeli, tanto che il nome di Doberdò riecheggia ancora forte nella memoria collettiva magiara come luogo di privazioni e morte.

Il progetto si articola su diversi livelli che hanno l’obiettivo di avviare un ragionamento sul significato che lo scoppio della guerra e l’esperienza del fronte hanno rappresentato per i due popoli, così da offrire alle giovani generazioni uno spunto di meditazione sul conflitto, sui rapporti fra popolazioni differenti e sull’importanza della pace.

Il progetto si avvierà con una fase di ricerca storico-didattica tesa ad analizzare: la convivenza fra popolazioni di diversa nazionalità e cultura all’interno dell’Impero Austro-ungarico; l’impatto dello scoppio della guerra su queste popolazioni; la presenza dei reggimenti ungheresi sul fronte isontino; i luoghi di combattimento; la presenza di monumenti e luoghi commemorativi; l’immaginario che le giovani generazioni italiane, slovene e ungheresi hanno dei fatti relativi alla Grande guerra. Tale analisi avrà l’obiettivo di proporre strumenti didattici e materiali di approfondimento rivolti specificamente agli studenti delle scuole superiori e vedrà il coinvolgimento di storici, esperti di storia e società ungherese, educatori, docenti delle scuole italiane e ungheresi.

Il nucleo centrale del progetto è rappresentato da uno scambio scolastico fra scuole secondarie di secondo grado del Friuli Venezia Giulia (di lingua italiana e slovena), una scuola superiore bilingue italo-ungherese di Debrecen (Ungheria) e una di lingua ungherese di Oradea (Romania, con insegnamento della lingua italiana). Le scuole di Debrecen e Oradea sono state scelte perché alcuni reggimenti dell’esercito asburgico provenivano da queste città.

Le classi delle scuole italiane che aderiscono al progetto saranno coinvolte in attività laboratoriali, di studio e di riflessione che si svolgeranno su un lungo periodo, prima, durante e dopo gli effettivi giorni previsti per lo scambio.

OBIETTIVI PRIORITARI

– promuovere e incentivare il confronto fra ricercatori e studiosi italiani e ungheresi attraverso la ricerca storica e la produzione di nuovi materiali didattici;

– far realizzare agli studenti una mappatura emotiva (e personale) dei luoghi della memoria sconosciuti o poco valorizzati relativi alla presenza ungherese durante il primo conflitto mondiale;

– sfruttare le tecniche dello storytelling georeferenziato per realizzare uno strumento turistico economico ed efficace fruibile tramite smartphone e tablet;

– far riflettere le giovani generazioni sui drammi e sul trauma che il conflitto mondiale ha rappresentato per l’intera Europa. A tal proposito si proporrà agli studenti coinvolti nello scambio un percorso didattico focalizzato sul peso che le rispettive città hanno dovuto subire durante la guerra.

PROGRAMMA INDICATIVO

Nelle scuole italiane – Prima dello scambio si prevedono:

Introduzione alla società di inizio Novecento e alle vicende che portarono al Primo conflitto mondiale. Accenni alle principali fasi della guerra. (A cura dei docenti interni col sostegno degli storici di Quarantasettezeroquattro) ottobre-dicembre
2 incontri di contestualizzazione focalizzati sulla presenza Ungherese nell’area di Doberdò-Sagrado e sui meccanismi di rielaborazione della memoria della guerra con storici ed esperti metà gennaio – inizio febbraio
2 mezze giornate di visite ai luoghi che hanno visto la presenza dei soldati ungheresi (area di Doberdò, Museo all’aperto di San Michele del Carso e San Martino del Carso); inizio febbraio – inizio marzo
Elaborazione di una guida-virtuale attraverso un programma di storytelling georeferenziato che consentirà ad ogni studente di creare un suo itinerario tra i luoghi visitati facendo interagire fotografie, voci e musiche, rendendoli poi disponibili in rete. Tali narrazioni verranno inviate agli studenti ungheresi e romeni che così potranno farsi un’idea dei luoghi che visiteranno. durante le visite
Convegno sulla rielaborazione della memoria della guerra in Italia e Ungheria aprile 2015

Nelle scuole ungheresi e romene – Prima dello scambio si prevedono:

Introduzione alla società di inizio Novecento e alle vicende che portarono al Primo conflitto mondiale. Accenni alle principali fasi della guerra. (A cura dei docenti interni col sostegno degli storici di Quarantasettezeroquattro) ottobre-dicembre
Rafforzamento dell’insegnamento della lingua italiana ottobre-aprile
2 incontri di contestualizzazione focalizzati sulla presenza Ungherese nell’area di Doberdò e sui meccanismi di rielaborazione della memoria della guerra in Ungheria con storici ed esperti metà gennaio – inizio febbraio

Prima fase dello scambio (1-4 marzo 2015)

  • presenza di 40 studenti Ungheresi e Rumeni a Gorizia e Trieste, ospitati per 4 giorni dalle famiglie degli studenti italiani;
  • visite ai principali monumenti e luoghi della memoria della Prima Guerra mondiale presenti nell’area di confine: Sacrario di Redipuglia, Musei provinciali di Gorizia, Museo e sacrario a Caporetto, Museo all’aperto di San Michele del Carso e San Martino del Carso; Il campo trincerato austro-ungarico di Ragogna; il Monte Hermada;
  • attività laboratoriali comuni agli studenti italiani, sloveni, ungheresi e romeni tese a riflettere criticamente: sulla percezione che i giovani provenienti da paesi diversi hanno della Prima guerra mondiale; sulla convivenza tra culture e nazionalità diverse all’interno di contesti plurinazionali (Impero Austro-ungarico; Unione europea); sulla trasmissione della memoria della Prima guerra mondiale nei diversi contesti nazionali;

Seconda fase dello scambio (19-22 aprile 2015)

  • Viaggio di 40 studenti italiani a Debrecen (Ungheria) o Oradea (Romania), ospitati dalle famiglie degli studenti locali;
  • Visita ai luoghi della memoria della Prima guerra mondiale in Ungheria e Romania;
  • attività di confronto e discussione.
  • Realizzazione di un prodotto audiovisivo messo a disposizione in rete sui principali social network.

PARTNER

Idea e coordinamento

Associazione Quaratasettezeroquattro – Gorizia

www.quarantasettezeroquattro.it

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

Con  il contributo di

Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

LOGO REGIONE FVG

Stampa

Gruppo di Lavoro:

Alessandro Cattunar

Aron Coceancig (ref. per le scuole ungheresi e romene: 328.4423300)

Chiara Perini (ref. per le scuole italiane: 329.6598388)

Paola Tarantelli

Partner

–      Provincia di Gorizia

–      ISIG – Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia

–      Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste

–      Associazione Culturale Italoungherese Del Friuli Venezia Giulia “Pier Paolo Vergerio

Scuole

–      Istituto Statale di istruzione con lingua d’insegnamento slovena “P. Trubar – S. Gregorcic” di Gorizia

–      Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Brignoli – Einaudi – Marconi” di Gradisca d’Isonzo e Staranzano

–      Csokonai Vitéz Mihály Gimnázium –  Debrecen (H)

–      Ady Endre Líceum Nagyvárad – Oradea (RO)

POT MIRU – VIA DI PACE

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Mappatura dei siti della Prima guerra mondiale sul confine italo-sloveno

Trincea

 

Il progetto POT MIRU-VIA DI PACE prevede di creare, nell’area del confine terrestre, un unico itinerario culturale transfrontaliero che colleghi i sentieri esistenti e valorizzi i lasciti storici, le tracce e l’eredità culturale delle diverse regioni interessate ed al contempo le ricchezze naturalistiche del territorio di confine italo-sloveno, rafforzando così i rapporti tra cittadini di confine ed il senso di appartenenza europea, migliorando l’attrattività e la competitività dell’area grazie alla creazione di un prodotto turistico/culturale unico ed integrato tale da assicurare un impatto sull’area anche nel lungo periodo lettere ad una maggiore visibilità europea.

All’associazione Quarantasettezeroquattro in parternariato con CETA, ISIG e Infofactory è stato assegnato il lavoro di rilevazione ed analisi del patrimonio culturale e naturalistico esistente lungo il tracciato, che sarà costituito da un anello complessivo che percorre sentieri e itinerari esistenti o realizzati con il progetto e a cui si collegheranno tracciati/anelli che potranno essere fruiti separatamente al tracciato principale. I tracciati, sia quello principale che i sistemi secondari , saranno rappresentati in una cartografia unica georeferenziata, in cui saranno indicati i siti storici ed i beni testimoniali fruibili e le emergenze ambientali turisticamente rilevanti.

Quarantasettezeroquattro coordinerà il lavoro di individuazione dei siti, dei resti e dei monumenti da inserire nel percorso e curerà le attività di schedatura e descrizione storica di ogni tappa.

Il progetto prevede anche un capillare lavoro di ricognizione e messa in rete delle iniziative culturali riguardanti la Grande guerra col fine di creare un calendario unico e facilmente consultabile.

Esito finale dei Pot Miru sarà la realizzazione di un prodotto turistico integrato capace di rilanciare la competitività dell’area transfrontaliera negli anni di celebrazione del centenario del primo conflitto mondiale.

Ente finanziatore: Provincia di Gorizia- Programma Italia-Slovenia 2007-2013
Periodo: febbraio 2014 – luglio  2014
Partners:
ISIG, Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia
CETA
Infofactory

TOPOGRAFIE DELLA MEMORIA

MUSEO DIFFUSO DELLA MEMORIA DELL’AREA DI CONFINE

Gorizia / Nova Gorica

 

ARGOMENTI

Storia di confine (Prima e Seconda guerra mondiale; Fascismo; Guerra fredda) / identità / memorie / interculturalità / minoranze linguistico-nazionali.

DESTINATARI

Secondaria 1° / 3

Secondaria 2° / Tutte

DESCRIZIONE

Cosa vuol dire vivere lungo il confine? Che ruolo gioca l’identità (linguistica, nazionale, politica…) nel momento in cui si deve scegliere “da che parte stare”? Che conseguenze ha una scelta così importante? Quale è il rapporto tra Storia e memoria (individuale, collettiva, pubblica)? Il percorso di visita lungo le tappe di questo particolare museo a cielo aperto – che attraversa alcuni dei luoghi più significativi per la storia di Gorizia e Nova Gorica – intende rispondere a queste domande attraverso un approccio laboratoriale basato sull’interazione tra multimedialità e fonti tradizionali.

OBIETTIVI

– Avvicinare gli studenti alle complesse vicende che caratterizzarono il confine orientale tra il Primo e il Secondo conflitto mondiale attraverso una modalità partecipata ed interattiva;

– coinvolgere attivamente gli studenti nella visita attraverso l’uso di strumenti multimediali;

– scoprire la pluralità di memorie legate ad ogni luogo attraverso l’utilizzo di fonti di varia natura (archivistiche, memorialistiche, letterarie…) e, quindi, assumere punti di vista differenti sulle vicende;

– ragionare sul valore dell’identità (nazionale, politica, culturale …) in relazione ai mutamenti geopolitici che coinvolsero la Venezia Giulia nella prima metà del Novecento;

– individuare le tracce delle memorie pubbliche attraverso uno sguardo consapevole sulla città.

DURATA E MODALITÀ DELLA VISITA AL MUSEO DIFFUSO DELL’AREA DI CONFINE

Il percorso di visita a Topografie della memoria – primo esempio, in Italia, di museo transfrontaliero a cielo aperto – ha una durata variabile a seconda delle necessità: si va da un minimo di tre ore ad un massimo di otto ore (con pausa pranzo ed eventuale visita a siti non compresi nel percorso: Museo della Grande guerra, cimitero ebraico di Rožna Dolina, sinagoga …) Per ogni tappa sono proposte attività laboratoriali e interattive che mirano a ricostruire la storia del goriziano attraverso foto e documenti d’archivio, pagine dei quotidiani, brani di interviste e letture. I ragazzi che possiedono uno smartphone o un tablet possono accedere direttamente ai contenuti multimediali scaricabili dai totem posizionati in ogni tappa del percorso.

MATERIALI 

Tutti i materiali per i laboratori sono messi a disposizione dagli organizzatori.

GIÀ REALIZZATO CON… 

Scuole secondarie di primo grado di: Buja (UD) / Bedizzole (BS) / Piacenza

Scuole secondarie di secondo grado di: Roma / Brescia / Villa D’Adda (BG)

RACCONTARE LA SHOAH: IMMAGINI E PAROLE, MALGRADO TUTTO

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Corso di aggiornamento per insegnanti

Mercoledì 26 novembre 2014 / Mercoledì 10 dicembre 2014 / ore 17.00 – 19.00

Scuola secondaria di primo grado di Tolmezzo

Raccontare la Shoah Presentazione.pptx

A cura di: Quarantasettezeroquattro in collaborazione con Rete Sbilf

Il seminario proposto vuole offrire ai docenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado un sussidio sull’ampia e diversificata produzione – bibliografica e audiovisiva – che riguarda le tematiche dei totalitarismi, della Shoah e delle altre persecuzioni.

Verranno  presentati  romanzi, fumetti e albi illustrati pensati specificamente per i ragazzi che possono fungere da ottimi alleati nell’attività didattica: un ventaglio di suggerimenti bibliografici ad integrazione e supporto dei libri scolastici nella convinzione che l’invito alla lettura di testi alternativi e dal linguaggio accattivante possa avvicinare gli studenti alle vicende di un periodo storico avvertito, ormai, come troppo distante. Negli ultimi anni, fortunatamente, si è assistito ad un exploit quantitativo e qualitativo delle proposte di lettura per i più giovani che merita di essere di essere esplorato e proposto agli studenti.

Molto stimolanti risultano anche i rapporti tra memoria e audiovisivi (interviste, documentari basati su testimonianze ecc.) e quelli tra storia, immaginario e narrazione (film, fiction, serie web …): anche i prodotti audiovisivi destinati ad un pubblico adulto, se sapientemente selezionati e mediati, possono raggiungere efficacemente gli studenti non solo quali strumenti per catturarne l’attenzione, ma anche per stimolare il dibattito in classe.

Il seminario si articola in due incontri di due ore ciascuno in cui verranno presentati i materiali e si attiverà il dialogo con i docenti.

Scarica il programma (.pdf)

1° incontro: Immaginare, malgrado tutto.

L’incontro iniziale vuole riflettere sulle possibilità di raccontare l’inimmaginabile e, dunque, sarà dedicato ai diversi linguaggi e modalità in cui la Shoah è stata raccontata e rappresentata. Verranno presentate diverse tipologie di libri: una carrellata di proposte più o meno recenti nell’ambito dei romanzi, albi illustrati e fumetti sulla Shoah e i totalitarismi.

Particolare attenzione sarà riservata a due classici: il celebre fumetto “Maus” di Art Spigelman e il “Diario” di Anne Frank, la cui figura è stata indagata attraverso diversi media (il fumetto, l’albo illustrato, il saggio).

Bibliografia presentata durante il corso (.pdf)

ARTICOLO – Alessandro Cattunar, Immaginazione malgrado tutto. La Shoah e l’esperienza dei lager nei graphic novel contemporanei, Diacronie. Studi di storia contemporanea, n. 1 (2) 2010. (scarica)

2° incontro: Storia, memoria e audiovisivi

Oggetto del secondo incontro sarà il rapporto tra la Shoah e gli audiovisivi. Saranno presi in considerazione film di fiction, documentari, film d’animazione, e produzioni televisive esplorando le potenzialità e le criticità dei diversi linguaggi. In particolare ci si soffermerà su alcuni frammenti tratti da film emblematici non solo per il tema affrontato ma anche per le scelte linguistiche: “Shoah” di Claude Lanzman, “Schindler’s list” di Steven Spielberg, “Uno specialista” di Eyal Sivan. Parleremo poi di “Ausmerzen” di Marco Paolini, di alcune produzioni dell’ANED come “Ritorni” e “Non era tempo”, di “Galline in fuga” e del documentario per le scuole “Fratelli d’Italia?”.

Si proporrà uno schema d’analisi che intreccia problemi storiografici e questioni linguistiche. Ponendo al centro la specificità dell’evento Shoah e le difficoltà che questa determina sia nell’ambito della ricerca che in quello della comunicazione: per ogni film verranno presi in considerazione i contesti produttivi, l’uso dei codici cinematografici, le interpretazioni storiche e gli intenti politici.

ARTICOLO – Alessandro Cattunar, Stefania Giovenco, Il dovere di raccontare. Storie orali e narrazione cinematografica ne “L’uomo che verrà”, Cinergie, n. 20, luglio 2010. (scarica)

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Modalità

Il laboratorio è aperto a tutti i docenti interessati. La partecipazione è libera.

Il laboratorio sarà tenuto da Paola Tarantelli e Alessandro Cattunar.

E’ prevista la proiezione di materiali audiovisivi e la presentazione di un ampio numero di libri, albi illustrati e fumetti.