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TOPOGRAFIE DELLA MEMORIA – MUSEO DIFFUSO DELL’AREA DI CONFINE

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Un percorso multimediale e interattivo tra i luoghi della memoria e le memorie dei luoghi.

Accedi al museo diffuso direttamente da casa seguendo questo link

www.topografiedellamemoria.it

“Topografie della memoria – Museo diffuso dell’area di confine” si configura come il primo esempio, in Italia, di  museo transfrontaliero a cielo aperto, un percorso interattivo e multimediale che collega luoghi significativi non solo per la storia ufficiale ma anche per quella individuale dei cittadini di Gorizia e Nova Gorica.

 

Il nucleo centrale dell’iniziativa è la raccolta delle testimonianze orali, delle storie di vita dei cittadini che hanno vissuto nell’area di confine nella prima metà del Novecento. A partire dai racconti di vita sono stati selezionati e “riattivati” una serie di luoghi sensibili sotto il profilo della memoria pubblica e privata.

Si è creata così una nuova “mappa” storica ed emotiva del territorio: una topografia della memoria dell’area di confine. Il visitatore può percorrere un itinerario composto da 10 tappe (6 a Gorizia e 4 a Nova Gorica) in cui sono stati collocati dei totem in ferro battuto che propongono diverse modalità di fruizione.

I TOTEM INTERATTIVI

All’interno del percorso proposto, ogni tappa diventa uno spazio da scoprire e approfondire.  I totem offrono, a un primo livello di fruizione, una “didascalia” trilingue (in italiano, sloveno ed inglese) che lascia emergere la stratificazione di memorie ed eventi che hanno caratterizzato ogni singolo luogo nella storia del Novecento.

Le installazioni invitano poi il visitatore ad osservare lo spazio che lo circonda attraverso dei veri e propri punti di vista che indirizzano lo sguardo verso prospettive insolite. L’intento è quello di stimolare una visione, attiva e curiosa, a 360 gradi.

Attraverso un qualsiasi dispositivo connesso a

internet (tablet, smartphone, pc) è possibile inoltre fotografare un codice QR che consente l’accesso immediato a una serie di contenuti multimediali e audiovisivi:  l’interazione tra interviste, filmati di famiglia e fotografie permette di cogliere le molteplici memorie e ricordi immergendosi nelle “vite degli altri”. Si possono così osservare gli spazi come sono oggi e al contempo ascoltare i racconti dei testimoni, lasciandosi guidare dalle percezioni di coloro che hanno vissuto nel passato.

I contenuti multimediali sono fruibili direttamente in ognuna delle dieci tappe anche connettendosi all’indirizzo confine.todm.it e digitando il numero della stazione in cui ci si trova, oppure da casa all’indirizzo www.topografiedellamemoria.it.

La storia “incarnata” nella voce e nei corpi dei testimoni garantisce una capacità di coinvolgimento emotivo importante per la trasmissione della conoscenza storica. Le storie raccontate dialogano con la storia ufficiale che, in alcuni casi, lascia tracce indelebili nel territorio mentre in altri non si conserva all’interno degli spazi ma solo nelle memorie delle persone e delle comunità. Il progetto intende quindi favorire il recupero della memoria locale e la valorizzazione della specificità storica dei luoghi della città spesso dimenticati o nascosti.

LE VISITE GUIDATE

Le modalità di fruizione offerte dal museo e la varietà dei contenuti proposti rendono “Topografie della memoria” uno strumento didattico ed educativo particolarmente originale.

In queste visite guidate i partecipanti ricopriranno un ruolo attivo, “agendo” direttamente con i propri smartphone e tablet: potranno visualizzare filmati e linee del tempo interattive, ascoltare le voci dei testimoni e contribuire allo sviluppo del museo stesso lasciando dei post-it virtuali con i propri ricordi.

La visita virtuale si accompagnerà all’esplorazione fisica del territorio cittadino e al confronto/dialogo con le guide e i docenti. L’intento è quello di fare un viaggio comunitario attraverso i luoghi, le testimonianze e le immagini che caratterizzarono l’area di confine nella prima metà del Novecento.

Un percorso che consentirà agli studenti di comprendere alcuni dei complessi eventi che segnarono queste terre in un periodo che va dalla fine della Prima guerra mondiale fino alla firma dei Trattati di pace di Parigi (1947). Un percorso che si focalizzerà, oltre che sui fatti, anche sui sentimenti delle persone, sulle speranze e le paure, sui rapporti tra le diverse comunità e sui segni che la storia ha lasciato nella città odierna.

Sono previste visite guidate da una giornata e da mezza giornata.

La durata e le tappe potranno essere concordati col fine di adattarli ai programmi di studio.

Per costi, info e prenotazioni: segreteria@quarantasettezeroquattro.it

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LE TAPPE


Visualizza Topografie della memoria – Museo diffuso dell’area di confine in una mappa di dimensioni maggiori

1. Parco della Rimembranza (ITA)

2. Trgovski Dom – Giardini Pubblici (ITA)

3. Via Roma (ITA)

4. PIazza Vittoria (ITA)

5. Valico di Casa Rossa – Rožna Dolina (SLO)

6. Valico del Rafut (ITA)

7. Kostanjeviška Cesta – Valico del Rafut (SLO)

8. Piazzale della Transalpina (ITA)

9. Trg Evrope (SLO)

10. Bevkov Trg (SLO)

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IMMAGINI

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INFO E CONTATTI

Associazione Quarantasettezeroquattro

Corso Italia 182 – 34170 Gorizia

tel. +39.338.1411435

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

www.quarantasettezeroquattro.it

www.topografiedellamemoria.it

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Un progetto di

Associazione Culturale Quarantasettezeroquattro (Gorizia)

In collaborazione con

Muzej Novejše zgodovine Slovenije

Con il supporto del programma Europe for Citizens

Unione Europea

Con il finanziamento di

Regione Friuli Venezia Giulia

Provincia di Gorizia

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

Partners

Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione (IRSML) – Trieste

Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia

Università di Trieste – Dipartimento di ingegneria e architettura

Università di Lubiana – Dipartimento di Storia

Associazione Isonzo-Soča (Gorizia)

ISIG – Istituto di sociologia internazionale di Gorizia

Associazione Palazzo del Cinema – Mediateca provinciale di Gorizia

Aiso – Associazione Italiana di Storia Orale (Roma)

Icbsa – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Roma)

GIORNATA INTERNAZIONALE DI STUDI

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STRADE DELLA MEMORIA

Storie di confine tra sguardi incrociati e interventi sul territorio

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Venerdì 11 gennaio 2013

Sala Della Torre

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

Via Carducci, 2 – Gorizia

La Giornata internazionale di studi rappresenta una delle tappe conclusive di Strade della memoria, un progetto articolato in diverse iniziative – tra cui Archivio della memoria. Storie di vita e di luoghi e Topografie della memoria. Museo diffuso dell’area di confine – che hanno posto al centro dell’attenzione la pluralità degli eventi e dei percorsi di vita, individuali e collettivi, nell’area di frontiera nel corso del Novecento.

La Giornata di studi – che prevede la partecipazione di studiosi e professionisti di provenienza geografica e disciplinare diversa – si configura come un’ulteriore occasione di confronto e discussione non solo su temi di carattere storiografico, ma anche sulla possibilità di intervenire concretamente e criticamente sul territorio.

Nella prima parte si affronterà il problema della formazione, trasmissione e narrazione delle memorie – individuali, pubbliche e collettive – nell’area confinaria compresa tra Gorizia e Nova Gorica. In particolare, si cercherà di ragionare sulla validità di alcune categorie interpretative che appaiono determinanti soprattutto in relazione agli avvenimenti che caratterizzarono gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale e l’immediato dopoguerra: memoria individuale / memoria pubblica; memorie orali / luoghi della memoria; identità nazionali / identificazioni locali; rivendicazioni di purezza / ibridismo. Particolare attenzione sarà rivolta al contributo scientifico che la storia orale può offrire in quest’ambito di ricerca.

Nella seconda parte della giornata, si proporrà una serie di sguardi trasversali sul tema delle memorie di confine: storici, oralisti, urbanisti, sociologi e archivisti proveranno a ragionare su alcune delle principali questioni metodologiche e interpretative che “il confine” pone al loro lavoro. Si cercherà di porre l’accento sull’importanza del dialogo tra diverse soggettività; sulle difficoltà legate all’utilizzo di differenti linguaggi; sui complessi rapporti tra esperienze di vita individuali e trasformazioni del territorio; sulle modalità attraverso cui comunicare i percorsi biografici che emergono dalle fonti orali e da quelle visive (fotografie, film di famiglia in primis); sui problemi relativi alla conservazione e trasmissione della memoria.

 

PROGRAMMA

 

Premesse (9.30 – 11.00)

STORIE E MEMORIE

discussant: Alessandro Cattunar

 

Memorie, guerre, traumi. Una proposta di analisi dei racconti di vita dei testimoni.

Gabriella Gribaudi (Università di Napoli Federico II; Presidente AISO)

L’area di frontiera italo-jugoslava tra 1923-1955. Uno sguardo d’insieme.

Anna Maria Vinci (Università degli Studi di Trieste)

Ricordi sul confine. Invenzione della tradizione e dinamiche della memoria lungo la frontiera.

Marta Verginella (Università di Lubiana)

 

I Sessione (11.30 – 13.00)

CONFINI, RICORDI, IDENTITÀ – PERCORSI DI RICERCA SULL’ISONTINO

discussant: Marta Verginella

 

Narrare le violenze, ricordare il trauma. Le differenze nella costruzione del passato sul confine italo-sloveno.

Kaja Širok (Museo Nazionale di Storia Contemporanea di Lubiana)

La volontà del ricordo: le trasformazioni della memoria femminile e maschile della Resistenza al confine orientale.

Anna Di Gianantonio (Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione – Trieste)

L’alto-isontino tra storia e memoria.

Marko Klavora (Università del Litorale – Koper, Capodistria)

 

dibattito

 

Pausa pranzo (13.00-14.00)

 

II Sessione (15.00 – 16.30)

CONSERVARE E RACCONTARE LE MEMORIE: ARCHIVI E MUSEI

discussant: Gabriella Gribaudi

 

Videointerviste. Voci, sguardi, soggettività tra questioni tecniche e problemi etici.

Giovanni Contini (Soprintendenza Archivistica per la Toscana)

Le vite degli altri. Fonti orali e audiovisive tra archivio della memoria e museo diffuso.

Alessandro Cattunar (Istituto Italiano di Scienze Umane / Associazione Quarantasettezeroquattro)

Il Museo di Caporetto tra storia e memoria: proposte e problemi.

Željko Cimprič (Museo di Caporetto)

 

Pausa caffè

 

III sessione (16.45 – 18.15)

IL CONFINE DEGLI ALTRI. UN INCROCIO DI SGUARDI E PROSPETTIVE

discussant: Anna Maria Vinci

 

Le memorie nelle città: percorsi tra storia e urbanistica.

Alessandra Marin (Università degli Studi di Trieste)

Mind the gap! Trappole e opportunità tra economia e storia delle transizioni.

Giulio Mellinato (Università di Milano Bicocca)

I futuri dei luoghi della memoria. Prospettive confinarie tra memoria e quotidianità.

Laura Richelli (Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia)

Film di famiglia. Il formato ridotto fra ricordo e memoria, autorappresentazione e mappatura emozionale.

Mirco Santi (Università degli Studi di Udine – DAMS di Gorizia)

 

Dibattito

LE VITE DEGLI ALTRI – RASSEGNA STAMPA

IL MESSAGGERO VENETO

 

04 aprile 2012 — pagina 21   sezione: Nazionale, Gorizia e Pordenone

Come la cultura di confine si racconta

UNIVERSITA’ LINGUE UDINE “Le vite degli altri – voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” è una mostra multimediale allestita presso i Musei Provinciali Borgo Castello a Gorizia e visitabile fino al 15 aprile 2012. L’associazione culturale Quarantasettezeroquattro, e collaboratori, ha saputo confezionare un percorso interattivo in un totale di quattro stanze. In queste sono fissati i confini dello spazio fisico e sono contenute le testimonianze del territorio goriziano in una schiera di voci, suoni e immagini che via via si amplificano con il dilatarsi del tempo, inteso come periodo storico – in particolare la prima metà del Novecento – e come secondi, minuti e ore da dedicare alle poche, ma coinvolgenti, installazioni. Il bisogno del dialogo tra ieri ed oggi salta all’occhio con l’handicap culturale che affligge parte della popolazione locale. È necessario vederci chiaro, curare la nostra inconsapevolezza: ciò è possibile proiettando il fascio di luce di una torcia su uno schermo e cancellando i colori di una fotografia per fare emergere il bianco e nero di altri tempi, ma dello stesso luogo. Se meno intraprendenti, non mancano le sedie per godere dei fotogrammi di cineamatori che nelle pellicole hanno raccolto i frammenti del loro quotidiano, o le cuffie con cui ascoltare le confessioni dei contrabbandieri, replicando l’intimità del rito liturgico. Un muro di post-it dei visitatori attende, al ritorno, se qualche memoria è venuta a galla. Non va deluso. Elena Buzzinelli

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IL PICCOLO

15 aprile 2012 — pagina 72

Le vite degli altri ultima visita guidata Oggi alle 16 presso i Musei provinciali di Borgo Castello si terrà l’ultima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi delle memorie e memorie dei luoghi, a cura dell’associazione 4704. Il curatore Alessandro Cattunar accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono la rassegna. Sia la visita guidata che la mostra sono gratuite.

08 aprile 2012 — pagina 54

 Pasquetta nel segno dell’arte con i Musei provinciali

Sarà inoltre visitabile (fino al 15 aprile) la mostra “Le vite degli altri”, che sta richiamando un folto pubblico di visitatori per l’interesse del tema affrontato e le modalità innovative di allestimento. Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca storica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte. L’intento è quello di creare un dialogo tra diverse generazioni riguardo alla complessa storia e alle molteplici memorie che hanno caratterizzato l’area di confine tra Italia e Slovenia nel corso del Novecento. La mostra intende riflettere sulla pluralità di modi con cui la memoria si rende visibile e ascoltabile da parte di coloro che vivono quotidianamente gli spazi urbani. Le voci dei testimoni e gli sguardi che le cineprese amatoriali e le macchine fotografiche hanno posto sui luoghi della città vanno infatti ad intrecciarsi in un complesso tessuto di relazioni in cui a risultare fondamentali sono le differenti esperienze, percezioni, desideri dei singoli abitanti e dei molteplici gruppi che popolano quest’area di frontiera.

31 marzo 2012 — pagina 40

L’altro sguardo con Kinoatelje. Oggi alle 17 ai Musei provinciali di Borgo Castello. Kinoatelje organizza l’evento “L’altro sguardo” nell’ambito della mostra “Le vite degli altri”. In programma la proiezione di due film e un incontro sul cinema del passato e del futuro

31 marzo 2012 —  pagina 40

A Gorizia il Pianista Fuoriposto

È previsto per quest’oggi il raid goriziano del Pianista Fuoriposto, che suonerà alle 10 sul piazzale della Transalpina, a cavallo della linea confinaria, alle 15 sul piazzale Seghizzi di Borgo Castello e dalle 17 ai Giardini pubblici di corso Verdi. Il Pianista Fuoriposto, al secolo Paolo Zanarella, abita nei pressi di Padova, e si diverte a suonare ininterrottamente un piano a coda trasportato su un furgone e scaricato nei posti più impensati: possono essere un barcone sul Canal Grande a Venezia o sui residui di una frana sulle Dolomiti, sul ponte di Bassano o sul Prato della Valle di Padova, sulla piazza del Duomo di Orvieto come sulla spiaggia gelata di una Jesolo invernale. La sua presenza a Gorizia è promossa dalla neonata associazione “Porte Aperte per un Pianista Fuoriposto”. I luoghi d’esibizione non sono scelti a caso. La Transalpina rappresenta un discrimine ma anche un incontro di civiltà. Al piazzale del castello si vuole rendere omaggio alla grande mostra multimediale “Le vite degli altri”. Ai Giardini di corso Verdi l’incontro col passeggio del sabato sera.

30 marzo 2012 — pagina 46 

Kinoatelje, anima del cinema goriziano tra memoria e futuro

Il cinema ritrovato e quello perduto. Quello goriziano ovviamente. Tale il tema del convegno “L’altro sguardo” che si terrà domani alle 17 nelle sale dei Musei provinciali di Borgo Castello nell’ambito dell’imponente mostra multimediale “Le vite degli altri”. La mostra, che è frutto di un lungo pluriennale lavoro di ricerca in archivi fotografici e cinematografici e nella memoria personale, si articola in otto installazioni interattive, predisposta ciascuna da associazioni e gruppi di lavoro diversi. Gruppi di lavoro di volta in volta chiamati ad illustrare il loro operato. Domani pomeriggio è di turno il Kinoatelje, che dopo aver svolto per anni opera di diffusione del cinema di qualità e di ricerca storica sul cinema a Gorizia (quali le indagini su Nora Gregor, Elio Vittorini, Bruno Schulz, il cinema di confine) oggi si dedica prevalentemente alla produzione di opere rigorosamente a cavallo delle culture del territorio, e firmate dalle registe Nadja Veluscek e Anja Medved, e alla conservazione di materiali cinematografici reperiti sul territorio: in questo caso il Kinoatelje è luogo d’archivio e di restauro del Fondo Simonelli, di quello Ballaben e del multiforme patrimonio residuo dei cineamatori del Cine Club Gorizia. L’incontro di domani intende dar conto di entrambe le attività del Kinoatelje. Avrà luogo la proiezione di due film di Anja Medved, “Corsia dei ricordi” (2010, 13’) e “Sguardi attraverso la cortina di ferro (2010, 22’). Martina Humar, in qualità di curatrice delle raccolte cinematografiche, illustrerà la dotazione dei fondi Simonelli e Ballaben, custoditi dall’associazione. Martina Pizzamiglio parlerà della pubblicazione digitale da lei curata “Il Cine Club Gorizia 1953-1963” e ne presenterà significativi spezzoni. Moderatore Ales Doktoric, presidente del Kinoatelje. Al convegno seguirà una visita guidata della mostra “Le vite degli altri, voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, curata da Alessandro Cattunar e dall’Associazione Quarantasettezeroquattro. L’ingresso a convegno e mostra è libero. La mostra resta comunque visitabile sino al 15 aprile, dalle ore 9 alle 19 dal martedì alla domenica. Sandro Scandolara

30 marzo 2012 — pagina 28

È previsto per domani il raid cittadino del Pianista Fuoriposto. Praticamente per tutta la giornata. A partire dalle 10 del mattino sul piazzale della Transalpina, a cavallo della linea confinaria. Alle 15 sul piazzale Seghizzi di Borgo Castello. Dalle 17 ai Giardini pubblici di corso Verdi. Ma chi è il Pianista Fuoriposto? Di suo si chiama Paolo Zanarella, abita a Campo San Martino, nei pressi di Padova, e si diverte a suonare ininterrottamente un piano a coda trasportato su un furgone e scaricato nei posti più impensati: posson essere un barcone sul Canal Grande a Venezia o sui residui di una frana sulle Dolomiti, sul ponte di Bassano o sul Prato della Valle di Padova, sulla piazza del Duomo di Orvieto come sulla spiaggia gelata di una Jesolo invernale. Domani avrebbe dovuto esser Trieste, piazza Grande e le Rive, ma il Comune gli ha imposto un rigido quanto incomprensibile divieto. E allora Gorizia. Ci dice il Pianista Fuoriposto: «Evito i teatri perché la gente non va più a teatro ed allora vado io dove c’è la gente, le porto la musica». Arriva con un furgone contenente un piano a coda del peso di quattro quintali. In quattro minuti riesce a scaricarlo con un carrello progettato e costruito da sé, idoneo a non scordare lo strumento. E poi si mette a suonare musica leggera di sua composizione e può andare avanti per ore, senza pause, giornate intere. O almeno sinché non arrivano i vigili che gli imputano l’occupazione di suolo pubblico. Ma il piano a coda ha le ruote, può spostarsi e l’incriminazione cade. Così come cadono le multe Siae: tutte le musiche sono composizioni personali. Le sue performances sono state documentate da un fotografo del “Progetto Itaca”, quello collegato al centocinquantenario dell’Unità d’Italia e diverranno, a giugno, oggetto di una grande mostra stradale a Bibiena, in Toscana. La presenza a Gorizia del Pianista Fuoriposto è promossa dalla neonata associazione “Porte Aperte per un Pianista Fuoriposto”. I luoghi d’esibizione non sono scelti a caso. La Transalpina rappresenta un discrimine ma anche un incontro di civiltà. Al piazzale del castello si vuole rendere omaggio alla grande mostra multimediale “Le vite degli altri”, anticipandone il convegno in programma per le 17. Ai Giardini di corso Verdi l’incontro col passeggio del sabato sera. Sempre che non arrivi un vigile pedante. Sandro Scandolara

18 marzo 2012 — pagina 64

Mostra la “Vita degli altri” ai Musei provinciali

Fra storia e memoria si sviluppa l’imponente mostra multimediale “Le vite degli altri, voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, visitabile ai Musei provinciali di Borgo Castello sino al 15 aprile, con ingresso libero dalle 9 alle 19, lunedì escluso. Oggi alle 16 si terrà la prima visita guidata: il curatore della mostra, Alessandro Cattunar, dell’Associazione 4704, accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono l’esposizione. L’attenzione si focalizzerà da un lato sulle problematiche relative al rapporto fra storia e memoria lungo il confine – nucleo tematico della mostra – e dall’altro sull’utilizzo dei linguaggi multimediali per l’interpretazione delle fonti storiche. La visita alla mostra non è cosa facile. Vuoi per la sua ampiezza, otto spazi video, vuoi per l’interattività di cui sinora in città non c’era esperienza. La mostra è un viaggio attraverso i luoghi e le memorie che emergono dai racconti di vita dei testimoni, dai cinegiornali d’epoca, dai film di famiglia, dalle fotografie. Le strade, i palazzi, gli spazi urbani diventano oggetti di ricerca biografica. Si comincia con “Strade della memoria”, rievocate sia attraverso testimonianze che interviste al volo, per lo più incentrate, ahimé, sul distrutto monumento ai caduti del parco della Rimembranza. Largo spazio, “Libertà/controllo”, viene dedicato ad un rielaborato materiale cinematografico d’archivio, in gran parte provenienza Luce. In “Da una città che cambia”, vengono esibiti frammenti goriziani del cinema amatoriale e di famiglia. Intriganti, della regista Anja Medved, sono gli “Sguardi attraverso la cortina di ferro” che, nella sera della sparizione dei confini, raccolgono, nel dismesso gabbiotto confinario di via San Gabriele, le confessioni, trucchi annessi, di quanti per mezzo secolo hanno “bucato” il confine. L’itinerario della mostra si conclude con “Appunti per una storia della memoria”, facendo parlare testimoni d’epoca. Alcuni nel frattempo scomparsi, il che rende conto della tenacia e della lunga preparazione della mostra. Che non vorrebbe concludersi qui. C’è un appello a raccogliere e mettere a disposizione ricordi, immagini, simboli di un passato che inesorabilmente pesa sul presente. Un appello a mantenere viva la memoria storica della città. Sandro Scandolara

18 marzo 2012 — pagina 64

Le vite degli altri visita guidata. Oggi alle 16 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’associazione 4704.

17 marzo 2012 — pagina 34

 Le vite degli altri visita guidata. Domani alle 16 ai Musei provinciali di Borgo Castello si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’associazione 4704.

16 marzo 2012 — pagina 40

ESPOSIZIONE Le vite degli altri in borgo castello. Domenica prossima alle 16 ai Musei Provinciali di Borgo Castello di Gorizia si terrà la prima visita guidata alla mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” a cura dell’Associazione 4704. Il curatore della mostra, Alessandro Cattunar, accompagnerà i visitatori tra le installazioni audiovisive e interattive che compongono l’esposizione. L’attenzione si focalizzerà da un lato sulle problematiche relative al rapporto tra storia e memoria lungo il confine – nucleo tematico della mostra – e dall’altro sull’utilizzo dei linguaggi multimediali per l’interpretazione delle fonti storiche. Si ricorda che l’iscrizione, non obbligatoria ma consigliata, è possibile presso la Mediateca provinciale di Gorizia oppure scrivendo a segreteria@mediateca.go.it o telefonando al numero 0481.534604. Sia la visita guidata che la mostra sono gratuite.

09 marzo 2012 — pagina 40

“Le vite degli altri” ai musei provinciali. Alle 18 ai Musei Provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, verrà inaugurata la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”

09 marzo 2012 — pagina 47   sezione: Speciali

“Le vite degli altri” multimediale Oggi, alle 18, a Musei Provinciali di Borgo Castello inaugurazione della mostra multimediale “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”

08 marzo 2012 — pagina 34

“Vite degli altri”, la storia diventa multimediale

Interrogare le fonti storiche per il tramite dell’arte e dei suoi linguaggi, in particolare usando quelli multimediali e audiovisivi. Volendolo enucleare, l’obiettivo di “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi” è proprio questo. L’esposizione ieri presentata ai Musei provinciali di Borgo Castello con introduzione dell’assessore provinciale Federico Portelli, – inaugurazione prevista per domani alle 18 negli stessi spazi – si basa su 7 installazioni principali senza tralasciare dell’altro materiale. Essa si concretizza nella raccolta, da parte di ricercatori, di alcune testimonianze di italiani e sloveni che hanno vissuto in prima persona, nel nostro territorio, il Secondo conflitto mondiale: il tutto, appunto, con i linguaggi dell’arte contemporanea. Riguardando la mostra temi storici ma pur sempre attuali, il suo curatore, Alessandro Cattunar, ha invitato ieri le scuole a prender contatto (stradedellamemoria@gmail.com) per visitare il “suo” lavoro, organizzato dall’associazione Quarantasettezeroquattro (rappresentata, all’incontro di ieri, da Raffaella Canci) assieme allo studio N!03: un lavoro, tra l’altro, dove il ruolo del visitatore è “attivo” anche, ad esempio, nel dar l’avvio a un’installazione o nel poter scrivere su foglietti delle riflessioni da affiggersi a una parete. Se il legame con le scuole, tuttavia, è di là da venire, quello con altre realtà locali è già in essere: col Dams, con l’ateneo di Trieste, col Polo liceale di Gorizia, col Kinoatelje (rappresentato da Anja Medved), con l’associazione Home Movies e con l’Irsml. Ciò mentre tutti (o quasi) gli ospiti stranieri di Film Forum, secondo un’altra proficua collaborazione, a visitare la mostra verranno gentilmente invitati. Alex Pessotto

07 marzo 2012 — pagina 21

 Alle 11, ai Musei di Borgo Castello si presenta la mostra “Le vite degli altri – Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”

07 marzo 2012 — pagina 42

Mostra ai Musei provinciali. Venerdì alle 18 ai Musei Provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, verrà inaugurata la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”. La mostra è strettamente collegata al FilmForum Festival in programma tra Udine e Gorizia tra il 20 e il 29 marzo

07 marzo 2012 — pagina 42

Da venerdì in mostra “Le vite degli altri”

Verrà inaugurata venerdì 9 marzo, alle 18, ai Musei provinciali di Borgo Castello, a Gorizia, la mostra “Le vite degli altri. Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”, a cura di Alessandro Cattunar, realizzata dall’associazione Quarantasettezeroquattro e dallo Studio Ennezerotre, con il contributo della Provincia e della Fondazione Carigo. L’iniziativa, che riecheggia il titolo della nota pellicola del 2006 scritta e diretta da Florian Henckel von Donnersmarck, sarà visitabile fino al 15 aprile da martedì a domenica, con ingresso gratuito. La mostra è strettamente collegata al FilmForum Festival 2012 e in particolare alla sezione di Gorizia che, dal 23 al 29 marzo, proporrà quotidianamente incontri, stage, workshop e proiezioni. Si tratta di una mostra multimediale e innovativa, in cui la storia del Novecento e le molteplici memorie dell’area di confine riemergono, dialogano e si confrontano. Un viaggio attraverso i luoghi della memoria e delle memorie dei luoghi che emergono dai racconti di vita dei testimoni, dai film di famiglia, dalle fotografie. L’obiettivo è quello di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con quelli di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole. Tema portante della XIX edizione di Filmforum Festival, promossa dall’Università di Udine sarà “Il cinema si impara? Sapere, formazione, professioni”.

06 marzo 2012 — pagina 21

 Domani alle 11, ai Musei di Borgo Castello si presenta la mostra “Le vite degli altri – Voci e sguardi tra luoghi della memoria e memorie dei luoghi”.

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PRIMORSKI DNEVNIK

 

09 marzo 2012

Gorica – odprtje multimedijske razstave v grajskem naselju 

Življenje drugih

Na grajskem sedežu Pokrajinskih mu- zejev v Gorici bodo danes ob 18. uri odpr- li multimedijsko razstavo »Življenje drugih – Glasovi in pogledi krajev spomina in spo- minov na kraje«. Da bi gledalec ne bil pasi- ven, bo zgodovinska snov iz naše bližnje pre- teklosti, zaznamovane z mejo, prikazana z avdiovizualnimi in interaktivnimi instalaci- jami, te pa slonijo na virih, ki jih običajno uporabljajo zgodovinarji pri raziskovalnem delu. Ustna pričevanja, družinski filmi in fo- tografije bodo tokrat postali izraz sodobne umetnosti, ki bo tudi zaradi uporabe teh- noloških pripomočkov posebej nagovarjal mladega gledalca. Besede pričevalcev, foto- grafije in filmski posnetki se prepletajo in odražajo zapletenost odnosov obmejnega področja, ki ga pogojujejo različne izkušnje, zaznavanja in želje tukajšnjih prebivalcev.

Razstavo je uredil Alessandro Cat- tunar iz goriškega združenja Quaranta- settezeroquattro, ki je k sodelovanju med drugim povabilo goriški Kinoatelje. Do- kumentarna produkcija slovenskega zdru- ženja je temi iz naslova zapisana na kožo. V eni izmed štirih razstavnih soban bo Ki- noatelje prikazal svoje »Poglede skozi že- lezno zaveso«, dokumentarni film Anje Medved, ki je nastal na osnovi gradiva, zbranega med prvo spominodajalsko ak- cijo »Spovednica tihotapcev« (2007); tej sta sledili še dve, in sicer »Ordinacija spomina« leta 2007 ter »Album mesta« leta 2011. Ostale instalacije so pripravili združenje Quarantasettezeroquattro, goriški Dams Videmske univerze, pokrajinsko mediate- ko, višješolski inštitut Dante Alighieri iz Gorice, N!03 studioennezerotre in zdru- ženje Home Movies. Pokroviteljica raz- stave, ki bo s prostim vstopom na ogled do 15. aprila, je goriška pokrajina.»Nemogoče bo poenotiti različne spomine goriškega prostora. Evidentirati moramo razlike, zato da bosta omogoče- na dialog in soočanje. Brez spopada. Tudi različni spomini so napše bogastvo,« trdi raziskovalec mlajše generacije, Alessandro Cattunar.

LE VITE DEGLI ALTRI – VOCI E SGUARDI TRA LUOGHI DELLA MEMORIA E MEMORIE DEI LUOGHI

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MOSTRA MULTIMEDIALE

Musei Provinciali / Borgo Castello / Gorizia
9 marzo-15 aprile 2012

Dalla sala buia si sente arrivare il rumore del traffico cittadino e dei passi di pedoni sulla ghiaia. Entriamo. Sulla parete in fondo si vede scorrere la (poca) vita quotidiana che ogni giorno anima il Parco della Rimembranza di Gorizia. Le immagini ci circondano e ci assorbono. Per un po’rimaniamo quasi ipnotizzati dal lento incedere dei passanti. Poi ci rendiamo conto che dal soffitto della sala pendono quattro torce elettriche. Le prendiamo in mano e dirigiamo il fascio luminoso verso lo schermo. Improvvisamente la città di fronte a noi inizia a mutare, si trasforma. La luce della torcia si dimostra in grado di cancellare la Gorizia di oggi facendo emergere quella di ieri, quella di circa sessant’anni fa. Alcune linee architettoniche sembrano rimanere immutate, ma la vasta area del parco appare profondamente cambiata, nei suoi volumi, nei suoi spazi, ma soprattutto negli usi che i cittadini ne facevano, come emerge dai racconti di vita dei testimoni che ben presto si sono sostituiti al semplice rumore di passi. Si tratta di brevi testimonianze che fanno capire la molteplicità e la complessità degli eventi storici che hanno caratterizzato quel luogo, eventi vissuti e percepiti i modo diverso dalle differenti comunità che da sempre hanno caratterizzato il goriziano in quanto zona di frontiera.
Il “gioco” si ripete. Altri luoghi compaiono sullo schermo e altre testimonianze attestano la profondità e la stratificazione di memorie ad essi legate.
In questa installazione interattiva si trovano riassunti tutti i principali temi attorno a cui è stata pensata e strutturata la mostra multimediale “Le vite degli altri”.
Una prima riflessione riguarda il rapporto fra passato e presente e i segni della storia sul territorio. Se Gorizia come la vediamo oggi riesce a comunicarci alcune delle tappe fondamentali della sua storia è solo prestando attenzione alla dimensione lunga del cambiamento, e dei segni che questo ha lasciato nei racconti dei cittadini, che possiamo capire la complessa stratificazione di avvenimenti e di identità, ma anche di pratiche sociali, familiari e lavorative che l’hanno segnata lungo tutto il secolo. Non è solo la dimensione del mutamento a essere posta al centro dell’esposizione, ma anche il rapporto tra storia e memoria, tra memoria pubblica e ricordi individuali. Si tratta di modalità di conservazione e trasmissione delle esperienze estremamente differenti ma strettamente connesse. Come ricorda una famosa affermazione di Pierre Nora che apre la mostra: “Memoria e storia: lungi dall’essere sinonimi noi ci rendiamo conto che tutto le oppone. […] La memoria è un fenomeno sempre attuale, un legame vissuto nell’eterno presente; la storia una rappresentazione del passato. […] La memoria colloca il ricordo nell’ambito del sacro, la storia lo stana e lo rende prosaico”.
“Le vite degli altri”, partendo da queste riflessioni, cerca di calarle nella complessa realtà dell’area di confine tra Italia e Slovenia, dando loro una dimensione concreta, visibile e ascoltabile.
Nelle installazioni audiovisive e interattive che vanno a comporre il percorso espositivo, fonti normalmente utilizzate per la ricerca accademica – come le testimonianze orali, i film di famiglia e le fotografie – vengono lette e interpretate attraverso gli occhi e i linguaggi dell’arte contemporanea.
Soffermarsi ad ascoltare – ma soprattutto capire – “le vite degli altri”, le vite di coloro che abitano e hanno abitato sul medesimo territorio pur appartenendo a differenti comunità nazionali, linguistiche, politiche o culturali, si rivela una pratica estremamente utile per la comprensione del passato ma anche per la costruzione di un futuro comune all’interno del nuovo spazio europeo.
Le reazioni del folto pubblico che ha visitato la mostra  lo confermano: i goriziani sembrano ritrovarsi nelle testimonianze delle generazioni più anziane, nelle fotografie in bianco e nero e nelle immagini catturate dalle cineprese in Super 8. Sembra finalmente possibile ricostruire quel complesso mosaico di percezioni, emozioni, esperienze e contraddizioni che per diversi decenni sembrava difficile recuperare a causa di un discorso pubblico incentrato sulla forzata contrapposizione identitaria di marca nazionale o politica.
Come traspare dai racconti di vita dei testimoni conservati nell’archivio consultabile all’indirizzo www.stradedellamemoria.it, quasi tutti gli abitanti di Gorizia non potevano che identificarsi come goriziani, indipendentemente dalle lingue parlate, dalle ideologie di riferimento e dalla condizione sociale. È proprio la complessa interazione fra identità fluide e differenti percorsi di rielaborazione della memoria che viene posta al centro dalle quattro sale che compongono il percorso espositivo: gli sguardi di ricercatori e videomakers vanno ad interagire con quelli degli studenti del Polo Liceale e del Corso di Laurea Dams di Gorizia. Ne emerge un’analisi estremamente ricca e multisfaccettata degli eventi che hanno caratterizzato il territorio goriziano in dagli anni Venti fino alla caduta del confine.

 

La città e le vite degli altri (dall’introduzione alla mostra)

Il paesaggio urbano in cui viviamo è profondamente segnato dalla storia. Le tracce che gli avvenimenti lasciano sul territorio sono estremamente mutevoli e fugaci ma, soprattutto, sono soggettive: i luoghi assumono diversi significati, a seconda dello sguardo che li indaga.

Ogni persona costruisce e conserva una propria mappa mentale della città in cui vive o ha vissuto. Si tratta di schemi che prendono forma a partire dalle esperienze più rilevanti vissute nel passato, ma anche, e soprattutto, dal vivere quotidiano, dai gesti comuni e dalle abitudini. Ecco allora che per far emergere queste “città invisibili” diventa necessario soffermarsi sulle vite degli “altri”, conoscere i percorsi biografici dei singoli e le esperienze collettive vissute dai gruppi e dalle comunità, siano esse politiche, linguistiche, etniche o nazionali. Si può così riscoprire la ricchezza e la stratificazione di significati che ogni luogo, e non solo quelli istituzionalizzati, porta con sé.

Questa mostra nasce dalla volontà di fornire nuovi strumenti per far dialogare i goriziani di oggi con i goriziani di ieri, attraverso un confronto con la città e i suoi spazi, alla riscoperta delle memorie plurime che questi conservano, a volte celandole, a volte esplicitandole.

Per fare questo abbiamo deciso di soffermarci su tre fonti particolari: le interviste biografiche ai testimoni, i film di famiglia e le fotografie. Materiali di non immediata “lettura” che però, se interrogati attraverso i linguaggi dell’arte e degli audiovisivi, si dimostrano in grado di ri-creare spazi mentali che siano specchio delle memorie individuali o familiari, di specifici modi di vivere e percepire la realtà.

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La mostra è a cura dell’Associazione Quarantasettezeroquattro e dello Studio ennezerotre N!03.

Alla realizzazione delle singole installazioni hanno partecipato anche gli studenti dell’Università di Udine – Dams di Gorizia, gli studenti del Polo Liceale “Dante Alighieri” di Gorizia.

Con il sostegno di:

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

GiovaniIdee

Provincia di Gorizia

In collaborazione con:

Musei provinciali di Gorizia

Università degli studi di Udine – Dams di Gorizia

Laboratori CREA e La Camera Ottica

Associazione Home Movies

Associazione Kinoatelje

Mediateca provinciale di Gorizia

Istituto Superiore d’Istruzione Statale “Dante Alighieri” – Gorizia

CONFERENZA INTERNAZIONALE

CONFERENZA INTERNAZIONALE:

DEALING WITH A PAST LEFT UNSAID

Challenges and Opportunities for Institutions and Civil Society Actors

Il progetto P.E.A.C.E. (Peace Education and Active Citizenship in Europe):

L’obiettivo principale del progetto PEACE è la creazione di un network tra attori che utilizzano la storia e la memoria del Novecento come strumento per l’educazione alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza attiva. I memoriali, i ricercatori, gli enti locali e le organizzazioni non governative coinvolti nel progetto provengono da diverse aree d’Europa e operano in diversi campi d’intervento. Contribuiscono attivamente all’importante riflessione sulle migliori pratiche didattiche e lavorative organizzando sei eventi locali e una conferenza finale: Dealing with a Past left Unsaid – challenges and opportunities for institutions and civil society actors. La conferenza: La conferenza sarà ospitata dal Memoriale di Caen (FR) tra maggio e giugno 2011; vedrà la partecipazione di un centinaio di ospiti attivi negli ambiti della cultura e dell’istruzione, dell’attivismo nella società civile e dell’educazione informale. Sono previsti interventi frontali, case studies, sessioni di dibattito e workshop che culmineranno nella discussione sulla possibile creazione di un forum europeo della memoria. La conferenza verterà sul tema del passato “non detto”: rimozioni, strumentalizzazioni, oblii, forzature del ricordo, celebrazioni, elaborazione dei traumi collettivi, istituzionalizzazioni, luoghi della memoria, etc.

Call for papers:

Per partecipare alla conferenza, si prega d’inviare le note curricolari del candidato (indicando l’ambito di ricerca o lavorativo, le istituzioni o associazioni con cui collabora o ha collaborato, le esperienze inerenti ed eventuali pubblicazioni o progetti realizzati) e, sinteticamente, un elenco dei temi che si vogliono trattare nell’intervento e le principali motivazioni dell’interessamento a partecipare all’indirizzo clara.abatangelo@quarantasettezeroquattro.it entro il 13 dicembre 2010 (anche in italiano). Gli interventi alla conferenza saranno in lingua inglese. La partecipazione alla conferenza e la visita al Memoriale di Caen (viaggio, vitto e alloggio) sono interamente a carico dell’organizzazione. Si prega d’inoltrare la presente proposta di partecipazione ai soggetti potenzialmente interessati. cordiali saluti e buon lavoro, Clara Abatangelo per informazioni o chiarimenti:

clara.abatangelo@quarantasettezeroquattro.it tel: +393200565394

CONFERENZA STAMPA STRADE DELLA MEMORIA

Lunedì 28 giugno presso la sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto “Strade della memoria”.

L’incontro ha preso il via con i saluti e gli auguri di buon lavoro da parte del dott. Chiozza, membro del Consiglio direttivo della Fondazione CARIGO che sta attivamente sostenendo l’iniziativa, e da parte dell’Assessore provinciale Marko Marincic.

Duarante l’incontro, Alessandra Marin (Università di Trieste), Alessandro Cattunar (Associazione Quarantasettezeroquattro), Clara Abatangelo (Associazione Quarantasettezeroquattro) e Anna Di Gianantonio (Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste) hanno presentato alla stampa e al pubblico le diverse iniziative che compongono “Strade della memoria”: Archivio della memoria; Topografia della memoria – Museo diffuso della città; Memobus transfrontaliero; Dalla città di villaggi alla città di città.

Alla conclusione degli interventi si è discusso con il pubblico e i giornalisti degli impatti positivi che tali progetti potranno avere sul futuro delle città di Gorizia e Nova Gorica e di tutto il territorio provinciale, soprattutto da un punto di vista culturale e di riqualificazione di alcune aree della citta. Luoghi della memoria che possono essere riattivati e resi nuovamente “vivi”, stimolando il confronto interculturale e intergenerazionale, attraverso la creazione di percorsi artistici, didattici e divulgativi.