PERCORSI DI CONFINE (per le scuole) – 2014/2015

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Visite storiche ai luoghi della memoria
a.s. 2014-2015

Trieste / Gorizia / Nova Gorica
Redipuglia / Caporetto


 

IL PROGETTO

Non semplici gite, ma percorsi alla scoperta dei luoghi della memoria e delle memorie dei luoghi dell’area di confine.

“Percorsi di confine” è un progetto culturale rivolto alle scuole medie e superiori che prevede la visita ai luoghi più significativi in cui si reca testimonianza delle complesse vicende che hanno caratterizzato la storia del Novecento nell’area di confine tra Italia e Slovenia.

Il progetto non propone una “gita” e nemmeno una semplice visita guidata ma si configura come un percorso educativo più ampio che verte sui temi della storia, della memoria e dell’identità e della loro trasmissione all’interno degli spazi urbani, delle comunità e delle famiglie.
“Percorsi di confine” si basa sull’interazione tra visite ai luoghi, attività di contestualizzazione storica, riflessione attiva e coinvolgimento degli studenti in laboratori a cielo aperto.
Saranno coinvolti storici esperti, educatori, testimoni diretti dei fatti, e rappresentanti delle comunità religiose.
L’intento principale è quello di far emergere la pluralità dei punti di vista, delle percezioni individuali e collettive degli eventi storici e le modalità di rielaborazione pubblica della memoria.

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I TEMI

Si parlerà così dell’Impero Austro-Ungarico e della sua dissoluzione; dell’affermarsi del fascismo di confine e dei segni che lasciò nelle città e nelle persone; di persecuzione del dissenso e di Resistenza; di Ebrei e Shoah; della guerra e della costituzione del nuovo confine tra Italia e Slovenia.

Le visite e le attività formative proposte dal progetto “Percorsi di confine” intendono soffermarsi sulle conseguenze provocate dal rapido susseguirsi di tre regimi totalitari nell’area di confine tra Italia e Slovenia: eventi che hanno segnato profondamente le memorie dei diversi gruppi che abitavano nell’area. Proprio per questo i ricordi dei testimoni rappresentano il punto di partenza degli itinerari proposti: attraverso le voci di coloro che hanno vissuto direttamente i fatti si cercherà di ricostruire le mappe fisiche e mentali del territorio, le emozioni vissute dalle persone, quell’insieme di speranze, paure, idali che sono il vero motore della Storia.

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I LUOGHI E GLI ITINERARI

Il progetto “Percorsi di confine” può attuarsi in itinerari coerenti di diversa durata (da 1 a 4 giorni) che potranno essere concordati con gli insegnanti sulla base delle esigenze didattiche.

Alcune delle tappe suggerite:
TRIESTE: Piazza Unità e il molo Audace; piazza Oberdan e l’ex Narodni Dom; il vecchio ghetto ebraico; la Sinagoga; la Risiera di San Sabba.
BASOVIZZA: la foiba e il monumento agli antifascisti fucilati.
PADRICIANO: l’ex campo profughi dall’Istria e dalla Dalmazia.
GORIZIA: i luoghi dell’identità italiana e slovena; piazza Transalpina e la linea di confine; il Museo della Grande Guerra e il Museo diffuso della memoria.
NOVA GORICA: la Castagnevizza e il cimitero ebraico.
CAPORETTO: il museo della Grande Guerra e le trincee.
REDIPUGLIA: il sacrario

ALCUNI ESEMPI

A Trieste un itinerario nella storia della comunità ebraica.
A Gorizia alla scoperta degli eventi che portarono alla costruzione dell’ultimo tratto della Cortina di ferro

A GORIZIA e NOVA GORICA

si trova “Topografie della memoria”, il primo esempio, in Italia, di museo transfrontaliero a cielo aperto.
Un percorso interattivo e multimediale attraverso i complessi e spesso tragici eventi che caratterizzarono la Venezia Giulia dall’ascesa del fascismo fino alla creazione della frontiera.
I visitatori possono percorrere un itinerario composto da 10 tappe (6 a Gorizia e 4 a Nova Gorica) in cui sono stati collocati dei totem interattivi in ferro battuto. Attraverso i totem è possibile vedere video e immagini, ascoltare i racconti dei testimoni e consultare le linee del tempo interattive.

A TRIESTE

La storia degli ebrei in Italia è una storia lunga e complessa, segnata da momenti di tolleranza e inclusione a cui seguirono periodi di esclusione e persecuzione.
Le vie e i palazzi di Trieste recano il segno di entrambe queste fasi, che si alternarono più volte e videro alcuni snodi essenziali nella concessione delle patenti di tolleranza da parte dell’Impero, nell’istituzione del Ghetto, nell’edificazione di una della più grandi Sinagoghe d’Europa e nella sua devastazione da parte dei nazisti.
Punto conclusivo di un percorso urbano e ideale è la Risiera di San Sabba, campo di polizia e smistamento che ospitò, unico in Italia, un forno crematorio.

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Per info e prenotazioni

dott. Alessandro Cattunar

Cell: 338.1411435

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

LA MEMORIA SIAMO NOI – PERCORSI EDUCATIVI

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Percorsi educativi su
Shoah, totalitarismi e Resistenze

Classi terze medie a.s. 2013-2014

Fonti storiche e testimonianze dirette per ricostruire la storia del Novecento e trasmetterne attivamente la memoria.

da 5 a 8 incontri laboratoriali con storici, educatori, esperti in media education e testimoni diretti dei fatti.

“La memoria siamo noi” si propone di introdurre gli studenti delle classi terze medie alle vicende storiche della Shoah, e più in generale del periodo dei totalitarismi, attraverso un confronto diretto con i fatti, i luoghi, i testimoni e le loro memorie individuali.

Un percorso didattico “lungo”, che non si limiti alle commemorazioni legate alla Giornata della memoria, ma muova dalla consapevolezza della tragicità per giungere alla comprensione degli avvenimenti. Caratteristica peculiare del percorso proposto è l’approccio rigorosamente storico ma giocosamente interattivo: a partire da alcune narrazioni mediali (libri, film, fumetti e albi illustrati), i ragazzi verranno introdotti alle principali problematiche relative alla Seconda guerra mondiale (e ai suoi prodromi) e alla persecuzione e sterminio di ebrei, rom, sinti, omosessuali e oppositori politici.

“La memoria siamo noi” si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi alle drammatiche vicende del primo Novecento: superando lo stadio emotivo – esperienza imprescindibile per potersi accostare a tali questioni – vogliamo accompagnare gli studenti nel graduale percorso di comprensione delle dinamiche politiche, economiche e socio-culturali che resero possibile l’avvento dei fascismi in Europa.

Per ricevere maggiori informazioni, i docenti interessati al percorso possono contattarci all’indirizzo

segreteria@quarantasettezeroquattro.it

Manifesto topografie della memoria

Topografie della memoria – Rassegna stampa

Rassegna stampa sul progetto “Topografie della memoria – Museo diffuso dell’area di confine”

05_02_2013 radioincorso.it

05_02_2013 OSSERVATORIO BALCANI

01_17_2013 PRIMORSKE NOVICE 

02_03_2013 il piccolo

02_03_2013 fvgnews.net

02_02_2013 pordenoneoggi.it

02_02_2013 fvgnotizie.it

02_02_2013 arte.it

02_01_2013 undo.net

02_01_2013 artribune.it

01_31_2013 turismofvg.it

01_27_2013 messaggero veneto friuli

01_25_2013 il piccolo

01_21_2013 laveracronaca.com

01_13_2013 Il piccolo

Archivio della memoria – Presentazione con Moni Ovadia – Rassegna Stampa

Rassegna stampa sull’evento “Ascoltare le memorie lungo il confine”, presentazione dell’Archivio della memoria agli studenti delle scuole superiori di Gorizia con l’intervento di Moni Ovadia.

11_08_2012 ilquotidiano.it

11_08_2012 ilquotidiano.it

11_08_2012 Messaggero Veneto

Giornata di studi “Storie di confine” – Rassegna stampa

Rassegna stampa sulla Giornata internazionale di studi “Storie di confine tra sguardi incrociati e interventi sul territorio” svoltasi a Gorizia l’11 gennaio 2013.

01_05_2013 Gazzettino

01_27_2013 messaggero veneto friuli_

01_13_2013 Il piccolo_

01_11_2013 pordenoneoggi.it

01_10_2013 diacronie.it

01_09_2013 Messaggero Veneto

01_09_2013 Il piccolo GO

01_09_2013 giovanifvg.it

01_09_2013 fvgnews.net

01_05_2013 Gazzettino

MEMOBUS 2013 – Viaggio della memoria a Cracovia-Auschwitz

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25-28 APRILE 2013

Su un’enorme parete sono affisse centinaia di fotografie in bianco e nero. Sono ritratti individuali e di famiglia, senza didascalie. Troviamo raffigurati uomini e donne eleganti, famiglie borghesi e contadine, mamme con bambini, adolescenti: si tratta di ebrei che abitavano in ogni parte d’Europa.

La parete si trova al centro di una grande sala, alla fine dei lunghi corridoi che compongono la cosiddetta “Sauna”, l’edificio di Auschwitz-Birkenau in cui i prigionieri venivano portati per essere “lavati”, “disinfettati” e “preparati” per l’ingresso nel campo. Le fotografie, che raffigurano alcuni dei prigionieri del principale campo di sterminio nazista prima delle loro deportazione, sono il punto arrivo della lunga visita all’intero complesso concentrazionario.

Si tratta anche della conclusione ideale del Memobus 2013, il “viaggio nella memoria” organizzato dall’Associazione quarantasettezeroquattro di Gorizia in collaborazione con il Comune di Fontanafredda, che ha portato 70 persone, tra studenti e adulti, a visitare Cracovia e alcuni dei luoghi della Shoah. Un viaggio che si è avviato – con un lungo percorso di formazione rivolto agli studenti della scuola media di Fontanafredda – già molti mesi prima della partenza fissata per il 25 aprile e che si concluderà nei prossimi giorni con un evento di riflessione in cui la comunità viaggiante proverà a riflettere proprio sul significato di quelle fotografie. Sono immagini che inducono a riflettere su due questioni fondamentali: quella dell’identità e quella della dignità, due concetti, profondamente collegati fra loro, il cui annientamento rappresentava la base del piano di sterminio nazista.

“Identità” e “dignità” sono anche le parole che hanno accompagnato la riflessione della comunità viaggiante di Fontanafredda che, durante le lunghe ore passate in pullman e durante la visita al quartiere ebraico, al ghetto di Cracovia e ai campi di sterminio, hanno cercato di immergersi nei percorsi di vita dei protagonisti di questa storia (della Storia) – ebrei e deportati politici, uomini e donne, adulti e bambini – che in qualche modo sono riusciti a lasciare la propria testimonianza.

Obiettivo fondamentale del progetto Memobus, infatti, non era solo quello di far visitare dei “luoghi della memoria e dell’orrore” – che se scollegati da un percorso culturale più ampio rischiano sempre di dire troppo o troppo poco – ma soprattutto quello di far comprendere gli eventi che caratterizzarono la fine del secondo conflitto mondiale attraverso la conoscenza dei fatti e il confronto diretto con i luoghi e con le testimonianze dirette di chi ha vissuto gli eventi. Testimonianze che parlano dell’importanza, ma anche della difficoltà, di definirsi in modo univoco e al contempo della dignità che accomuna ogni essere umano.

I partecipanti al progetto hanno avuto la possibilità di compiere il viaggio in compagnia di Antonio De Nardi, ex deportato e membro dell’ANED, che attraverso il suo racconto e i suoi gesti ha sottolineato l’importanza di mantenere vivi i processi di trasmissione della memoria tra le generazioni ma soprattutto ha lanciato un messaggio di speranza, malgrado tutto.