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WORKSHOP INTERNAZIONALE “FORME VISUALI DEL PASSATO” – II SESSIONE

WORKSHOP INTERNAZIONALE

Forme visuali del passato. Narrare, mappare e visualizzare le memorie del confine italo-sloveno

Gorizia, Ottobre-Dicembre 2010

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PRESENTAZIONE

L’ obiettivo del Workshop è di fornire a un gruppo di studenti italiani e sloveni un’occasione di formazione e professionalizzazione in ambito comunicativo, museale e archivistico ponendo al centro dell’interesse le fonti audiovisive e la storia dell’area transfrontaliera.

Potendo contare sulla collaborazione sinergica di docenti e professionisti afferenti a diversi ambiti disciplinari e di diversa provenienza nazionale, gli studenti saranno messi di fronte alle numerose problematiche che lo studio di un area di confine e delle sue memorie presenta. Si cercherà, innanzitutto, di ragionare sulle “forme visive” che la memoria assume nelle sue diverse declinazioni: memoria pubblica, che si incarna in monumenti, luoghi del ricordo, memoriali; memoria collettiva, radicata nelle diverse comunità; e memoria individuale che elegge a “luoghi della memoria” spazi spesso dimenticati a livello pubblico. Ma la memoria si incarna anche in forme visive virtuali, trasmesse attraverso i diversi media (giornali, cinema, televisione, internet). Una parte del workshop sarà dedicata alla riflessione su queste tematiche, con particolare attenzione alle modalità narrative e alle relazioni sociali che sono alla base di ognuna di queste visualizzazioni. Una seconda fase, più laboratoriale e seminariale,  sarà dedicata all’individuazione delle forme di costruzione visiva del passato. I racconti dei testimoni e la storia narrata dalle fotografie e dalle immagini d’archivio saranno presi come materiali di partenza per una riflessione metodologica e una proposta realizzativa di forme multimediali, archivistiche e museali relative alle “memorie di confine”. Questo tipo di lavoro obbliga a tenere in considerazione problematiche di carattere storiografico ma anche comunicativo, architettonico, urbanistico e di design. Il progetto proposto, grazie alla collaborazione fra l’Associazione Quarantasettezeroquattro e la Visoka sola za dizajn – Accademia del Design di Lubiana, il Corso di Laurea DAMS di Gorizia, lo Studio di produzione Multimediale N!03 di Milano, l’Università di Lubiana e l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione, intende proporre questo tipo di approccio multidisciplinare.

Gli studenti, inoltre, avranno la possibilità di collaborare attivamente alle diverse iniziative previste dal progetto quadro “Strade della memoria” che nei prossimi mesi verrà attuato nel goriziano.

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MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Il corso è organizzato dall’Associazione Quarantasettezeroquattro con il fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e prevede un massimo di 30 iscritti (15 italiani e 15 sloveni).

È possibile partecipare anche a una sola delle sessioni previste.

La quota di partecipazione è di 50 euro per tutte le sessioni o di 30 euro per una sola.

Alla fine del Workshop verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Per iscrizioni compilare il modulo allegato e inviarlo entro l’8 novembre 2010 all’indirizzoinfo@quarantasettezeroquattro.it

Per informazioni:

info@quarantasettezeroquattro.it

tel. Alessandro Cattunar – 338.14.11.435

SCHEDA DI ISCRIZIONE II e III sessione (.doc)

PROGRAMMA II e III sessione (.pdf)

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Organizzato con il contributo di

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I SESSIONE (Conclusa)

Corso di Formazione “Imparare a registrare: memorie, tecnologie, archivi”

Obiettivi:

­       Introduzione alle fonti orali e al loro utilizzo nello studio di un’area di confine;

­       Studio delle metodologie e delle tecniche di registrazione audio-video;

­       Elementi di catalogazione, digitalizzazione e archiviazione delle fonti audiovisive;

­       Riflessioni e discussioni sulle modalità di lavoro da adottare nell’Archivio della Memoria del goriziano.
La sessione è a cura di Alessandro Cattunar (Associazione Quarantasettezeroquattro), Stefania Ficacci (AISO); Piero Cavallari (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi) e Kaja Sirok (Accademia del Design di Lubiana)

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II SESSIONE (9-10 novembre)

Visualizzare la memoria, Agire sulla città


La sessione è a cura di Alessandro Cattunar (Associazione Quarantasettezeroquattro) e Kaja Sirok (Accademia del Design di Lubiana).

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Programma

9 novembre

ore 09:00 – 13:00

Mappare le memorie, mappare la città: le relazioni tra storia, fonti audiovisive e strutture urbane.

Alessandra Marin (Università di Trieste)

ore 14:30 – 19:00

Disegnare nuovi modi per vivere insieme – L’esperienza di Ljubljanatopia

Nina Mrsnik (The mobile workshopgroup – Lubiana)

10 novembre

ore 9:30 – 13:00 (ore 11:30 – 12:00 pausa)

Realizzare un museo della memoria. Multimedialità e interattività.

Paolo Ranieri (Studio N!03 – Milano)

ore 15:00 – 19:00

Laboratorio – Mappare il confine e le sue memorie: Gorizia e Nova Gorica

Paolo Ranieri (Studio N!03 – Milano), Alessandro Cattunar (Associazione Quarantasettezeroquattro), Kaja Sirok (Accademia del Design di Lubiana)

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A seguito della collaborazione dell’Associazione Quarantasettezeroquattro con l’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (ISIG) gli iscritti alla II sessione del Workshop sono invitati a partecipare gratuitamente anche ad alcuni incontri della XVI International Summer School “Building International Cities”

8 novembre (ISIG, via Mazzini 13 – Gorizia)

ore 11:00 – 13:00

Presentation of the XVI International Summer School

Alberto Gasparini (ISIG Director)

Lectio Magistralis

International Relations in the Autonomous Region Friuli Venezia Giulia

Elio De Anna (Regional Minister for International Relations, Autonomous Region Friuli Venezia Giulia)

11 novembre (ISIG, via Mazzini 13 – Gorizia)

ore 09:00 – 13:00

Building international cities: international National Capital cities

Vatican city, Rome

(In corso di definizione)

Highly skilled migrants in Brussels: a case of a globalised Europe

Emanuele Gatti (IUIES Gorizia)

Internationalisation of Jerusalem

Menachem Klein (Bar-Ilan University, Israel)

12 novembre (Sagrestia degli Stucchi – Centro S. Francesco, Cividale)

ore 09:00 – 13:00

The diachronic internationality of small cultural cities

The sociological specificities of small cultural towns in the international relations

Laszlo Boros (University of Budapest, Hungary)

… quos scrupolosius dicere non attineat. Forum Iulii: a Roman municipality in Eastern Venetia.

Sandro Colussa (Gymansium of Cividale)

Cividale as Medieval capital city

Claudio Mattaloni (“Deputazione di Storia Patria per il Friuli” Historical society, Italy)

13 novembre (Town Hall of Gorizia, Piazza del Municipio, 1)

ore 09:00 – 13:00

International conference

How was and how is urban internationality built?

Building a metropolitan city: Trieste – Koper

Alberto Gasparini (ISIG)

The experience of Lille and its metropolitan area

Martine Aubry, (President of Lille Metropolitan Area, France)

İstanbul: an international city bridging past and present

Serpil Güdül (Gazi University, Turkey)

Building international cities: Gorizia-Nova Gorica

Guido Germano Pettarin, Town councillor of Gorizia

Internationalisation of Beirut

Khalil Al-Hayal (Director general of Lebanese Ministry of Interior and Municipalities, Lebanon)

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III SESSIONE (30 novembre – 1 dicembre)

“Le memorie cinematografiche: metodologie e tecniche di ricerca, recupero, catalogazione;  le modalita’ di valorizzazione”

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Obiettivi:

­       Introduzione alla teoria e prassi di analisi e recupero dei materiali cinematografici e video;

­       Studio delle memorie e della materialità del cinema a formato ridotto (cinema locale, familiare, amatoriale);

­       Metodologie e opportunità di ricerca in archivi e attraverso fonti locali;

­       Elementi di catalogazione, digitalizzazione e archiviazione delle fonti audiovisive amatoriali e familiari;

­       Riflessioni e discussioni sulle modalità, le opportunità e le strategie di valorizzazione della memoria familiare  e amatoriale cinematografica.

La sessione è a cura di Mirco Santi (Archivio nazionale del film di famiglia – Associazione Home movies), Alessandro Cattunar (Associazione Quarantasettezeroquattro).

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Programma

30 novembre

ore 09:00 – 13:00

Sessione Teorica: Metodologie di analisi e recupero dei materiali cinematografici e audiovisivi

La materia della memoria: teoria e tecnica della conservazione e del restauro cinematografico

Simone Venturini (Università degli Studi di Udine / La camera ottica – Film and Video Restoration)

Il cinema amatoriale e familiare: i formati ridotti e la memoria.

Mirco Santi (Università degli Studi di Udine / Archivio Nazionale del Film di Famiglia – Associazione Home Movies)

Titolo da definire

Alessandro Bordina (Università degli Studi di Udine / IPPCVA)

Titolo da definire

Silvio Celli (Mediateca Provinciale di Gorizia “Ugo Casiraghi”)

ore 15:00 – 19:00

Sessione pratica

a cura di

Simone Venturini (Università degli Studi di Udine / La camera ottica – Film and Video Restoration)

Gianandrea Sasso (Università degli Studi di Udine)

Mirco Santi (Università degli Studi di Udine / Archivio Nazionale del Film di Famiglia – Associazione Home Movies)

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1 dicembre

ore 09:00 – 13:00

Sessione Teorica: Catalogazione, accesso e valorizzazione

Titolo da definire

Karianne Fiorini (Archivio Nazionale del Film di Famiglia – Associazione Home Movies)

Titolo da definire

Anja Medved (Associazione culturale Kinoatelje)

ore 15:00 – 19:00

Sessione pratica

Visione in sala e discussione di materiali audiovisivi

a cura di: Karianne Fiorini, Mirco Santi, Anja Medved

ARCHIVIO DELLA MEMORIA DEL GORIZIANO. Conservare, catalogare, divulgare

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L’Archivo della memoria è on line.

Visita il sito www.stradedellamemoria.it !

Obiettivi

Il progetto di creazione di un Archivio della memoria del Goriziano intende sopperire all’attuale mancanza di un luogo e di un’istituzione di riferimento per quanto riguarda la raccolta e la conservazione di tutti i documenti – audiovisivi, sonori e cartacei – relativi alla memoria storica locale. L’Archivio vorrebbe configurarsi come un punto di coordinamento in cui far convergere le numerose iniziative volte alla raccolta e allo studio dei racconti di vita, delle testimonianze orali e, più in generale, di tutte le forme di memorialistica riguardanti il territorio goriziano.

In questa prospettiva, l’Archivio dovrebbe essere da un lato un luogo fisico in cui catalogare, digitalizzare e rendere disponibile al pubblico i materiali conservati seguendo criteri archivistici univoci e in linea con gli standard nazionali e internazionali. Dall’altro lato potrebbe configurarsi come un luogo “virtuale” di riflessione scientifica sulle problematiche relative all’analisi e all’utilizzo delle memorie all’interno delle ricerche storiografiche e all’interno delle iniziative di divulgazione più ampia. In questa prospettiva l’archivio vorrebbe da un lato essere una sorta di “garante” di un utilizzo non “partigiano” delle memorie e dall’altro un luogo aperto in cui stimolare la discussione e il confronto e in cui far convergere e interagire realtà diverse col fine di non disperdere energie, idee, materiali.

Attività previste

Le principali dell’Archivio, da svilupparsi in tempi e fasi differenti,  saranno:

proposta di standard comuni per quanto riguarda la registrazione, catalogazione e conservazione dei materiali;

raccolta di materiali relativi alla memoria: interviste audio, videointerviste, racconti di vita, diari, volumi di memorialistica;

catalogazione dei materiali secondo uno standard che verrà definito dopo un confronto con i principali enti nazionali operativi nel settore (Sopraintendenza archivistica, Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, Associazione italiana di storia orale);

digitalizzazione dei documenti sonori e audiovisivi al fine di garantirne la conservazione nel tempo indipendentemente dalla conservazione fisica del supporto originale di registrazione;

–  conservazione dei materiali originali;

creazione di un’aula multimediale per la consultazione dei materiali da parte di singoli ricercatori e di gruppi;

organizzazione di attività volte alla divulgazione dei materiali, rivolgendosi in particolare alle scuole e alle università, proponendo percorsi guidati, attività laboratoriali e giornate di studio.

VOLUME E DVD

Memorie di confine: i racconti di vita tra riflessioni storiche e interventi sul territorio

Luoghi della memoria, archivi, nuovi media e percorsi espositivi

Prospetto riassuntivo

La monografia “Memorie di confine: i racconti di vita tra riflessioni storiche e interventi sul territorio. Luoghi della memoria, archivi, nuovi media e percorsi espositivi” vuole essere un’occasione di proposta e dibattito, una pubblicazione in cui raccogliere le riflessioni degli esperti di diversi settori – storici, archivisti, registi, video artisti, architetti – che hanno contribuito alla realizzazione di diversi progetti relativi alla “memoria del goriziano”.

Il volume vorrebbe essere un luogo in cui formalizzare gli studi e i percorsi che stanno alla base dei progetti proposti, mettendo in luce i molteplici livelli di analisi che devono essere presi in esame nel momento in cui si decide di confrontarsi con i racconti di vita dei testimoni, con i luoghi della memoria pubblica e privata, e con i ricordi – individuali, collettivi, ufficiali – legati a tali luoghi.

Una pubblicazione che analizzi in maniera multisfaccettata il problema della formazione, trasmissione e narrazione delle memorie in una particolare area di confine come quella che comprende Gorizia e Nova Gorica. Una riflessione che, a partire da una solida base storiografica, consenta di esplorare nuove piste di ricerca, basate soprattutto sulle fonti orali, che vedono la collaborazione di ricercatori provenienti da diverse discipline e da diversi contesti nazionali.

Ma il volume non intende proporre solo una riflessione teorica. Vorrebbe anche configurarsi come una sorta di “mappa-catalogo” dei percorsi espositivi e archivistici della memoria nel goriziano. In questo senso sono previsti interventi in cui si discuterà di questioni metodologiche relative alla creazione dell’“Archivio della memoria” e dei suoi possibili sviluppi; questioni tecniche e artistiche riguardanti l’interazione di fonti audiovisive, sonore, e fotografiche al’interno di installazioni multimediali e interattive; proposte e riflessioni sull’analisi urbanistica dei quartieri e i luoghi della città attraverso i racconti di vita.

Al volume potrebbe essere allegato un dvd in cui raccogliere una serie di filmati e contributi esemplificativi che aiutino a comprendere le analisi sviluppate nel volume, oltre a materiali che potrebbero essere utilizzati all’interno di percorsi didattici nelle scuole.

STRADE DELLA MEMORIA. Luoghi, percorsi e narrazioni delle memorie pubbliche e private nel goriziano

Promosso da:

–       Provincia di Gorizia – Assessorati alla pace e alla cultura

–       Associazione Culturale Quarantasettezeroquattro (Gorizia)

–       Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Trieste

–       Center for International Relations and European Studies (CIRES)  – Slovenia

–       Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione (IRSML) – Trieste

Con il sostegno e il contributo di:

–       Provincia di Gorizia – Assessorati alla pace e alla cultura

–       Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

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In collaborazione con:

–       Studio di produzione video e multimediale N03! (Ennezerotre) – Milano

–       Isonzo-Soča (Gorizia)

–       ISIG – Istituto di sociologia internazionale di Gorizia

–       IUIES – International University Institute for European Studies

–       Terra del Fuoco

–       Associazione Kinoatelje (Gorizia)

–       Aiso – Associazione Italiana di Storia Orale (Roma)

–       Visoka šola za dizajn v Ljubljani

–       Icbsa – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Roma)

–       Università di Lubiana


Obiettivi generali

Il progetto qui proposto parte da una necessità: quella di colmare, in un’area ricca di storia come la zona di confine tra Italia e Slovenia, l’assenza di un progetto complessivo finalizzato allo studio e alla divulgazione creativa delle molteplici memorie relative al suo passato. Un progetto di comunicazione di respiro internazionale, un punto di partenza per la valorizzazione della ricchezza storica del territorio che faccia risaltare la complessità degli eventi che lo hanno caratterizzato nel corso del Novecento. Si intende prendere come punto di partenza il periodo a cavallo della creazione del confine italo-jugoslavo, una frontiera che ha segnato profondamente l’area, riconfigurandone gli equilibri etnici, politici, culturali, geografici e urbanistici, ma soprattutto che ha lasciato profondi segni nei ricordi delle popolazioni. A partire da quella data, indietro ed avanti nel tempo, si potranno rintracciare antecedenti e conseguenze storiche della creazione di un confine di cui si discute molto, ma le cui origini e vicende spesso non vengono raccontate né messe in discussione dalle nuove generazioni. L’assenza di una riflessione scientifica globale su queste problematiche provoca, non di rado, la creazione di stereotipi e la scarsa consapevolezza negli abitanti di far parte di una comunità che ha un complesso passato da narrare e da trasmettere. Le memorie sul confine saranno un punto di partenza per la creazione di un programma di attività ampio e articolato, che si stacchi dagli ambiti strettamente accademici per coinvolgere attivamente la popolazione sul territorio italiano e sloveno, offrendo percorsi didattici, museali e di ricerca.

Strade della memoria è un progetto quadro all’interno del quale realizzare una rete di iniziative correlate e coordinate che, sviluppandosi attorno ad un obiettivo comune, si avvalgono delle competenze e della creatività di esperti (soprattutto giovani) afferenti a diverse discipline. L’intento principale è quello di coordinare le numerose ricerche che affrontano il problema delle memorie  relative a quest’area, col fine di creare nuovi luoghi e momenti di divulgazione critica e partecipata. Iniziative tese ad un confronto e dialogo tra diverse generazioni ma, soprattutto, tra diversi punti di vista, al fine di contribuire a creare un processo di dialogo e di riconoscimento reciproco. Ragionare sulla rielaborazione delle memorie – siano esse individuali, collettive o pubbliche – in un’area di frontiera, segnata per lungo tempo da contrapposizioni etniche, politiche ed ideologiche, necessita innanzitutto di un lavoro  basato su una ricerca storiografica approfondita e della sinergia di diversi approcci e metodologie scientifiche. Riflettere sulla memoria inoltre vuol dire prendere in considerazione una serie di problemi che non sono unicamente storiografici, ma anche sociologici, culturali, geografici, urbanistici e psicologici. Infine, il progetto intende ideare nuove forme di divulgazione, studiando strategie comunicative adatte alla complessità degli argomenti trattati, ma che risultino anche accattivanti e stimolanti per un pubblico ampio e variegato.

Gli ambiti di interesse della ricerca spaziano dunque dallo studio della società a quello dei luoghi e degli spazi urbani. Le fonti di questo lavoro saranno plurime e caratterizzate dalla ricerca di integrazione delle informazioni tra archivi pubblici e memorie private.

Il rischio, in una società come quella contemporanea in cui i media si configurano spesso come l’unica finestra aperta sul mondo e sul passato, è sempre più quello di perdere la trasmissione umana della memoria tra le generazioni, a favore di un’accettazione passiva degli eventi, in linea con la memoria pubblica ufficiale. I progetti qui proposti, invece, intendono mettere i media al centro di un itinerario coerente in cui far interagire i luoghi della memoria pubblica con quelli dei ricordi privati, i simboli delle identità nazionali con le narrazioni degli individui da cui traspaiono appartenenze complesse. Uno degli scopi principali del progetto, infatti, è quello di promuovere una cittadinanza critica e attiva, creando una percezione di sé e degli altri che sia fondata sui legami storici e identitari con il territorio.

Inoltre, prevedendo una progettualità di ampio respiro e lunga durata, si ipotizza di allargare le iniziative innanzitutto al territorio sloveno ma anche, in tappe successive, al territorio della provincia di Trieste.

La rete di collaboratori

Le iniziative che rientrano nel progetto quadro andranno a creare una vera e propria rete, un network che prevede la collaborazione di molteplici istituzioni, professionisti e studiosi di diversa provenienza. Verranno coinvolti attivamente e a diversi livelli enti di ricerca, istituti universitari, associazioni culturali, studi di comunicazione locali, nazionali e internazionali. Verrà inoltre costituito un comitato scientifico che proponga una metodologia di lavoro comune e condivisa, che coordini tutte le iniziative e proponga percorsi integrati fra le varie proposte al fine di garantire una progettualità di lungo periodo evitando la dispersione delle risorse intellettuali ed economiche.

Tutte le iniziative interagiranno l’una con l’altra, mettendo in comune idee, lavoro, spazi e utenti al fine di creare un unico (ma non univoco) percorso attraverso le memorie e i luoghi.

I progetti

ARCHIVIO DELLA MEMORIA DEL GORIZIANO

Sulla base di quanto sopra descritto, il progetto si propone, innanzitutto, di dare forma ad un Archivio della memoria della città di Gorizia, sviluppando in particolare la conoscenza di quelle che sono le “storie” che hanno caratterizzato la crescita e la trasformazione, lungo il Novecento, della città fisica e della città sociale. Un archivio che non solo intende preservare e conoscere le identità plurime che in questi spazi si sono intrecciate, ma che potrà essere considerato un imprescindibile strumento per orientare progetti e azioni di sviluppo e trasformazione per il futuro.

L’ Archivio della memoria dovrà essere uno spazio di ricerca e di conservazione dei materiali, ma anche uno spazio fisico per la loro elaborazione in progetti di comunicazione, valorizzazione culturale, scambio con i cittadini e coloro che alla storia della città sono interessati. In questo senso, rappresenterà il centro della rete di progetti qui descritti e di quelli che in futuro potrebbero unirsi ad essi, punto di coordinamento e di riferimento.

L’archivio, sarà anche il luogo in cui verranno conservati, catalogati, digitalizzati e resi disponibili al pubblico materiali memorialistici di varia natura raccolti presso  “giacimenti di memoria” pubblici e privati (riproduzioni di documentazione conservata negli archivi, progetti e fotografie d’epoca, videointerviste, audio interviste, diari). In queste operazioni verranno seguiti criteri archivistici univoci e in linea con gli standard nazionali e internazionali.

La sede dell’Archivio della Memoria potrà diventare anche un centro di divulgazione, operando, in collaborazione con le altre istituzioni culturali locali, nella realizzazione di attività temporanee o permanenti (mostre, allestimenti, itinerari, ecc.) dedicate ai temi di ricerca di cui l’Archivio si interessa.

Infine, si configurerà come un luogo di riflessione scientifica sulle problematiche relative all’analisi e all’utilizzo delle memorie all’interno delle ricerche storiografiche e all’interno delle iniziative di divulgazione più ampia. In questa prospettiva, l’archivio vorrebbe da un lato essere una sorta di “garante” di un utilizzo non “partigiano” delle memorie, e dall’altro un luogo aperto in cui stimolare la discussione e il confronto e in cui far convergere e interagire realtà diverse col fine di non disperdere energie, idee, materiali. Da un punto di vista operativo si ipotizzano collaborazioni con l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, con l’ISIG (Istituto di sociologia internazionale di Gorizia) e con lo IUIES- International University Institute for European Studies che permetteranno di attivare corsi di formazione professionale per gli archivisti, attivare borse di studio dedicate e concordare tesi di dottorato sull’argomento (PhD in Trasborder Policies for the Daily Life).

TOPOGRAFIA DELLA MEMORIA – MUSEO DIFFUSO DELLA CITTÀ

Percorsi multimediali e interattivi tra i luoghi della memoria e la memoria dei luoghi

Il progetto vuole valorizzare e promuovere una riflessione sulla storia del goriziano dal fascismo alla nascita della frontiera – periodo essenziale nella ridefinizione identitaria della popolazione goriziana – attraverso la creazione di un Museo diffuso a cielo aperto che leghi in un percorso interattivo e multimediale (attraverso l’uso di tecnologie innovative) luoghi della città significativi non solo per la “storia ufficiale” ma anche per quella privata dei cittadini. A partire dai racconti di vita di testimoni italiani e sloveni, verranno selezionati e “riattivati” una serie di luoghi sensibili della città sotto il profilo della memoria pubblica e privata. Si creerà così una nuova “mappa” storica ed emotiva del territorio. La realizzazione del progetto favorirà il recupero della memoria locale, la valorizzazione della specificità storica dei luoghi della città, spesso dimenticati o nascosti. Inoltre, l’utilizzo di nuove tecnologie e l’ideazione di forme espositive che coinvolgano attivamente l’utente mettendolo in gioco in prima persona.

DALLA “CITTÀ DI VILLAGGI” ALLA “CITTÀ DI CITTÀ”

Memoria, identità e futuro di un territorio urbano ricomposto

La città di Gorizia, lungo il Novecento e in particolare dal secondo dopoguerra, è cresciuta per parti, sviluppando una sua caratteristica peculiare, ben riconosciuta dal vigente Piano regolatore urbanistico: quella di essere una “città di villaggi”. Una sommatoria, quindi, di luoghi (e di persone) spesso connotati da spazi, storie, esperienze diverse, che nel loro complesso creano la specificità e la peculiarità di Gorizia, il suo essere – per alcuni versi in modo esplicito, per altri potenzialmente – una città aperta e plurale.

Per affrontare quella che è oggi la sfida della costruzione di un dialogo fertile e di strumenti e azioni di trasformazione condivisi con le città che a Gorizia si relazionano (Nova Gorica e Sempeter Vrtojba) è certamente necessario fare tesoro di quelle che sono le esperienze di costruzione di un insieme urbano organico già presenti a Gorizia, facendo della memoria e dell’identità della città uno strumento di progetto per il futuro.

Solo conoscendo come si è costruita e che cosa è oggi la “città di villaggi” si potrà costruire nel modo migliore la “città di città” del futuro.

Il progetto si propone quindi di portare alla luce questa memoria, che spesso non si è depositata in documenti ed archivi ufficiali, ma è oggi ricostruibile attraverso percorsi di sensibilizzazione e attivazione delle comunità locali. L’approccio scelto a questo tema potenzialmente molto ampio è quello della individuazione delle storie delle diverse parti di città “periferiche” rispetto al centro storico cittadino, connotate dalla presenza spesso di comunità locali vivaci e fortemente interessate alla propria identità. Luoghi come Straccis, San Rocco, Lucinico, Campagnuzza e Sant’Anna verranno letti dalla ricerca non come periferie di un centro, ma a loro volta come centralità urbane, in questa immagine di città multipolare. Luoghi caratterizzati da vicende originali e connotanti, che daranno ad ognuna di queste “città nella città” un ruolo nella costruzione dell’immagine e della storia plurale di Gorizia: per Straccis sarà centrale il tema del rapporto città-lavoro, per Lucinico il suo ruolo di porta della città verso il Friuli, per Campagnuzza e Sant’Anna il loro essere grandi parti urbane cresciute per iniziativa pubblica, accogliendo abitanti giunti da altri luoghi, ecc.

Il progetto si svolgerà per fasi: individuazione dei soggetti da interpellare/coinvolgere (istituzionali e privati), consultazione e interpretazione di documenti di vario genere, raccolta di testimonianze orali e interviste, costruzione di una mappatura e di una banca dati ordinata delle testimonianze che confluiranno nell’“Archivio della memoria”, restituzione e divulgazione dei risultati in pubblicazioni a stampa, documentari video, supporti multimediali, ecc.

MEMOBUS TRANSFRONTALIERO

Viaggiare per non dimenticare

Il MEMOBUS, partendo dalle esperienze sviluppate a Torino e in Trentino, si rivolge innanzitutto ai giovani, proponendosi come un laboratorio mobile di educazione alla Storia e alle molteplici memorie dell’area di confine. Assumendo come punto di partenza fisico e ideale l’Archivio della memoria, una corriera appositamente predisposta unirà in un unico percorso diversi luoghi: quelli pubblici, simboli della memoria istituzionalizzata, e quelli legati alle esperienze dirette della popolazione.

Il  viaggio sarà un’occasione per confrontarsi, oltre che con i luoghi della memoria, anche con le memorie dei luoghi che emergeranno dai racconti di vita di alcuni testimoni, presenti lungo tutto il percorso.

In questo modo, i ragazzi avranno l’opportunità di scoprire la pluralità dei processi storici legati a questo territorio, provando a superare la paura della complessità, della diversità, del silenzio e del dolore, che troppo spesso ha portato a strumentalizzazioni, omertà, ingiustizie e violenze.

I visitatori non si troveranno di fronte a concetti e teorie astratte, ma verranno stimolati attraverso l’interazione diretta dei fatti con gli spazi e le emozioni. Così, dai percorsi fisici ed emotivi, potranno emergere curiosità, interessi e passioni che permetteranno di comprendere meglio il passato per vedere il presente (ma soprattutto il futuro) con nuovi sguardi.  Per le nuove generazioni sarà un’occasione unica per vivere un’esperienza formativa finalizzata alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole all’interno della nuova Europa in costruzione.

PUBBLICAZIONI

Luoghi della memoria, archivi, nuovi media e percorsi espositivi

L’Archivio della memoria promuoverà la realizzazione di pubblicazioni (cartacee e multimediali) che si configureranno come occasioni di riflessione, proposta e dibattito, raccogliendo le riflessioni di esperti di diversi settori – storici, archivisti, registi, video artisti e architetti.

In una prima fase, si intende pubblicare due monografie (con eventuale allegato in dvd): la prima sarà intitolata “Memorie di confine: i racconti di vita tra riflessioni storiche e interventi sul territorio”, mentre la seconda farà diretto riferimento alla prima parte del progetto “Dalla ‘città di villaggi’ alla ‘città di città’”. Questi volumi, realizzabili in formati agili e a costi accessibili, restituiranno i materiali, il metodo di lavoro e un confronto con altre esperienze a livello nazionale e internazionale, e costituiranno i primi due numeri di una collana di pubblicazioni dell’Archivio della memoria dedicate a differenti aspetti della storia del Novecento. Un punto di riferimento per questa operazione saranno le esperienze delle Case della città, dei Musei della città o degli Urban center, sia in Italia che all’estero.

ATTIVITA’ DIDATTICHE

Riflessione, contestualizzazione, impegno

All’interno di tutti i progetti proposti, s’intende sviluppare un attento piano di attività didattiche rivolte sia a un pubblico generico sia agli studenti e alle classi delle scuole medie e superiori. In particolare si ipotizza un percorso didattico comune alle diverse iniziative che, partendo da una contestualizzazione storica e da una serie di riflessioni metodologiche, porti a una messa in gioco in prima persona da parte dell’utente. Lo scopo è di promuovere un approccio attivo e partecipato alle questioni trattate, una riflessione su se stessi, sulla propria storia familiare che diventi uno stimolo all’azione nella contemporaneità.

Inoltre, si intende progettare, in occasione di alcune importanti ricorrenze (25 aprile, 27 gennaio, 10 febbraio) una serie di iniziative divulgative e di riflessione (convegni, seminari, proiezioni, dibattiti) che coinvolgano un’ampia fascia di pubblico. Tali iniziative prenderanno il via proprio dai luoghi dell’Archivio e del Museo diffuso utilizzandoli come spunto di riflessione, punto di partenza per creare un dialogo tra studiosi e popolazione.

Le iniziative qui proposte potranno essere il centro di una serie di incontri formativi (rivolti alle scuole, ai professionisti e a tutti gli interessati) centrati sui racconti di vita, sulle modalità della ricerca di storia orale e sulle tecniche di realizzazione delle videointerviste.

Infine, si conta di attivare forme di collaborazione e interazione con il Dottorato di ricerca in Trasborder Policies for the Daily Life e con la Summer School dello IUIES – International University Institute for European Studies, consentendo il coinvolgimento di un ampio numero di studenti e docenti provenienti da diverse Università internazionali.

WORKSHOP INTERNAZIONALE

Forme visuali del passato. Narrare, mappare e visualizzare le memorie del confine italo-sloveno

L’ obiettivo del progetto è di fornire a un gruppo di studenti universitari italiani e sloveni un’occasione di formazione e professionalizzazione in ambito comunicativo, museale e archivistico ponendo al centro dell’interesse la storia dell’area transfrontaliera. Nello specifico, s’intende organizzare un workshop internazionale e una serie di seminari che facciano interagire diversi approcci e discipline: storia, visual arts, archivistica e architettura.

Potendo contare sulla collaborazione sinergica di docenti e professionisti afferenti a diversi ambiti disciplinari e di diversa provenienza nazionale, gli studenti saranno messi di fronte alle numerose problematiche che lo studio di un area di confine e delle sue memorie presenta. Si cercherà, innanzitutto, di ragionare sulle “forme visive” che la memoria assume nelle sue diverse declinazioni: memoria pubblica, che si incarna in monumenti, luoghi del ricordo, memoriali; la memoria collettiva, radicata nelle diverse comunità; e la memoria individuale che elegge a “luoghi della memoria” spazi spesso dimenticati a livello pubblico. Ma la memoria si incarna anche in forme visive virtuali, trasmesse attraverso i diversi media (giornali, cinema, televisione, internet). Una prima parte del workshop sarà dedicata alla riflessione su queste tematiche, con particolare attenzione alle modalità narrative e alle relazioni sociali che sono alla base di ognuna di queste visualizzazioni. Una seconda fase, più laboratoriale e seminariale,  sarà dedicata all’individuazione di nuove forme di costruzione visiva del passato. I racconti dei testimoni e la storia narrata dalle fotografie e dalle immagini d’archivio saranno presi come materiali di partenza per una riflessione metodologica e una proposta realizzativa di forme multimediali, archivistiche e museali relative alle “memorie di confine”. Questo tipo di lavoro obbliga a tenere in considerazione problematiche di carattere storiografico ma anche comunicativo, architettonico, urbanistico e di design.

Gli studenti avranno la possibilità di collaborare alla realizzazione di materiale visuale (documentari, mappe digitali) e multimediale  adatto all’’insegnamento nelle scuole sui temi affrontati. Inoltre potranno partecipare attivamente alle diverse iniziative previste dal progetti “Archivio della memoria” e “Topografia della memoria – Museo diffuso della città”.