UN BUON CONSIGLIO! Mostra collettiva

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UN BUON CONSIGLIO mod

Una mostra collettiva fatta di parole, biglietti, video, immagini, schizzi, cartelloni, cartellini, cartoni e scatoloni, pieni di pensieri, idee, disegni (di legge), rivendicazioni,affermazioni di diritti (più o meno fondamentali), proposti dai cittadini studenti.

Buja / Biblioteca comunale

Lun, Mer, Gio / 15.00 – 18.30

Ven / 15.30 – 20.00

Sab / 10.00 – 12.30

 

Un buon consiglio è quello che fa sempre piacere ricevere: un suggerimento, una riflessione, uno spunto per migliorare una situazione o un comportamento. Un buon consiglio (comunale) però è anche, e soprattutto, il risultato del progetto “CCR – Consiglio Comunale dei Ragazzi” che sta coinvolgendo le scuole dell’Istituto comprensivo di Buja.

I materiali esposti in questa mostra sono frutto di diversi percorsi laboratoriali che hanno stimolato nei ragazzi una riflessione sull’importanza di alcuni diritti fondamentali e sulla responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti della comunità in cui vive.

Il percorso di visita si articola in sette sezioni che documentano i diversi momenti di riflessione: dai diritti sanciti e negati, alla partecipazione quale mezzo per incidere sull’ambiente circostante; dal raffronto tra  il Consiglio comunale degli adulti e quello dei ragazzi, alle proposte (molto) concrete che gli studenti hanno avanzato – tradotte, in alcuni casi, in veri e propri “disegni” di legge; dalla documentazione della campagna elettorale al bilancio sull’esperienza vissuta come consiglieri.

Per l’allestimento abbiamo scelto di usare degli scatoloni come richiamo diretto all’urna elettorale e anche perché i cartoni vengono usati, nella vita quotidiana, per proteggere e custodire cose più o meno preziose ma comunque importanti.

Gli scatoloni sono inoltre i mattoni di una complessa architettura apparentemente instabile e sempre pronta a cadere ma in realtà solida e capace di sorreggerci. Come i diritti sanciti nella nostra Costituzione.

mostra, allestimenti e video/ Quarantasettezeroquattro

in collaborazione con / Associazione 0432

idea e progetto / Alessandro Cattunar, Paola Tarantelli

allestimento / Alessandro Cattunar, Paola Tarantelli, Cristian Musso, Elena Mattiussi, Dora Tubaro

 

Le immagini della mostra

 

Mostra realizzata nell’ambito del progetto BujaPolis-Consiglio Comunale dei Ragazzi

Bujapolis nasce dalla volontà da parte del Comune e dell’Istituto Comprensivo di Buja di creare un luogo in cui i ragazzi possano affrontare tematiche riguardanti la partecipazione, il bene comune, le esigenze personali e della comunità e riflettere sulla necessità di una collaborazione attiva per poterle soddisfare.

Sotto la guida degli insegnanti e con l’ausilio di esperti esterni è stato così creato un percorso didattico che ha condotto alla costituzione del Consiglio comunale dei ragazzi (CCR), un progetto di tipo partecipativo attraverso il quale gli alunni divengono protagonisti attivi della comunità di cui fanno parte.

promosso da / Comune di Buja

con il finanziamento di / Regione FVG

realizzato da / Istituto Comprensivo di Buja progetto

 

 

Fotografare la storia, raccontare il confine

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Uno sguardo “altro” sull’area di confine.

(Foto di Diego Carella del Liceo Gentileschi di Milano)

Il 26 febbraio 2014 alcuni studenti del Liceo Gentileschi di Milano sono approdati in Friuli Venezia Giulia con l’intenzione di capire la complessa storia dell’area di confine e i modi in cui questa si è incarnata nei luoghi e nelle persone che la abitano.

All’interno del nostro progetto didattico “Percorsi di confine” alunni e insegnanti hanno avuto modo di visitare alcuni degli spazi più significativi della storia del Novecento confrontandosi con i testimoni e le loro memorie e riflettendo attivamente attraverso laboratori di “storia a cielo aperto”.

Diego Carella ha documentato con grande efficacia le tappe del nostro percorso in questa galleria fotografica…

Una Costituzione (in)Comune nelle scuole dello SBILF

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Laboratorio sulla Costituzione e i diritti nelle scuole elementari e medie dell’Alto Friuli

A partire da questa settimana inizia la nostra collaborazione con lo SBILF, la rete delle scuole dell’Alto Friuli. Una rete tenacemente voluta e pazientemente costruita dai docenti degli istituti comprensivi della montagna friulana. Una rete che ha saputo “far rete” riuscendo così a promuovere, negli anni, laboratori, occasioni di formazione e aggiornamento, spettacoli teatrali ed eventi culturali di grande spessore (proprio in questi giorni, Roberto Piumini, uno dei massimi autori della letteratura per ragazzi, sta incontrando gli allievi delle scuole di Artegna, Venzone, Gemona, Villa Santina e Forni Avoltri). Una rete a cui, da giovedì 3 aprile, daremo il nostro contributo portando il laboratorio “Una Costituzione (in)Comune – Quando la classe diventa Costituente” nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Il progetto intende ragionare sui diritti e i doveri fondamentali dei cittadini, sulle procedure democratiche, sulla Costituzione italiana, sulla sua storia e la sua attualità attraverso una modalità creativa e partecipata. Una riflessione generale che trova modalità concrete di applicazione nei contesti locali, lasciando emergere i bisogni e le proposte dei ragazzi per il loro territorio.

POT MIRU – VIA DI PACE

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Mappatura dei siti della Prima guerra mondiale sul confine italo-sloveno

Trincea

Pot Miru Trincea

Il progetto POT MIRU-VIA DI PACE prevede di creare, nell’area del confine terrestre, un unico itinerario culturale transfrontaliero che colleghi i sentieri esistenti e valorizzi i lasciti storici, le tracce e l’eredità culturale delle diverse regioni interessate ed al contempo le ricchezze naturalistiche del territorio di confine italo-sloveno, rafforzando così i rapporti tra cittadini di confine ed il senso di appartenenza europea, migliorando l’attrattività e la competitività dell’area grazie alla creazione di un prodotto turistico/culturale unico ed integrato tale da assicurare un impatto sull’area anche nel lungo periodo lettere ad una maggiore visibilità europea.

All’associazione Quarantasettezeroquattro in parternariato con CETA, ISIG e Infofactory è stato assegnato il lavoro di rilevazione ed analisi del patrimonio culturale e naturalistico esistente lungo il tracciato, che sarà costituito da un anello complessivo che percorre sentieri e itinerari esistenti o realizzati con il progetto e a cui si collegheranno tracciati/anelli che potranno essere fruiti separatamente al tracciato principale. I tracciati, sia quello principale che i sistemi secondari , saranno rappresentati in una cartografia unica georeferenziata, in cui saranno indicati i siti storici ed i beni testimoniali fruibili e le emergenze ambientali turisticamente rilevanti.

Quarantasettezeroquattro coordinerà il lavoro di individuazione dei siti, dei resti e dei monumenti da inserire nel percorso e curerà le attività di schedatura e descrizione storica di ogni tappa.

Il progetto prevede anche un capillare lavoro di ricognizione e messa in rete delle iniziative culturali riguardanti la Grande guerra col fine di creare un calendario unico e facilmente consultabile.

Esito finale dei Pot Miru sarà la realizzazione di un prodotto turistico integrato capace di rilanciare la competitività dell’area transfrontaliera negli anni di celebrazione del centenario del primo conflitto mondiale.

 

Ente finanziatore: Provincia di Gorizia- Programma Italia-Slovenia 2007-2013
Periodo: febbraio 2014 – luglio  2014
Partners:
ISIG, Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia
CETA
Infofactory

GIORNO DEL RICORDO – UNA RIFLESSIONE SULLE “VITE DEGLI ALTRI”

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LE VITE DEGLI ALTRI

Il confine italo-jugoslavo tra racconti, immagini e rappresentazioni

Portogruaro – Sala del Consiglio comunale – 9 febbraio 2014

Vicenza – Liceo Scientifico “G.B. Quadri” – 10 febbraio 2014

Vicenza, Liceo Quadri - Le classi quinte ascoltano le testimonianze

Vicenza, Liceo Quadri – Le classi quinte ascoltano le testimonianze

Le foibe si configurano come un importante punto di frattura interpretativo non solo sul piano storiografico, ma anche – e soprattutto – nel più ampio dibattito pubblico. La stessa parola foibe ha ormai assunto un forte valore simbolico e paradigmatico, diventando un termine ‘ombrello’ – usato in maniera quasi sempre generica, impropria o quantomeno imprecisa – utile ad identificare un’intera fase storica. In Italia, infatti, tanto nelle discussioni pubbliche quanto nella vulgata, le complesse vicende dell’area di confine nel dopoguerra – dalla liberazione alla nascita della frontiera – sembrano spesso ridursi unicamente alla «questione delle foibe».

L’intervento proposto da Alessandro Cattunar dell’Associazione Quarantasettezeroquattro a Portogruaro e a Vicenza in occasione del Giorno del Ricordo 2014 ha preso avvio da una riflessione sulla prima frase del testo della legge che istituisce la commemorazione, frase di cui spesso si dimentica di citare la parte conclusiva: «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale ‘Giorno del ricordo’ al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Per comprendere le foibe e l’esodo è utile e necessario ragionare proprio sulla «più complessa vicenda» della Venezia Giulia e del Litorale adriatico, a partire dall’affermazione del cosiddetto «fascismo di confine» fino alla definizione della frontiera nel 1947 (a Gorizia) e nel 1954 (a Trieste). Oltre che sulla ricostruzione dei fatti è interessante soffermarsi sui percorsi di vita individuali, sui modi in cui le persone e le diverse comunità hanno vissuto e percepito gli eventi: le emozioni, le motivazioni, gli stati d’animo, le valenze simboliche che hanno spinto all’agire (o al non agire). Per approfondire questi aspetti si è assunto come punto di partenza e come oggetto d’analisi i racconti di vita di coloro che vissero lungo il confine nella prima metà del Novecento, racconti tratti da un corpus di più di 50 videointerviste realizzate dall’Associazione Quarantasettezeroquattro con il sostegno dell’Unione Europea e della Regione Friuli Venezia Giulia (www.stradedellamemoria.it).

Portogruaro - Sala del Consiglio comunale - Alessandro Cattunar e l'Assessore alla cultura Maria Teresa Ret

Portogruaro – Sala del Consiglio comunale – Alessandro Cattunar e l’Assessore alla cultura Maria Teresa Ret

Nell’analisi di una fase storica segnata da molteplici traumi e violenze, le interviste ai testimoni – italiani e sloveni, di ogni appartenenza politica e sociale – sono in grado di mettere in luce «i punti di vista degli altri». Emerge così, effettivamente, l’impossibilità di giungere ad una «memoria condivisa» – termine di cui si è spesso abusato e su cui raramente ci si è soffermati a riflettere con attenzione – e si nota piuttosto l’utilità e la necessità di conservare, ascoltare e confrontarsi apertamente con le memorie divise e diverse.

Si tratta di un percorso complesso e, spesso, sconnesso  in cui sono state scelte come guida  le parole di Pierre Nora:

«La memoria è la vita, sempre prodotta da gruppi umani e perciò permanentemente in evoluzione, aperta alla dialettica del ricorso e dell’amnesia […] La storia è la ricostruzione, sempre problematica e incompleta, di ciò che non c’è più. […] La memoria colloca il ricordo nell’ambito del sacro, la storia lo stana e lo rende prosaico. La memoria fuoriesce da un gruppo che essa unifica, ciò che equivale a dire che ci sono tante memorie quanti gruppi; che essa è, per sua stessa natura, molteplice e riduttiva, collettiva, plurale e individualizzata. La storia, al contrario, appartiene a tutti e a ciascuno, aspetto che le conferisce una vocazione universale».

Le immagini

 

Una Costituzione (in)Comune

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Quando la classe diventa Costituente

Una Costituzione (in)Comune

Destinatari

Studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie e delle classi prime, seconde e terze  delle scuole secondarie di primo grado.

 

Obiettivi

  • Ragionare in maniera creativa e partecipata sui diritti e i doveri fondamentali dei cittadini, sulle procedure democratiche, sulla Costituzione italiana, sulla sua storia e la sua attualità.
  • Promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva.
  • Promuovere una riflessione sulle necessità della comunità locale focalizzandosi sul punto di vista dei ragazzi.
  • Stimolare la riflessione sulle “diversità”.
  • Proporre attività laboratoriali tese al confronto e al dialogo.
  • Proporre spunti di riflessione e fornire consigli bibliografici mirati.

 

Prodotti finali

  • Realizzazione di una “video-costituzione” interamente scritta e “girata” dai ragazzi.
  • Realizzazione di un portale web in cui rendere liberamente fruibili i materiali prodotti dai ragazzi e le “video-costituzioni” realizzate in ognuna delle scuole coinvolte (facoltativo).
  • Eventuale organizzazione di un evento pubblico (proiezione/mostra multimediale) in cui rendere pubblici i risultati dei laboratori.

 

Modalità

Il percorso educativo – articolato in 3 incontri da 2 ore ciascuno – verrà adattato alle conoscenze e alle competenze delle diverse fasce d’età e potrà essere concordato con i docenti di riferimento.

Le attività  proposte saranno prevalentemente laboratoriali e prevedono l’utilizzo di una telecamera (messa a disposizione dagli organizzatori), cartelloni, pennarelli, post-it.

 

Programma

Primo incontro: Principi fondamentali e procedure democratiche

Secondo incontro: La Costituente Dei Ragazzi

Terzo incontro: Promulgazione Della (Video)Costituzione

Per  maggiori informazioni:  dott. Alessandro Cattunar tel. 333-1411435  o segreteria@quarantasettezeroquattro.it