Una mostra fotografica e multimediale
alla scoperta della storia di Gorizia, Nova Gorica e del confine che le attraversa.
Un viaggio tra le memorie dei testimoni e le immagini dell’epoca, all’interno di un piccolo valico, uno dei luoghi simbolo dell’Europa, prima divisa e poi riunificata.
Nella prima sala, un unico grande schermo è diviso in due. Attraversato da una linea bian- ca. Un di qua e un di là.
Le immagini d’archivio ci rac- contano due punti di vista, quel- lo italiano e quello jugoslavo. Un’immersione visiva e sonora nei giorni decisivi in cui nasce il nuovo confine che divide Go- rizia, nella retorica che segnò i discorsi pubblici, nelle emozioni conservate dai volti e dai gesti dei goriziani.
A Gorizia il confine è un segno materiale, concreto, visibile, ma anche una traccia immateriale, fatta di ricordi, di emozioni per ciò “che è rimasto di là”, delle paure ma anche del fascino verso modelli politici ed eco- nomici diversi. Nella seconda sala, alcuni oggetti sono capaci di rievocare storie e memorie, frammenti di quelle vite vissute a Gorizia e Nova Gorica, la città vecchia e la città nuova, divise e unite dalla linea di confine.
STORIA DI UNA COMUNITÀ DI FRONTIERA
Nel cortile che si sviluppa sul retro del valico, si sviluppa una particolare mostra fotografica, composta da centinaia di pannelli circolari. Un percorso che intreccia diverse “linee narrative”: la voce degli storici e il racconto di alcuni edifici e luoghi simbolo della città, infatti, si intersecano con una pluralità di sguardi e punti di vista. Sono estratti di testimonianze che l’Associazione Quarantasettezeroquattro ha raccolto negli ultimi 15 anni e che raccontano i momenti chiave della storia della comunità goriziana, dall’inizio del secolo, con l’inaugurazione del Trgovski dom e di piazza Transalpina fino al 1948, quando si assiste alla costruzione della “città nuova”. Un percorso che attinge da sette diversi archivi fotografici italiani e sloveni, in cui si innestano le illustrazioni dell’artista Elena Gugliemotti.