ATLANTE-DIZIONARIO DEL 1914 A TRIESTE E NEL LITORALE

,

Lgo atlante bianco

L’atlante è consultabile all’indirizzo: www.atlantegrandeguerra.it

Trieste 1914: luoghi, eventi, personaggi, Dizionario-Atlante multimediale si propone come un portale multimediale in cui sono raccolte una serie di schede, arricchite da un essenziale apparato bibliografico e collegate a materiali iconografici e cartografici, relative al territorio di Trieste e di una parte del Litorale – la penisola istriana, tradizionalmente legata alle vicende del capoluogo – che intendono fornire un contributo alla conoscenza della realtà del territorio alla vigilia dello scoppio della Grande guerra.

Il 1914 è infatti, per la città di Trieste e il suo territorio, una data fortemente periodizzante: una tragica anteprima del conflitto imminente è costituita dal passaggio per le vie cittadine del corteo funebre di Francesco Ferdinando d’Asburgo Este e di Sofia Chotek che, qui giunti via mare da Sarajevo, procedono per Vienna e per la loro ultima destinazione.

Quando poi scoppia la guerra, immediate sono le sue conseguenze sulla città e sul Litorale: migliaia di uomini, di una fascia di età compresa tra i 18 e i 42 anni, partono infatti per il fronte galiziano e per quello serbo.

Il conflitto, che si profila da subito come una guerra totale, fa sentire immediatamente i suoi effetti anche sulla popolazione civile: le molte partenze condizionano infatti la vita di aziende, fabbriche e strutture pubbliche; le donne, che devono far fronte alle difficoltà determinate dalla partenza dei loro uomini, sono ancor più coinvolte nelle attività produttive e dei servizi; le autorità locali devono intervenire in iniziative di welfare a beneficio delle famiglie dei richiamati in guerra; una severa cappa di censura cala sulla stampa e sulla corrispondenza; i tribunali giudicanti sono a tutti gli effetti tribunali di guerra. Si realizzano inoltre strutture ospedaliere destinate a ospitare i primi feriti provenienti dal fronte; la città di Pola, piazzaforte militare, conosce un suo primo esodo e parte della sua popolazione si riversa a Trieste, mettendone a dura prova le strutture destinate al sostegno dei più deboli.

Un diffuso sentimento di lutto pervade intanto il territorio per le tragiche notizie provenienti dai fronti di combattimento – per quanto  temperate dalla censura queste potessero essere –, insieme a quelle fornite dai feriti che rientrano in città, e vengono rese note le prime liste dei caduti.

Questo Dizionario-Atlante intende favorire la conoscenza di tali fatti e problemi attraverso oltre un centinaio di schede. Si tratta evidentemente di un campione, crediamo significativo ma inevitabilmente non esaustivo, di molti dei temi e dei problemi che sarebbe stato possibile affrontare.

Posto che sarà possibile implementarne i contenuti anche in futuro, ci pare che il lavoro possa costituire un utile riferimento per quanti sono interessati alla controversa storia di queste terre, e in particolare a quelle di fatti, personaggi, luoghi, istituzioni che trovarono nel 1914 un punto di svolta.

Da allora, la storia non sarebbe più stata la stessa.

Lead Partner

Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, Trieste

Partner

Università di Trieste ‒ Dipartimento di scienze politiche e sociali

Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, Trieste

Società di studi storici e geografici di Pirano (Slovenia)

Associazione Quarantasettezeroquattro, Gorizia

 

Il progetto è realizzato grazie al contributo di:

Regione Friuli Venezia Giulia

.

Direttore scientifico e coordinatore del progetto: Prof. Fabio Todero Ph.D.

Project management e coordinamento: Dott.ssa Fulvia Benolich, Dott.ssa Giulia Caccamo, Prof. Fabio Todero Ph.D.

Equipe di ricerca: Dott.ssa Giulia Caccamo, Dott. Alessandro Cattunar Ph.D., Prof. Franco Cecotti, Dott. Gaetano Dato Ph.D., Dott. Andrea Gobet Ph.D., Dott. Patrick Karlsen Ph.D., Dott. Kristjan Knez, Prof.ssa Marina Rossi, Prof. Fabio Todero Ph.D.

Digitalizzazione: Associazione 47|04 Gorizia

Credits fotografici: 

Archivio fotografico Irsml FVG; Biblioteca Irsml FVG, Trieste

Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte, Trieste

Fototeca del Consorzio culturale del Monfalconese

Irci, Trieste

Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena e degli studi (Odsek za zgodovino in etnografijo pri Narodni in študijski knjižnici), Trieste

Biblioteca Civica A. Hortis, Trieste

Archivio dell’Azienda pubblica di servizi alla persona ITIS, Trieste

Archivio Roberto Todero, collezione privata visitabile Zenobi

Archivio Erica Mastrociani – Fabio Todero

Archivio Franco Cecotti
Archivio Marina Rossi
Archivio Roberto Spazzali

DONNE DELLA RESISTENZA – WOMEN OF THE RESISTANCE

, , , , , , , ,

Women of the Resistance

L’importanza della resistenza delle donne per il cambiamento sociale

WOTR_logo

 

Perché cosi tante donne hanno fatto parte della Resistenza? Che cosa significa essere una “ribelle” oggi? Quali sono i principali valori trasmessi dalle donne della Resistenza alle giovani generazioni?

Il progetto “Women of the Resistance”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma EACEA – Europe for citizens, è stato sviluppato dall’associazione PiNA di Capodistria e si avvale di un partenariato internazionale di cui fanno parte la cooperativa Bonawentura (IT), La Giordola (IT), Associazione Quarantasettezeroquattro (IT), Foundation for partnership and civil society development (CRO), CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (IT), Istrska regija (CRO).

IL PROGETTO

Il progetto prende spunto dalla storia di una donna che durante la Seconda Guerra Mondiale svolse la sua professione di infermiera al confine tra l’Italia e la Jugoslavia. Venendo in contatto con le ingiustizie del tempo questa donna decise di agire e di assumersi dei rischi. Attraverso questo progetto s’intende porre l’attenzione su quei valori che settant’anni fa hanno accumunato nella lotta le donne della Resistenza e che oggi tutti i cittadini europei condividono (o dovrebbero condividere). S’intende evidenziare quanto importante e difficile fu per le donne prendere la decisione di re-agire e quante diverse forme assunse il dissenso verso il regime e la guerra; saranno proposti alcuni esempi di donne della Resistenza per dare ai giovani l’opportunità di riflettere sui valori che motivarono queste donne, sui sacrifici che si resero necessari, sull’ “eredità” che esse ci hanno lasciato e sui cambiamenti che quelle azioni hanno avuto o ancora hanno sulla nostra società.

LE ATTIVITÀ

Le attività che verranno organizzate nel corso del progetto sono molteplici e prevedono laboratori nelle scuole superiori,  attività di scrittura creativa e di realizzazione di prodotti multimediali, l’organizzazione di una conferenza internazionale e di una “Resistance Excursion” interattiva-partecipativa.

Laboratori scolastici

I laboratori sono indirizzati agli studenti degli Istituti Superiori di Slovenia, Italia e Croazia. L’obiettivo è quello di stimolare la discussione sulla decisione delle donne di prendere parte alla Resistenza e sulle conseguenze che ciò ha provocato nelle loro vite e per la società; che cosa significa per una donna essere una “donna in resistenza” oggi; quali sono i principali valori che le donne della Resistenza hanno lasciato alle giovani generazioni. Per ogni classe partecipante proponiamo due laboratori di due ore ciascuno da svolgersi in un periodo che va dall’inizio di gennaio 2016 alla fine di marzo 2016.

Contest e “Resistance Excursion”

Un concorso per cortometraggi e brevi composizioni letterarie indirizzato ai giovani fino a 30 anni. I vincitori del concorso verranno selezionati attraverso Facebook e verranno invitati a partecipare alla “Resistance Excursion” un evento che si svilupperà a Trieste venerdì 22 aprile 2016 in cui i ragazzi/e verranno suddivisi in gruppi e saranno incoraggiati a interagire in tutte e tre le lingue, italiano, sloveno e croato per raggiungere uno scopo comune: dovranno risolvere tutti i misteri e le domande proposti da questa particolare “Caccia al tesoro storica”. Attraverso questo “gioco” i ragazzi/e avranno la possibilità di scoprire i luoghi della Resistenza.

Convegno “Donne nella Resistenza”

Il 4 marzo 2016 al Teatro San Giorgio di Udine verrà organizzato il convegno internazionale dal titolo “Donne nella Resistenza” alla quale verranno chiamati ad intervenire storici e testimoni da ognuno dei tre Paesi partner. Relatori e relatrici saranno chiamati a discutere delle diverse forme coinvolgimento delle donne nei meccanismi di opposizione al regime e alla guerra: un primo panel sarà dedicato ai giovani, agli studenti e ai loro docenti e si focalizzerà sui modi in cui il cinema, la letteratura, il teatro e i diversi media hanno raccontato il ruolo delle donne negli anni del fascismo e della Seconda guerra mondiale; il panel pomeridiano sarà invece dedicato ad un’analisi dalle diverse storiografie ufficiali su questo tema.

 

 

 

 

 

MEMOBUS – VIAGGIARE PER COMPRENDERE, MALGRADO TUTTO

, , , , , ,

Logo MEMOBUS inline - web

IL PROGETTO

“Memobus” si fonda sulla convinzione che per mantenere e tramandare la memoria della Shoah sia necessario un lungo percorso che attraverso l’analisi, la riflessione, e l’immedesimazione, porti alla comprensione. La memoria, dunque, è comprensione e impegno.

Per questo motivo il progetto Memobus propone una visita a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau come momento centrale di un’esperienza formativa più ampia e articolata che intende focalizzarsi sugli eventi, sui luoghi e sulle persone. Un’esperienza che si compone di lezioni interattive, incontri con i testimoni e laboratori per concludersi con un confronto diretto con i luoghi della memoria: i campi, ma anche il ghetto di Cracovia, il quartiere ebraico e il museo Schindler.

L’obiettivo è ragionare sulle possibilità di raccontare, attraverso parole e immagini, attraverso la voce e la fisicità un periodo storico che, molte volte, è stato definito inimmaginabile. Perchè , malgrado tutto, tramandare la memoria e raccontare l’esperienza vissuta alla propria comunità è necessario soprattutto oggi che ci troviamo alla fine dell’ “Era del testimone”.

Memobus scuole superiori

Memobus scuole medie

Memobus adulti

.

MEMOBUS 2015 – IL DIARIO FOTOGRAFICO

.

MEMOBUS 2014 – DIARIO DI VIAGGIO

.

PENSIERO E IMMAGINAZIONE

Immaginare vuol dire fare uno sforzo di pensiero, di ragionamento. Significa provare a fare propria un’esperienza, inserendosi al suo interno, rapportandosi direttamente ad essa. Vuol dire, in un certo senso, abbattere le barriere che fanno percepire un determinato evento storico come definitivamente passato ed estraneo.

Questa è la sfida che intendiamo affrontare con il progetto “Memobus”.

La visita ai più grandi e importanti campi di sterminio concepiti dal regime nazista rappresenta un’esperienza di forte impatto emotivo e formativo.

Consente infatti ai partecipanti di confrontarsi direttamente con gli spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non addirittura inimmaginabili.

Più volte si è ripetuto che Auschwitz è impensabile, che la Shoah non è rappresentabile. Che l’esperienza del campo di sterminio è un limite invalicabile per l’immaginazione e per la narrazione. Tali constatazioni hanno contribuito a creare, attorno al problema dei campi di concentramento e  di sterminio – non solo degli ebrei, ma anche degli oppositori politici, di Rom e Sinti e di tutti coloro ritenuti inferiori o pericolosi dal regime di Hitler – una sorta di aura, relegandolo quasi in una dimensione di sacralità, in un universo a cui bisognava accostarsi con prudenza e riverenza.

Tale aura ha spesso rappresentato un ostacolo per coloro che intendevano, con i mezzi più diversi, avvicinarsi alla Shoah con l’intenzione di “raccontarla”, di tramandarla, di farla comprendere alle nuove generazioni.

Ma confinare la questione all’interno dell’“impensabile” vuol dire, in un certo senso, sbarazzarsi del problema, firmare una vera e propria dichiarazione d’impotenza. Per non lasciarsi sopraffare da questo sentimento, Hannah Arendt ha insistito sul fatto che «là dove il pensiero fallisce, proprio là il pensiero deve insistere e persistere, tentando magari vie diverse».

Non bisogna quindi parlare di inimmaginabile, ma bisogna anzi essere disposti a riconoscere che per sapere, per comprendere e per comunicare è innanzitutto necessario immaginare. «Dobbiamo provare a immaginare l’inferno di Auschwitz». Bisogna aprirsi all’«immaginazione,malgrado tutto»(G. Didi-Huberman).

.

I LUOGHI E I TESTIMONI

DSC_0236Aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel momento in cui si vuole “spiegare”, “raccontare” alle nuove generazioni cos’è stata la Shoah è ancora più importante oggi, mentre ci si sta dirigendo verso la fine dell’ “era del testimone”.

Attraverso la collaborazione con l’ANED partecipanti al progetto avranno la possibilità di dialogare e confrontarsi con alcuni ex deportati e, attraverso i loro racconti, acquisire delle chiavi di lettura fondamentali per comprendere ciò che andranno a vedere. Al contempo, però, i partecipanti avranno modo di riflettere sul fatto che, essendo l'”era del testimone” al termine, sarà necessario “immaginare” e promuovere nuove modalità per mantenere e tramandare la memoria.

E questa sarà una loro responsabilità.

.

ATTIVITA’ FORMATIVE

frame 1 copia

Il progetto Memobus prevede degli incontri di preparazione al viaggio con storici, docenti universitari, esperti e testimoni diretti dei fatti. Questi appuntamenti consentiranno di riflettere e dialogare sulla storia della prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, ma anche di focalizzarsi sul contesto locale del Friuli Venezia Giulia, sulle complesse dinamiche che caratterizzarono un’area di confine abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e culturali. Inoltre, ci si confronterà con le dinamiche e le difficoltà che riguardano la trasmissione della memoria a livello pubblico e privato.

Storici ed educatori accompagneranno i ragazzi durante il viaggio e, sfruttando anche i momenti di convivialità, stimoleranno continuamente l’interazione e la discussione a vari livelli proponendo momenti di riflessione e rielaborazione individuali e di gruppo.

Supporto fondamentale alle attività formative sarà un’ampissima bibliografia che, oltre ai volumi di taglio saggistico, proporrà agli studenti albi illustrati, graphic novel, romanzi, testimonianze, film e documentari per esplorare diversi linguaggi e punti di vista.

.

RACCONTARE LA SHOAH, MALGRADO TUTTO

Il progetto Memobus si basa sulla consapevolezza che ci troviamo ormai alla fine di quella fondamentale fase della “storia della memoria” che Annette Wieviorka ha definito “era del testimone”. E’ quindi necessario domandarsi cosa si può fare “dopo l’ultimo testimone” per tramandare alle generazioni future la memoria della Shoah e mantenere viva la riflessione su un tema che ha bisogno di essere ancora studiato e approfondito.

I partecipanti al progetto Memobus saranno posti di fronte a questa sfida in quanto avranno il compito di sperimentare nuovi modi di raccontare ai propri coetanei e a tutta la cittadinanza un pezzo di questa storia, filtrato attraverso la propria sensibilità.

PROGRAMMA DI VIAGGIO

Primo giorno

16.00: Partenza.

17.00: Ritrovo a Trieste.

17.30: Visita alla Risiera di San Sabba, confronto con i testimoni e cerimonia con le autorità.

19.30: Partenza dei pullman da Trieste.

21.30: Attività di preparazione.

Secondo giorno

10.30: Arrivo a Cracovia.

10.30 – 16.00: Tempo libero per visita alla città, sistemazione in albergo e pranzo.

16.00 – 18.30: Visita guidata al quartiere ebraico Kazimierz.

20.30: Cena comunitaria.

 Terzo giorno

9.00 – 13.00: spostamento in corriera al Museo Schindler e visita al museo; visita all’ ex ghetto ebraico; a conclusione, breve attività di condivisione                                 e rielaborazione

13.00 – 15.30: Pranzo e tempo libero.

15.30 – 19.00: Piazza del Mercato; laboratorio

20.30: Cena

 Quarto giorno

7.30 – 8.30: Spostamento al campo di Auschwitz 1.

9.00 – 13.00: Visita guidata al campo di Auschwitz 1.

14.00 – 18.00: Visita al campo di Auschwitz 2 Birkenau.

19.00: Rientro a Cracovia.

20.00: Cena.

Quinto giorno

07.00 – 08.00: Colazione

08.00 – 09.30: Suddivisione in gruppi di lavoro e riflessioni sulla visita a Cracovia, Auschwitz e Birkenau; momento di restituzione e rielaborazione

09.30 – 10.00: Check-out e partenza da Cracovia

13.00 – 13.45: Pranzo al sacco/autogrill

19.00 – 19.30: Cena al sacco/autogrill

22.00 – 22.30: Arrivo

INFORMAZIONI 

Associazione Quarantasettezeroquattro

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

Alessandro Cattunar

tel 3381411435

CITTADINI DEL TEMPO. Conoscere, riflettere, agire

, , , , ,

Il progetto “Cittadini del tempo” è un progetto educativo “quadro” all’interno del quale rientrano diversi laboratori, visite guidate e corsi di aggiornamento sviluppati dall’associazione Quarantasettezeroquattro in parternariato con la rete di scuole dell’Alto Friuli “Sbilf”.

Il progetto è Finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia all’interno dei Progetti speciali in cui è risultato primo classificato (95/100).

LOGO REGIONE FVG

 

IMG_2566OBIETTIVI

Sviluppare e promuovere le competenze chiave con la consapevolezza che la cittadinanza va non solo insegnata ma anche “praticata”:

attraverso la sperimentazione, in prima persona, delle procedure democratiche che, consentendo un dialogo partecipato e responsabile, favoriscono l’analisi e la gestione dei conflitti;

  • attraverso la riflessione sui diritti-doveri fondamentali dei cittadini;
  • stimolando il superamento di ogni visione unilaterale dei problemi e favorendo l’emergere di punti di vista “altri” tali da favorire il contenimento delle discriminazioni e promuovere l’inclusione di soggetti svantaggiati;
  • utilizzando consapevolmente le tecnologie come ambienti di formazione dell’esperienza e di condivisione della conoscenza;
  • moltiplicando le occasioni di alleanze educative tra gli attori della comunità educante di ogni territorio.

.

Foto per 2 giugno lowATTIVITA’ PREVISTE

Le attività previste, che si svolgeranno in orario scolastico, declinano il concetto di cittadinanza (attiva ed europea) a diversi livelli e in varie modalità:

Una Costituzione (in)Comune (IV-V primaria/I-II-III sspg): laboratorio sui diritti e i doveri fondamentali dei cittadini, sulle procedure democratiche, sulla Costituzione italiana, sulla sua storia e la sua attualità attraverso una modalità creativa e partecipata. Una riflessione generale che trova modalità concrete di applicazione nei contesti locali, lasciando emergere i bisogni e le proposte dei ragazzi per il loro territorio. Le attività sono tese al confronto e orientate a far emergere le esigenze degli altri abitanti della comunità (anziani, disabili, immigrati etc.) nell’ottica di una maggior consapevolezza e responsabilizzazione verso le categorie svantaggiate.Il prodotto finale è la realizzazione di una video-costituzione.

(Ri)prendere la memoria (II-III sspg): laboratorio di storia e audiovisivi sul Novecento. Il punto di partenza sarà la realizzazione di interviste ai testimoni da cui far emergere una molteplicità di punti di vista, opinioni, esperienze, culture che confluiranno in un breve filmato.  Si agirà contemporaneamente su due piani: il locale, la propria comunità, il proprio vissuto; il confronto con l’altro, con nuovi stimoli, con l’Europa e il mondo.

La memoria siamo noi (III sspg): un percorso didattico sulla Shoah e i totalitarismi che non intende limitarsi alle commemorazioni della Giornata della memoria ma che, superando lo stadio emotivo,  vuole stimolare una comprensione globale degli avvenimenti. Sono previsti 5 incontri prima e dopo il 27 gennaio con storici esperti, testimoni diretti dei fatti, attività laboratoriali (con utilizzo di media alternativi quali film, fumetti, albi illustrati etc.) e una visita ai luoghi della memoria ebraica regionale.

I media tra linguaggi e tecniche (docenti): seminari di aggiornamento per supportare gli insegnati nella scelta di apparati integrativi ai libri di testo quali veicolo privilegiato per approfondimenti su alcune tematiche: storia, cittadinanza attiva, inclusione della diversità, integrazione sociale. Particolare attenzione sarà posta sui nuovi linguaggi audiovisivi (produzioni web, film, serie tv, documentari…) ma anche sulle novità editoriali per ragazzi.

Topografie della memoria (II-III sspg): laboratorio multimediale a cielo aperto lungo il confine italo-sloveno.

 

LA GUERRA DEGLI ALTRI: ITALIANI, SLOVENI E UNGHERESI DI FRONTE ALLA GRANDE GUERRA

, , ,

80 Studenti delle scuole di Gorizia (Italia), Debrecen (Ungheria) e Oradea (Romania) coinvolti in un progetto didattico finalizzato a scoprire come la memoria della grande guerra si è trasmessa attraverso le generazioni, i miti e le autorappresentazioni nazionali.

Uno scambio scolastico che favorirà la reciproca conoscenza, lo scambio di punti di vista e la scoperta dei più significativi luoghi della memoria.

IMG_0222.

IL PROGETTO

Il progetto intende avviare una riflessione sull’importanza della pacifica convivenza fra le popolazioni europee, mettendo in contatto e a confronto giovani italiani, sloveni e ungheresi.

Al centro della riflessione verrà posta la presenza di soldati magiari sul fronte isontino durante la prima guerra mondiale: soldati italiani e ungheresi si fronteggiarono in provincia di Gorizia in uno dei fronti europei più crudeli, tanto che il nome di Doberdò riecheggia ancora forte nella memoria collettiva magiara come luogo di privazioni e morte.

Il progetto si articola su diversi livelli che hanno l’obiettivo di avviare un ragionamento sul significato che lo scoppio della guerra e l’esperienza del fronte hanno rappresentato per i due popoli, così da offrire alle giovani generazioni uno spunto di meditazione sul conflitto, sui rapporti fra popolazioni differenti e sull’importanza della pace.

Il progetto si avvierà con una fase di ricerca storico-didattica tesa ad analizzare: la convivenza fra popolazioni di diversa nazionalità e cultura all’interno dell’Impero Austro-ungarico; l’impatto dello scoppio della guerra su queste popolazioni; la presenza dei reggimenti ungheresi sul fronte isontino; i luoghi di combattimento; la presenza di monumenti e luoghi commemorativi; l’immaginario che le giovani generazioni italiane, slovene e ungheresi hanno dei fatti relativi alla Grande guerra. Tale analisi avrà l’obiettivo di proporre strumenti didattici e materiali di approfondimento rivolti specificamente agli studenti delle scuole superiori e vedrà il coinvolgimento di storici, esperti di storia e società ungherese, educatori, docenti delle scuole italiane e ungheresi.

Il nucleo centrale del progetto è rappresentato da uno scambio scolastico fra scuole secondarie di secondo grado del Friuli Venezia Giulia (di lingua italiana e slovena), una scuola superiore bilingue italo-ungherese di Debrecen (Ungheria) e una di lingua ungherese di Oradea (Romania, con insegnamento della lingua italiana). Le scuole di Debrecen e Oradea sono state scelte perché alcuni reggimenti dell’esercito asburgico provenivano da queste città.

Le classi delle scuole italiane che aderiscono al progetto saranno coinvolte in attività laboratoriali, di studio e di riflessione che si svolgeranno su un lungo periodo, prima, durante e dopo gli effettivi giorni previsti per lo scambio.

 

OBIETTIVI PRIORITARI

– promuovere e incentivare il confronto fra ricercatori e studiosi italiani e ungheresi attraverso la ricerca storica e la produzione di nuovi materiali didattici;

– far realizzare agli studenti una mappatura emotiva (e personale) dei luoghi della memoria sconosciuti o poco valorizzati relativi alla presenza ungherese durante il primo conflitto mondiale;

– sfruttare le tecniche dello storytelling georeferenziato per realizzare uno strumento turistico economico ed efficace fruibile tramite smartphone e tablet;

– far riflettere le giovani generazioni sui drammi e sul trauma che il conflitto mondiale ha rappresentato per l’intera Europa. A tal proposito si proporrà agli studenti coinvolti nello scambio un percorso didattico focalizzato sul peso che le rispettive città hanno dovuto subire durante la guerra.

 

PROGRAMMA INDICATIVO

Nelle scuole italiane – Prima dello scambio si prevedono:

 

Introduzione alla società di inizio Novecento e alle vicende che portarono al Primo conflitto mondiale. Accenni alle principali fasi della guerra. (A cura dei docenti interni col sostegno degli storici di Quarantasettezeroquattro) ottobre-dicembre
2 incontri di contestualizzazione focalizzati sulla presenza Ungherese nell’area di Doberdò-Sagrado e sui meccanismi di rielaborazione della memoria della guerra con storici ed esperti metà gennaio – inizio febbraio
2 mezze giornate di visite ai luoghi che hanno visto la presenza dei soldati ungheresi (area di Doberdò, Museo all’aperto di San Michele del Carso e San Martino del Carso); inizio febbraio – inizio marzo
Elaborazione di una guida-virtuale attraverso un programma di storytelling georeferenziato che consentirà ad ogni studente di creare un suo itinerario tra i luoghi visitati facendo interagire fotografie, voci e musiche, rendendoli poi disponibili in rete. Tali narrazioni verranno inviate agli studenti ungheresi e romeni che così potranno farsi un’idea dei luoghi che visiteranno. durante le visite
Convegno sulla rielaborazione della memoria della guerra in Italia e Ungheria aprile 2015

 

Nelle scuole ungheresi e romene – Prima dello scambio si prevedono:

 

Introduzione alla società di inizio Novecento e alle vicende che portarono al Primo conflitto mondiale. Accenni alle principali fasi della guerra. (A cura dei docenti interni col sostegno degli storici di Quarantasettezeroquattro) ottobre-dicembre
Rafforzamento dell’insegnamento della lingua italiana ottobre-aprile
2 incontri di contestualizzazione focalizzati sulla presenza Ungherese nell’area di Doberdò e sui meccanismi di rielaborazione della memoria della guerra in Ungheria con storici ed esperti metà gennaio – inizio febbraio

 

Prima fase dello scambio (1-4 marzo 2015)

  • presenza di 40 studenti Ungheresi e Rumeni a Gorizia e Trieste, ospitati per 4 giorni dalle famiglie degli studenti italiani;
  • visite ai principali monumenti e luoghi della memoria della Prima Guerra mondiale presenti nell’area di confine: Sacrario di Redipuglia, Musei provinciali di Gorizia, Museo e sacrario a Caporetto, Museo all’aperto di San Michele del Carso e San Martino del Carso; Il campo trincerato austro-ungarico di Ragogna; il Monte Hermada;
  • attività laboratoriali comuni agli studenti italiani, sloveni, ungheresi e romeni tese a riflettere criticamente: sulla percezione che i giovani provenienti da paesi diversi hanno della Prima guerra mondiale; sulla convivenza tra culture e nazionalità diverse all’interno di contesti plurinazionali (Impero Austro-ungarico; Unione europea); sulla trasmissione della memoria della Prima guerra mondiale nei diversi contesti nazionali;

Seconda fase dello scambio (19-22 aprile 2015)

  • Viaggio di 40 studenti italiani a Debrecen (Ungheria) o Oradea (Romania), ospitati dalle famiglie degli studenti locali;
  • Visita ai luoghi della memoria della Prima guerra mondiale in Ungheria e Romania;
  • attività di confronto e discussione.
  • Realizzazione di un prodotto audiovisivo messo a disposizione in rete sui principali social network.

 

PARTNER

Idea e coordinamento

Associazione Quaratasettezeroquattro – Gorizia

www.quarantasettezeroquattro.it

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

 

Con  il contributo di

Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

LOGO REGIONE FVG

 

 

Stampa

 

 

 

 

Gruppo di Lavoro:

Alessandro Cattunar

Aron Coceancig (ref. per le scuole ungheresi e romene: 328.4423300)

Chiara Perini (ref. per le scuole italiane: 329.6598388)

Paola Tarantelli

 

Partner

–      Provincia di Gorizia

–      ISIG – Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia

–      Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste

–      Associazione Culturale Italoungherese Del Friuli Venezia Giulia “Pier Paolo Vergerio

 

Scuole

–      Istituto Statale di istruzione con lingua d’insegnamento slovena “P. Trubar – S. Gregorcic” di Gorizia

–      Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Brignoli – Einaudi – Marconi” di Gradisca d’Isonzo e Staranzano

–      Csokonai Vitéz Mihály Gimnázium –  Debrecen (H)

–      Ady Endre Líceum Nagyvárad – Oradea (RO)

 

 

In\visible cities – Urban Multimedia Festival

, , , , ,

140711_LOGO

Festival Internazionale della multimedialità urbana

3-7 giugno 2015

Gorizia / Nova Gorica / Miren-Kostanjevica / Trieste

.

www.invisiblecities.eu   //  facebook.com/invisiblecitiesfestival   //   @cietiesinvisible

.

IL PROGETTO

In\Visible Cities è il primo festival internazionale della multimedialità urbana.

Performance e installazioni interattive, spettacoli e App informatiche consentiranno di esplorare e agire sulla città attraverso le arti digitali e multimediali. Workshop e masterclass, presentazioni e incontri metteranno in contatto professionisti e artisti di livello internazionale con il grande pubblico, gli studenti e tutti gli appassionati.

La città è uno spazio vivo, composito, in perenne mutamento. Case, strade, piazze, cortili, edifici industriali, aree verdi compongono un mosaico carico di suggestioni visive, sonore e tattili legate alla fisicità e alla concretezza dei luoghi, ma anche ai gruppi umani che in questi luoghi abitano e agiscono, creando relazioni e contrasti. Città visibili e città invisibili intrattengono un rapporto di compresenza e collaborazione, influenzano i comportamenti degli abitanti tanto quanto l’azione dell’uomo interviene a modificare gli spazi vissuti.

Il festival intende portare alla luce e riflettere sulle dinamiche che legano luoghi e persone attraverso i linguaggi della multimedialità e dell’interattività. Se da un lato l’arte è in grado di agire direttamente sugli spazi fisici, rendendoli elementi attivi, significativi, capaci di raccontare storie e comunicare emozioni, dall’altro le nuove tecnologie offrono la possibilità di esplorare ciò che della città non appare visibile ad occhio nudo: la sua storia, le molteplici vicende delle diverse comunità, i rapporti sociali ed economici, ma anche l’opportunità di immaginare e progettare il futuro.

Il festival, dunque, ha coniato il termine #multimedialitàurbana per riassumere tutti i possibili rapporti tra le città (visibili e invisibili) e i linguaggi artistici e tecnologici capaci di raccontarle.

.

No Title

.

IL PROGRAMMA

  • 5 giorni di festival
  • 4 spin off internazionali
  • 30 artisti internazionali
  • 5 anteprime internazionali
  • 10 live performance
  • 10 installazioni multimediali
  • 10 workshop
  • 10 conferenze
  • 13 partner organizzatori
  • 20 volontari da tutt’Europa
  • Spazio artisti
  • Spazio aziende
  • Tutti gli eventi trasmessi in streaming
  • Tutti gli eventi disponibili sul sito nei mesi successivi al festival

.

No Title

 

.

I PARTNER

Lead partner 

  • Associazione Quarantasettezeroquattro (Gorizia – Italia)

Partner 

  • Puntozero società cooperativa (Udine – Italia)
  • Kulturno izobrazevalno drustvo PiNA (Koper – Slovenia)
  • Association Metamedia (Pula – Croazia)
  • Foundation for partnership and civil society development (Pula – Croazia)
  • 198 Contemporary Arts and Learning (London – Regno Unito)
  • Stichting Oddstream (Nijmegen – Olanda)
  • Udruga Zona (Porec – Croazia)
  • Muzej novejše zgodovine Slovenije (Ljubljana – Slovenia)
  • Associazione Hommelette (Trieste – Italia)
  • Itinerari Arti Visive (Gorizia – Italia)
  • Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (Gorizia – Italia)
  • Obcina Miren-Kostanjevica (Slovenia)

Il progetto è co-finanziato da: Unione Europea – Ceeative Europe – Cooperation Project / Regione Friuli Venezia Giulia / Comune di Gorizia

Print